Io sono una guerriera {Bakugou x Reader}

DAY 15 - NUMERO DI TELEFONO

Quella notte non ebbi incubi, l'ultima cosa che ricordai prima di addormentarmi fu l'odore di Bakugou. Essendo sabato, si sarebbero svegliati tutti tardi, decisi di andare a fare un giro e uscendo dalla stanza incontrai Kiri, si stava strofinando gli occhi con le mani, che cucciolo! Gli chiesi se gli andasse di fare colazione con me in una pasticceria, e di accompagnarmi a comprare un telefono, mi rispose con un semplice, ma caloroso sorriso, in 5 minuti era pronto.

Arrivammo in un centro commerciale e ci infilammo nella prima pasticceria aperta, iniziò a farmi delle domande sulle mie missioni, quando gli raccontavo le mie storie, i suoi occhi brillavano di ammirazione, mi faceva sentire in imbarazzo, ma ero (anche e soprattutto) onorata. <<Posso farti una domanda?>> mi chiese Kiri improvvisamente, aveva abbassato lo sguardo. <<Certo chiedi pure>>. <<Hai mai avuto paura di fallire e di non sentirti all'altezza?>> da quella domanda mi resi conto di come in Kirishima dietro quell'animo spavaldo che mostrava, nascondesse in realtà una profonda insicurezza, un'instabilità che avrebbe potuto tradirlo, dovrà imparare a gestirla, può essere la sua rovina, ma può essere anche la sua forza. Sono sicura quando sboccerà come eroe, anche se in ritardo rispetto agli altri compagni, lui brillerà di luce propria, accecante e luminosa, perché lui, anche se non se ne rende conto, è in grado di legare a sé le persone.

Mi avvicinai a lui e lo guardai negli occhi <<Kiri, la mia prima missione è durata 6 mesi, in quella missione sono morte davanti a me 68 persone: 39 sono morte perché ho esitato a prendere una decisione, 12 sono morte perché ho sbagliato a prendere una decisione, 17 bambini sono morti perché non li ho raggiunti in tempo, ho lasciato che i miei compagni si ferissero per proteggermi, nonostante tutto la portammo a termine con successo. Dopo di quella, in 5 anni ho compiuto altre 15 missioni: ho salvato New York dallo scoppio di una bomba atomica, fermato traffici di schiavi, sequestrato armi che avevano lo scopo di fare stragi di persone, salvato numerose vite innocenti da guerre che non gli appartenevano, sono diventata lo scudo e il supporto dei miei compagni, fino a potermi definire una loro compagna di armi. E ti posso assicurare che ogni singolo millesimo di secondo in quelle missioni ho avuto paura, ho avuto paura di non sopravvivere, ho avuto paura di non essere abbastanza forte per proteggere chi amo, ho avuto paura di non riuscire a salvare le persone, di non essere all'altezza dei miei ideali, di essere una delusione, di essere debole, di essere inutile, di essere un peso. Ho avuto paura di perdere tutto, ed è stata questa paura che mi ha dato coraggio, voglia di combattere, di non demordere, di non arrendermi, di lottare, di vincere, non volevo più vedere persone morire davanti ai miei occhi, voglio essere in grado di far tornare a sorridere tutte le persone che incontro, sono pronta a dare la mia vita per proteggere quello in cui credo. Mi è venuto in mente un solo modo per realizzare il mio sogno, è stato quello di diventare più forte di tutti i miei nemici>> feci un sorriso <<Red Riot, sconfiggi i tuoi demoni e proteggi le persone che hanno bisogno di essere salvate da un eroe!>> lo colpii al petto con un pugno.

Lui scoppiò a piangere e mi abbracciò, mi raccontò di quando era piccolo, di tutte le volte che ha esitato, vuole diventare un uomo, vuole perseguire il suo ideale di eroe, ancora non lo sa, ma ha iniziato la lotta più difficile che si ritroverà ad affrontare, quella contro se stesso, avere ammesso e accettato la sua debolezza sarà il suo trampolino di lancio, forse ci vorranno mesi, ma Kiri diventerà un grande Eroe, dolce, che riscalda i cuori delle persone.