The last year

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Matt mi accompagna con la sua Volvo nera lucidissima sin davanti al cancello. Fuori, in cortile, non c'è più nessuno perchè la campana è già suonata; sono io ad essere in ritardo, lo so bene, lo sono sempre, nonostante questo, però, temporeggio ancora qualche secondo prima di aprire la portiera.

Dalle mie labbra nasce un largo sorriso: l'idea che questo sia il mio ultimo anno da liceale mi entusiasma. Sto per diplomarmi!

"Che fai, Roxy, corri in classe" mi suggerisce Matt sollevandosi sulla fronte gli occhiali da sole dalle lenti scure, "la lezione sarà già cominciata" dice, imitando un tono severo che mal gli riesce. Non sarebbe mai capace di un rimprovero, specialmente se rivolto a me, la sua Roxanne. "Certo, certo" faccio io, mi volto verso di lui e gli stampo un grosso bacio sulla guancia. Matt sussulta e poi sorride, io scendo dalla sua macchina e sfreccio via, in direzione del portone d'ingresso.

"Buongiorno" saluto sprizzante la bidella in portineria, senza però fermarmi e salgo in fretta le scale. La mia classe si trova in un'aula del piano superiore, è sempre la stessa da cinque anni.

Sono felice di ritrovare i miei amici, quest'estate non ho avuto molto tempo per stare in loro compagnia perchè sono stata molto occupata per via del mio lavoro, Nina poi è partita in vacanza con la sua famiglia, tornando per tre settimane in Russia, la loro terra d'origine e Mia ha lasciato la città per una sorta di campus estivo. E' rimasta a casa solamente Katy ma lei è sempre col naso sui libri, persino d'estate, non la smette mai di leggere e studiare, di frequentare biblioteche e imparare e sono davvero rare le volte in cui alza le chiappe dalla scrivania per uscire all'aria aperta.

Insomma, non sto più nella pelle, voglio riabbracciarle e rivedere il resto dei compagni.

Questo non è il primo giorno di scuola, a causa dei miei impegni, ho saltato le lezioni per due settimane, in quanto le mie faccende si sono protratte più del dovuto, tenendomi occupata fino a più di metà settembre. Adesso sono un pò più libera e di certo pronta ad iniziare questo nuovo anno scolastico, l'ultimo, il migliore. Ho tante aspettative a riguardo, voglio proprio vedere che cosa ci sarà in serbo per me; non ho ancora idea di ciò che farò dopo il diploma, mi piacerebbe poter proseguire gli studi ma a causa del mio lavoro, non potrei dedicarmi ad essi com'è giusto che sia; è già molto che io sia riuscita a superare gli anni scolastici passati senza restare indietro col programma e senza essere stata rimandata, non è stato affatto semplice ma Matt è sempre riuscito a conciliare tutti i miei impegni e lasciarmi del tempo da dedicare alla scuola, anche se a volte è stata veramente dura.

Ad ogni modo, non voglio fermarmi a pensare troppo al domani, preferisco godermi il presente.

Mi fermo davanti la porta della mia classe, dalla quale proviene un baccano infernale e mi domando cosa stia succedendo là dentro: è come se qualcosa venisse ripetutamente sbattuto per terra e sulle pareti, è forse un palleggiare, mentre risuonano risate e schiamazzi e ad un certo punto esplode una specie di melodia rock, qualcuno ha fatto partite una qualche canzone al cellulare. Voci maschili cominciano a cantare a ritmo di musica, io afferro la maniglia pronta a scoprire cosa accade oltre la soglia ma la porta dell'aula accanto viene spalancata da un'insegnante dall'aria furente: la conosco bene, è la professoressa Forrester e insegna matematica; non è mai stata la mia insegnante, per fortuna, tutti sanno quanto sia isterica, grazie al cielo nella mia sezione è il professor Mawer ad insegnare matematica.

La professoressa Forrester si avvicina a me senza guardarmi davvero, anzi, mi spintona un pò e con fare di chi potrebbe scoppiare da un momento all'altro, abbassa la maniglia e spalanca la porta della mia aula. Io sgrano gli occhi non appena riesco a dare un'occhiata dentro: Michael Johnson e Symon Cooker giocano a lanciarsi un pallone di pallavolo sottratto probabilmente alla palestra, entrambi indossano le auricolari alle orecchie e canticchiano qualcosa. Mark Bottom scrive alla lavagna il testo pieno di parolacce della canzone rock che strimpella a tutto volume dal suo cellulare infilato nella tasca posteriore dei jeans, Ryan Louis ha sporcato di bianchetto il banco e all'improvviso riesce a far prendere fuoco a quello scarabocchio bianco usando un accendino, mentre altri idioti, dietro di lui, ridono e scattano fotografie alla sua opera incendiaria. Altri, sul fondo dell'aula, seduti per terra, guardano porno ad alto volume e poi, seduto sul davanzale della finestra, c'è un tizio con le gambe penzoloni, una verso l'interno dell'aula e l'altra verso l'esterno, sporta nel vuoto, mentre fuma beatamente una sigaretta. Non so chi sia, ma ho una mezza idea: Nina me l'aveva detto che quest'anno avremmo avuto in classe un ripetente.

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