Il vecchio Druido

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4. Il vecchio Druido

I tre complici, che conoscevano perfettamente tutte le finezze della lingua francese e non ignoravano alcun termine gergale, non si sbagliarono un istante sul vero senso di quell'esclamazione inattesa. Erano stupefatti.

Vorski interrogò Conrad e Otto.

«Eh? Che cosa dice?»

«Sì, sì, ha inteso bene... è proprio così...», rispose Otto.

Alla fine, Vorski fece un nuovo tentativo sulla spalla dello sconosciuto, che si rigirò nel letto, si stirò, sbadigliò, parve riaddormentarsi e, all'improvviso, sconfitto, proferì, cercando di sedersi:

«Insomma! Non si può più dormire in pace in questo posto?»

Un fascio di luce lo accecò e borbottò, smarrito:

«Che cosa c'è? Chi ce l'ha con me?».

Vorski posò la lanterna su una sporgenza della parete e il suo viso apparve così in piena luce. Il vecchio, che continuava a manifestare il suo malumore con lamenti sconclusionati, guardò l'interlocutore, si calmò pian piano, assunse anzi un'espressione affabile, quasi sorridente e, tendendo la mano, esclamò:

«Ehi! Ma sei dunque tu, Vorski? Come stai, vecchio mio?».

Vorski ebbe un sussulto. Che fosse conosciuto dal vecchio e che costui lo chiamasse per nome non lo stupiva troppo, poiché aveva la convinzione, in qualche modo mistica, di essere atteso come un profeta. Ma per un profeta, un missionario illuminato e coperto di gloria, che si presenta davanti a uno sconosciuto che incorona la doppia maestà dell'età e del rango sacerdotale, era penoso essere accolto con l'appellativo "vecchio mio".

Esitante, inquieto, non sapendo con chi avesse a che fare, chiese:

«Chi è lei? Perché è qui? Come è arrivato?».

Siccome l'altro lo contemplava con aria sorpresa, ripeté più forte:

«Risponda dunque, chi è?»

«Chi sono?», replicò il vecchio con una voce roca e tremula, «chi sono? per Teutates, dio dei galli, tu mi fai una simile domanda? Allora, non mi riconosci? Vediamo, ricordati... quel buon Segenax... eh! Ti rammenti?... Il padre di Velleda... quel buon Segenax, magistrato venerato presso i redoni, di cui parla Chateaubriand nel primo volume dei Martiri? Ah! Vedo che la tua memoria si rinfresca».

«Che cosa vai dicendo?», esclamò Vorski.

«Io non vado dicendo! Spiego la mia presenza qua e i tristi eventi che mi ci hanno portato un tempo. Disgustato dalla scandalosa condotta di Velleda, che aveva "ceduto" al sinistro Eudoro, sono entrato, come si direbbe oggi, nell'ordine dei trappisti, cioè ho passato brillantemente la mia maturità di druido. Poi, a causa di alcune scappatelle di gioventù – oh! robetta da niente... tre o quattro puntate verso la capitale, dove mi attiravano Mabille e più tardi il Moulin-Rouge –, poi ho dovuto accettare il piccolo posto che occupo qui, un posto di tutto riposo, come vedi... guardiano della Pietra di Dio... un posto d'imboscato, insomma!».

Lo stupore e l'inquietudine di Vorski aumentavano a ogni parola. Lui consultò i compagni.

«Gli spacchi la testa», ripeteva Conrad, «è la mia idea e non ci rinuncio».

«E tu, Otto?»

«Io dico che bisogna diffidare».

«Ovvio, bisogna diffidare».

Ma il vecchio Druido sentì. Aiutandosi con un bastone sul quale si appoggiava, si alzò e gridò:

«Che cosa significa? Diffidare di me! Questa poi è grossa! Trattarmi da venditore di fumo! Non hai dunque visto la mia ascia e, sul manico dell'ascia, il disegno con la croce uncinata? Eh, la croce uncinata, il segno solare cabalistico per eccellenza. E questo! Che cos'è?» (Mostrava il rosario di ricci). «Eh! Che cos'è? Cacche di coniglio? Che faccia tosta! Chiamare cacche di coniglio uova di serpente, "uova che finiscono per formare, con la bava e la schiuma dei loro corpi uniti, e che rigettano nell'aria in mezzo a sibili". È lo stesso Plinio che l'ha detto! Non tratterai Plinio da venditore di fumo, spero? Che cliente! Diffidare di me, quando ho tutti i miei diplomi di vecchio Druido, tutte le mie patenti, tutti i miei brevetti, tutti i miei certificati firmati da Plinio e Chateaubriand. Che faccia tosta! No, vero, ne troverai di vecchi Druidi della mia specie, autentici, dell'epoca, con la patina antica e la barba secolare! Io, un venditore di fumo! Io che possiedo tutte le tradizioni e faccio destrezze con i costumi di una volta! Vuoi che ti danzi il passo del vecchio Druido, come l'ho danzato davanti a Giulio Cesare? Vuoi?».

L'isola delle trenta bare  (COMPLETA)Where stories live. Discover now