32. Funerali

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Io e Logan eravamo tornati a Londra. Il mio vicino di casa aveva deciso di pagare e organizzare il funerale dei miei genitori.

Ero davanti alla chiesa vicino a Nico che era vestito con dei jeans neri, una giacca elegante e una camicia nera. Logan era vestito con un vestito elegante, camicia nera e cravatta nera. Amavo il nero, ma non in quella situazione. Finito il funerale, dopo aver sentito discorsi interminabili e scritti male, tanta gente che non avevo mai vista in vita mia, mi facevano le condoglianze.

Quella giornata troppa lunga era finita. Alla fine ero andata a vivere da Nico e da Lilian abitavano a pochi minuti dalla scuola e da casa di Logan. Era Settembre, la scuola sarebbe iniziata a Ottobre e io rimanevo in quella stanza, che era diventata la mia camera da letto, a deprimermi e ad ascoltare una sola canzone.

" Summer has come and passed

The innocent can never last

Wake me up when September ends

Like my fathers come to pass

Seven years has gone so fast

Wake me up when September ends

Here comes the rain again

Falling from the stars

Drenched in my pain again

Becoming who we are

As my memory rests

But never forgets what I lost

Wake me up when September ends

Summer has come and passed

The innocent can never last

Wake me up when September ends

Ring out the bells again

Like we did when spring began

Wake me up when September ends

Here comes the rain again

Falling from the stars

Drenched in my pain again

Becoming who we are

As my memory rests

But never forgets what I lost

Wake me up when September ends

Summer has come and passed

The innocent can never last

Wake me up when September ends

Like my father's come to pass

Twenty years has gone so fast

Wake me up when September ends

Wake me up when September ends

Wake me up when September ends"

Quella canzone dei Green Day rappresentava la mia situazione attuale.

"Jen, un ragazzo bellissimo ti vuole parlare" disse Lilian entrando in camera.

"Chi?"

"Non lo conosco ma è bellissimo"

"Fallo entrare, grazie"

Leo entrò con i suoi soliti jeans scuri, una maglia dei Nirvana e il giubotto di pelle.

"Hey cadavere, come va?"

"Non sei simpatico, lo sai?"

"Grazie, ti amo anche io. Chi è la rossa che mi ha aperto la porta?"

"È una storia lunga, una mia amica"

"Io ho tempo, fame, una moto che ci aspetta qua fuori e tu devi riprenderti"

"Se vengo smetterai di assilarmi con le chiamate?"

"Se mi fai conoscere la tua amica sì"

"Okay, preparati, mentre io, il magico e sexy Leo, vado a conoscere la ragazza di là."

"Idiota"

Finii di prepararmi e uscii a vedere i due piccioncini flirtare.

"Possiamo andare?"

"Certo"

"Lilian vuoi venire con noi?"

"Oh, non vorrei disturbare"

"Leo tu vai con Lilian io prendo la mia moto"

"Okay "

Andammo da Starbucks

I tuoi occhi come droga per meWhere stories live. Discover now