*Abitudini*

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"E' solo che a te non piacciono le ragazze!"

Avevo sorvolato su quell'affermazione, mi ero concentrato su altro, su quel periodo imminente, che ormai mi attanagliava da quasi tre anni. Dopo la battaglia dello Starcourt le cose erano tornate come prima.

Hopper a fare il poliziotto, mia madre in cerca di un fidanzato, Lucas e Max che si facevano i dispetti.

Anche Mike, che sembrava essersi pentito anche solo un poco per ciò che aveva detto, aveva dimenticato.

Era tornato a baciarsi e a vedersi con El durante l'estate che rimaneva, e ormai Hopper li lasciava fare.

E io, io ero tornato il solito, più piccolo di esperienze ma grande uguale di età. Dopo ciò che era accaduto, Jonathan mi vietava di stare tutto il tempo chiuso in camera ad ascoltare la musica, diceva che dovevo uscire, stare con gli altri, nonostante non ne avessi così voglia.

Una volta alla settimana ci si ritrovava a casa di Mike, nel suo seminterrato, lo stesso che aveva accolto tutte quelle partite a D&D, dove avevamo mangiato schifezze e pizza fino a tardi, in cui avevamo riso e discusso su film e nuovi giochi che dovevano uscire. Ma, anche lo stesso dove arrivata El per la prima volta, dove si era nascosta, in quella piccola capanna fatta di sedie, coperte e cuscini, che ancora resisteva vicino alla porta del bagno, e che, ogni tanto, mi ricordava il fortino Byers, ormai distrutto.

Mi era stato raccontato tutto in una notte, quando mi ero svegliato da quel brutto sogno chiamato Sottosopra.

Mike mi era stato più vicino nell'anno a seguire, ma dopo lo scontro con il Mind Flayer e il fidanzamento con El sembrava essersi dimenticato completamente di me. Eravamo sempre stati migliori amici e quasi non ricordo un momento in cui non era vicino a me a consolarmi, confrontarsi o ridere.

Era sempre stato un bel ragazzo e ora era diventato un vero rubacuori, ma il suo cuore ea esclusivamente per El.

Quante volte li avevo visti baciarsi o abbracciarsi, le sue labbra rosa tenue si appoggiavano sulla guancia di El mente l'avvolgeva con le sue magre, scheletriche braccia, sempre pronte però, ad aiutare. Le dita di El toccavano i suoi capelli corvini e morbidi mentre lui le baciava le labbra. Quanto avrei voluto che baciasse anche me in quel modo. Le uniche volte che mi toccava con una pacca sulla spalla o mi abbracciava per consolarmi venivo preso dai brividi e mi allontanavo il più in fretta possibile sperando che lui non se ne accorgesse.

E ora, eravamo di nuovo qui, Lucas e Max che litigavano, Dustin che cercava di spiegargli di cosa aveva parlato con Suzie e loro due avvinghiati, Mike e El, con una coperta sulle gambe a guardare la televisione che era stata di recente installata nel seminterrato, mentre io, come al solito, ero seduto a gambe incrociate sul pavimento, cercando di evitare lo sguardo di tutti.


*Spazio Autrice*

Ehi genteeee. Allora, sono riuscita a pubblicare la prima parte della storia, sono super felice, non so quando riuscirò ad aggiornare di nuovo, spero non ci siano degli errori di battitura, se qualcosa non vi quadra scrivete e cercherò di correggere lo sbaglio : )

Lasciate tante stelline e commenti se vi è piaciuto e se vorreste che continui.

Byeee ❤

-Byler- We Are Crazy TogetherWhere stories live. Discover now