Capitolo 34

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"Amore..." mi chiama appena entra dalla porta, sento la porta richiudersi e lo sento fare il suo solito rituale. Si toglie le scarpe. Posa il telefono e le chiavi sull'entrata. Sento tintinnare le monetine che mette nel salvadanaio che Julia gli costringe a fare. E poi la chiama "Julia principessa... sono a casa" e così da sopra il mio divano, sdraiata in una posa che io spero sia sexy gli rispondo "Julia è da i miei e passa la notte lì" ho gli occhi chiusi e faccio un respiro profondo, perché sento i suoi passi nel salotto. Non faccio in tempo ad aprire gli occhi che me lo ritrovo in ginocchio vicino al divano. "Jamie non ti senti bene?" lo guardo in viso dove vedo paura e terrore. "Andiamo in ospedale? Cosa ti senti?" continuo a guardarlo intontita. E un moto di rabbia mi sale dai piedi. Mi metto lentamente seduta. Lui cerca di aiutarmi ma io gli scaccio la mano. Vedo lui stranirsi. Poi mi guarda in viso e capisce che sono furibonda. Scende lentamente dagli occhi alla mia bocca, poi osserva la mia mise. Abbandona la testa all'indietro e sospira rilassato. Poi mi riguarda e sorride. Ma io quel sorriso glielo faccio spegnere subito, perché gli lancio un'occhiataccia mentre mi metto in piedi velocemente. "Cazzo" dice tra i denti. "Si Joey. Cazzo. Ma ti è caduto per caso? Lo hai perso? Ti si è ritirato? Qual è il problema Joey. Ti faccio schifo?" lui sgrana gli occhi. "Jamie..." abbandonando le braccia lunghi i fianchi. "Niente Jamie. Che cazzo ti prende. Sto in piedi da più di un mese. Cammino da sola. Sono in salute. Il dottore ha detto che posso tornare a fare una vita normale. Potrei persino tornare a lavorare. Ma tu, solo tu, continui a comportarti come se fossi in quel letto immobilizzata. E no, Joey non mi sta bene." "Jamie..." ma lo interrompo subito. "Fammi finire." E lo dico camminandogli intorno e sono quasi nuda. "Mi sono messa questo completino perché volevi che tu mi guardassi ancora con il desiderio negli occhi e tu non te ne sei neanche accorto. Pensavi che il respiro affannato e gli occhi chiusi fossero perché stessi male. Non ti è passato neanche per la testa che mi fossi fatta bella per te. Io..." mi metto dietro di lui e cerco di non piangere ma non ci riesco. "Posso parlare?" si volta a guardarmi e io annuisco, mentre mi affretto ad asciugarmi le mani. Si avvicina a me, mi prende il viso tra le mani. "Jamie guardami" e alzo lo sguardo e lo fisso nei suoi occhi blu che mi incatenano. "Jamie io ti ho quasi perso. Stavi per morire. Sei stata malissimo..." "Si, ma ora sto bene..." lui sorride. "Lo so che stai bene. Perché tu sei forte, la donna più forte che conosco. Ma io non sono forte come te. Io non riesco ancora a togliermi di dosso la paura." E i suoi occhi si fanno lucidi e più vengono bagnati dalle lacrime più si schiariscono. "Ho capito che non posso stare senza di te. Non potrei sopportarlo. E ora che sei qui davanti a me, suoi i tuoi piedi, che respiri da sola, che non tiri più il viso per il dolore, io... io" sospira forte per mantenere le lacrime e l'emozione. "Io devo prendermi cura di te. E non perché lo devo a te. Perché lo devo a me. Oh Jamie..." e mi stringe tra le sue braccia forti. Affondo il viso sul suo petto, che profumo di buono. Profuma di lui. "Ti amo così tanto così tanto. E so che io non ti merito perché tu sei troppo per me. Ma tu hai scelto me e mi hai reso un bastardo fortunato e io voglio essere degno di te, degno di voi." Mi bacia sulla testa. "E non dire mai più assurdità come che mi fai schifo..." mi prende il viso tra le mani e sussurra sensuale sulle mie labbra "Tu sei la donna più bella che abbia mai visto. L'unica che mi fa desiderare di morire sul suo corpo." Prende la mia mano e la porta sulla sua erezione che è gia al massimo. "Come puoi vedere non mi è cascato. Né si è ritirato. È solo che ho paura di farti male." Gli sfioro le labbra dolcemente. "Tu non potresti mai farmi male. Tu mi fai solo bene. Fai l'amore con me Joey." e gli bacio il mento e poi scendo sul collo "Fai l'amore con me" sento i suoi muscoli irrigidirsi. Poi mi prende rude il mento tra le mani e mi guarda come a dire sei sicura? "Non voglio altro" rispondo al suo silenzio. Mi prende in braccio dolcemente e mi porta in camera da letto, dove fa l'amore con me tutta la notte con tutta la dolcezza che può.

Sono accoccolata a lui. Abbiamo fatto l'amore ed è stato di una dolcezza devastante. Ha baciato, sfiorato, venerato ogni centimetro del mio corpo. Ogni cicatrice. Non c'è stata una parte di me che non ha preso e non l'ha resa unica. Joey mi ha amata come ho sempre desiderato. Ed è stato un momento unico. Ha passato tutto il tempo con lo sguardo inchiodato al mio e mentre l'orgasmo mi spezzava il fiato, mi sono persa nei suoi occhi magnetici e pieni di me. Sono stata una stupida a pensare anche solo per un attimo che lui non mi desiderasse più. Perché stanotte mi ha dimostrato che a volte il desiderio non basta, per rendere tutto più intenso ci vuole l'amore. Quello vero, quello che piega e spezza. Quello che cura. Quello che salva e lui ancora una volta mi ha curato e salvato, da me stessa, dal mio passato, dal dolore, dalla sofferenza. Senza di lui non sarei qui e non lo dico tanto per dire. Lo dico perché è vero. Il suo amore mi ha salvato in tutti i modi in cui l'amore salva. Anche ora che il suo cuore batte nel mio orecchio io lo sento che batte solo per me. "Jamie..." ho gli occhi chiusi "mmm" "perché hai riempito la casa di quei fiori che sembrano di plastica?" mi passa la sua mano delicatamente su e giù sulla schiena. "Non sono di plastica." "Lo so. Poi l'ho capito. Sono due mesi che passo ad innaffiarli." Mi stringo più a lui. "Non c'era bisogno. È una Hoya. Possono stare anche giorni senza acqua ma non appassiscono." Tiro su la testa e lo guardo e lui si abbassa per guardarmi. Nel buio i suoi occhi brillano come due stelle. "Quando arrivai in questa casa era così vuota. Così impersonale. Ed ho cercato in tutti i modi di renderla familiare, sai per Julia" e lui annuisce continuando a guardarmi. "Quando andai al vivaio, cercavo un fiore che rendesse questa casa viva. Un colpo di colore. Poi vidi questi fiori e pensai anche io che fossero finti." E sorridiamo insieme. "Poi il signore mi disse che non lo erano. E che per il loro strano aspetto che sembra ceroso, vengono denominati fiori di cera" "In effetti guardandoli bene sembrano proprio di cera. Ciò non toglie che hai fatto una strana scelta" gli accarezzo il volto dolcemente, mentre risalgo sul suo petto. Arrivo alla sua bocca e gliela sfioro con le labbra. "Il signore mi disse pure che questi fiori riescono a essere belli e forti anche se nessuna li cura per giorni. Resistono senza acqua per molto tempo." e la vedo la scintilla nei suoi. Come se già avesse capito tutto. "In quel periodo io mi sentivo un fiore di cera. Dovevo resistere, essere forte e positiva, bella e raggiante anche se nessuno pensava a me. Non avevo nessuno che si prendeva cura di me, mentre io dovevo prendermi cura di Julia." Ci guardiamo, e lui mi stringe un po' di più. Sento il calore del suo corpo arrivare fin dentro le ossa, soprattutto in quelle spezzate. Il calore arriva in ogni parte di me, anche quelle distrutte. E sembra assurdo pensarlo ma mi sento così bene, come se quel calore stesse guarendo tutto. Poi avvicina il la bocca al mio orecchio e dolcemente mi dice "Sarai sempre un bellissimo fiore di cera, forte e raggiante. Ma da oggi ci sarò sempre io a pensare a te. Ci sarò sempre io a prendermi cura di te e di Julia. Ti amo Jamie, ti amo da morire." Chiudo gli occhi e mi lascio scaldare dall'amore. "Si sono un bellissimo e forte fiore di cera, ma se lo sono ancora e solo perché tu ti sei già preso cura di me e non da oggi. Dal primo istante. Ti amo Joey." 

"Fiori di cera. Adesso noi."Where stories live. Discover now