La lastra dei re di Boemia

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6. La lastra dei re di Boemia

Don Luis si era interrotto dopo aver pronunciato quest'inizio di frase e assaporava l'effetto prodotto. Il capitano Belval, che conosceva l'amico, rideva con tutto il cuore. Stéphane rimaneva in silenzio. Tout-Va-Bien non aveva fiatato.

Don Luis Perenna riprese:

«Vi confesserò dall'inizio, signore e signori, che se ho messo tanta precisione nelle mie date, è un po' per stupirvi. In fondo, qualche secolo più o meno, non saprei dirvi la data esatta in cui si svolge la scena che avrò l'onore di narrarvi. Quel che posso attestare, però, è che si svolge nel paese d'Europa che si chiama oggi Boemia e nel luogo in cui oggi sorge la piccola città industriale di Joachimsthal. Ecco dei chiarimenti, spero. Dunque, la mattina di quel giorno, una grande agitazione regnava in una delle tribù celtiche, stabilite da un secolo o due tra le rive del Danubio e le sorgenti dell'Elba, nella foresta Ercinia. Aiutati dalle loro donne, i guerrieri finivano di piegare le tende, riunire le sacre asce, gli archi e le frecce, raccogliere il vasellame, gli utensili di bronzo e di rame, caricare i cavalli e i buoi.

I capi si moltiplicavano e badavano ai minimi particolari. Non c'erano né disordine né tumulto. Partirono di buon'ora nella direzione di un affluente dell'Elba, l'Eger, dove arrivarono sul finire del giorno. Li attendevano le barche sorvegliate da un centinaio dei migliori guerrieri inviati in anticipo. Una delle barche attirava l'attenzione per la mole e la ricchezza delle decorazioni. Un lungo velo color ocra era teso da un bordo all'altro. Sul sedile posteriore, il capo dei capi, il re, se preferite, salì e pronunciò un discorso che vi risparmierò perché non voglio abbreviare il mio, ma che può riassumersi così: "La tribù emigrava per sfuggire alla cupidigia delle popolazioni vicine. È sempre triste lasciare i luoghi dove si è vissuti. Ma che importava agli uomini della tribù giacché portavano con loro il bene più prezioso, la sacra eredità dei loro avi, la divinità che li proteggeva e faceva di loro uomini temibili e grandi tra i più grandi, in una parola la Pietra che ricopriva la tomba del loro re?".

E il capo dei capi, con un gesto solenne, tirò il velo color ocra e scoprì una lastra di granito, di due metri circa per un metro, ruvida di aspetto, di colore scuro, con alcune pagliuzze che brillavano.

Ci fu un solo grido tra gli uomini e le donne e tutti, tendendo le braccia, caddero bocconi, il viso nella polvere.

Allora il capo dei capi prese uno scettro di metallo con il pomo prezioso, appoggiato sul blocco di granito, e brandendolo disse:

"Il bastone onnipotente non mi lascerà prima che la Pietra miracolosa sia al sicuro. Il bastone onnipotente è nato dalla Pietra miracolosa. Contiene così il fuoco del cielo, che dona la vita o la morte. Se la Pietra miracolosa chiudeva la tomba dei miei padri, il bastone onnipotente non lasciava le loro mani nei giorni di disgrazia o di vittoria! Che il fuoco del cielo ci guidi! Che il Dio del sole ci illumini!", disse, e tutta la tribù sloggiò».

Don Luis fece una pausa e ripeté con soddisfazione:

«Disse, e tutta la tribù sloggiò».

Patrice Belval si divertiva molto e Stéphane, contagiato dalla sua ilarità, cominciava a rasserenarsi. Ma don Luis intimò loro:

«Non è il caso di ridere! Tutto ciò è molto serio. Non è una storia per bambini che credono ai trucchi e ai giochi di prestigio, ma una storia vera, i cui particolari daranno luogo, lo vedrete, a spiegazioni precise, naturali e in qualche modo scientifiche... Sì, scientifiche, non temo la parola, signore e signori... Siamo a questo punto sul terreno della scienza e lo stesso Vorski rimpiangerà la sua giovialità e il suo scetticismo».

Secondo bicchiere d'acqua. Don Luis riprese:

«Per settimane e mesi, la tribù seguì il corso dell'Elba e, una sera, al rintocco delle nove e mezzo, arrivò in riva al mare, nel paese che fu più tardi il paese dei frisoni. Vi rimase per settimane e mesi, senza trovare la sicurezza necessaria, il che la indusse a un nuovo esodo.

L'isola delle trenta bare  (COMPLETA)Where stories live. Discover now