The truth

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Il mio è un paesino squallido, poco distante da Seattle. Ha quasi l'aria di essere una parte distaccata di quella città, collocata poco più avanti, perchè, per quanto piccolo o insignificante, ha le stesse zone chiassose e frequentate di Seattle, le stesse luci a neon dei locali che riempiono un'intera via e molte altre cose in comune. E' qui che ho sempre vissuto e ci sono comunque affezionata a questo posto. Lo so che un'attrice, ad un certo punto, dovrebbe cambiare aria, vivere in un posto più grande e rinomato ma a me piace stare qui, ci sono cresciuta e non credo che sopporterei il traffico della città, la confusione per le strade e tutta la baraonda di ogni giorno; preferisco una zona più tranquilla, mi basta frequentare la città per andare a scuola e per lavorarci e non si tratta di passarci poco tempo, spesso sto in città più di quanto io stia qui e i momenti più liberi sono felice di poterli trascorrere lontano dal caos.

E' proprio da Seattle che sto tornando: questa è stata la prima giornata di registrazioni. Ormai conosco a memoria quasi tutte le mie battute, Matt aveva promesso al regista che le avrei imparate in meno di una settimana ed è per questo che ha cominciato con le riprese sin da subito. Ha preteso da tutti che studiassimo il copione nel più breve tempo possibile. Ora avrà inizio quel lungo periodo durante il quale salterò le lezioni, mi dedicherò completamente al lavoro e non avrò abbastanza tempo per rimanere in santa pace a casa. Non che mi lamenti, amo ciò che faccio, ma non è sempre facile. Il signor Green, il regista, vuole impiegare pochi mesi per le riprese, due al massimo, roba da matti, per questo esige dall'intero cast la massima serietà e il completo impegno, senza perderci in troppi errori, senza che ci sia bisogno di girare una stessa scena per più e più volte. Non l'avrei detto, ma Green si è rivelato alquanto severo e pretenzioso. "Ho voluto per il mio progetto solo coloro che ritengo che possano esserne all'altezza" ha detto oggi, prima di cominciare; "questo è davvero un grande cast e sono certo che saprete fare del vostro meglio" sosteneva con una punta di minaccia nel tono di voce, del tipo: "non voglio gente poco qualificata, è bene che non mi deludiate, altrimenti verrete sostituiti prima ancora che ve ne rendiate conto". Alle riprese verranno dedicati giorni interi, poche pause e tanto lavoro, per questo da domani smetterò di frequentare le lezioni: passerò a scuola per salutare le ragazze, credo proprio che le rivedrò al rientro delle vacanze natalizie, cioè fra molte settimane. Non è una novità per me, mi è già capitato di dover saltare la scuola per lunghi periodi di tempo; mettersi al passo con lo studio, dopo, non è mai stato facile, specialmente in materie come la matematica nelle quali sono negata. Anche questa volta, durante le vacanze natalizie, invece di godermi il dovuto riposo e l'atmosfera festosa, la mamma assumerà un insegnante privato affinchè possa darmi una mano a rimettermi in carreggiata. Mi stresso al sol pensiero: prima un lungo periodo lavorativo e dopo doversi ammazzare di studio. Spero di non perire per la troppa fatica.

"Hey, un momento" faccio all'improvviso, stavo seguendo il filo dei miei pensiero ma ad un certo punto ho riconosciuto in lontananza una figura che mi è sembrata familiare. "Matt, puoi lasciarmi qui?" chiedo al mio manager, "cosa?" domanda lui stranito, "perchè?", "è solo che, beh, è una così bella serata. Quando mi ricapiterà di poter passeggiare liberamente sotto ad un cielo limpido come questo? Sarò presto piena di impegni e mi libererò solamente a stagione invernale inoltrata" spiego. Di solito non mento a Matt, ma se gli avessi rivelato il vero motivo per il quale voglio scendere dall'auto, sono certa che avrebbe tentato di fermarmi. "Torno a casa a piedi, tu intanto chiedi alla signora Nelly di prepararmi un bel bagno caldo" concludo e apro lo sportello prima ancora che Matt possa accostare. Lo conosco bene, Matt, e sono certa che mi starà guardando con occhi sospettosi, so anche che tornata a casa gli dirò la verità, non riesco ad essere una bugiarda, specialmente con lui.

Era lui, l'ho riconosciuto dalla camminata a testa bassa, una mano in tasca, l'altra trascinava un borsone e la cicca tra le labbra. Era Chris. "Sei capace di farmi sparire per sempre?". Quella frase risuona ancora nelle mie orecchie. Non ci siamo più rivolti la parola da quel giorno e in classe, ovviamente, la situazione non è cambiata e son certa che, al rientro dalle vacanze, le cose saranno sempre le stesse. L'unica speranza è che a gennaio, il direttore si farà vivo, finalmente, al nostro istituto e ci rimarrà per un pò. Forse allora la questione si risolverà, chi lo sa. Le ragazze, beh, non tutte stanno facendo un buon lavoro: Mia ha tentato di avvicinare Michael ma i due finiscono per litigare ogni volta che si rivolgono la parola. A guardarli, a dire il vero, sono un pò buffi: si insultano come fossero bambini delle elementari ed io mi chiedo se dopo tanto litigare, alla fine, comincino a piacersi a vicenda. Symon spesso a ricreazione non lo si vede sgranocchiare nulla. Quel ragazzo vive con la nonna che, anche se ripresasi da una brutta malattia, non sta poi così bene. La vecchiaia comincia a farsi sentire, inizia ad avere la memoria corta e non sempre prepara qualcosa da mangiare per Symon. Quando Katy nota che lui non acquista nulla dai distributori automatici ai corridoi, divide volentieri il suo cibo; Symon non accetta sempre, a quanto pare, sembra che i ragazzi provino una certa vergogna a dare confidenza a noi ragazze e preferiscano tenerci alla larga e trattarci da nemiche, ma l'estrema gentilezza di Katy a volte lo ha fatto cedere e si son persino fermati a chiacchierare, anche se veramente per poco. E' come pensavo: all'infuri dalla loro gang, sono ancora i bravi ragazzi che conosciamo. Mark, invece, non si mostra antipatico con Nina; quest'ultima mi ha raccontato che da circa una settimana, durante il viaggio di ritorno a casa in pullman, i due parlano molto, ridono insieme e vanno d'accordo, ma Mark ha ammonito Nina: nessuno deve saperlo. Guai se questa cosa dovesse arrivare alle orecchie dei suoi amici! Che idiozia! Le ragazze, sopratutto Nina e Katy, proveranno a fare il prossimo passo: parlare di ciò che accade in classe. Spero davvero che possano convincere quei cretini a cambiare atteggiamento.

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