Capitolo 27

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Credevo che i momenti perfetti non esistessero. Credevo che la perfezione in generale non esistesse. Che la felicità è un attimo e dopo quell'attimo bisognava aspettare chissà quanto altro tempo per riviverne almeno un altro ancora. Credevo ad un sacco di cazzate prima di questo mese. Poi è arrivato giugno e questo giugno mi ha dato tanti momenti perfetti. Mi ha dato una perfezione che rincorrevo da sempre e che non arrivava mai. Ho capito che la felicità non la vivi per un attimo, ma quella vera la respiri ogni attimo. Giugno mi ha regalato tutto. Tutto quello che desideravo. Tutto quello che volevo e che neanche sapevo di volere. Mi ha dato giornate al parco con Joey che spinge Julia sull'altalena. Mi ha dato notti bollenti, da farci l'amore fino a che manca l'aria. Mi ha dato giorni di lavoro in cui guardavo l'orologio perché non vedevo l'ora di correre a prendere mia figlia per passare la serata a casa di Joey. Con lui che faceva da cuscino a me e a Julia mentre guardavamo cartoni animati di re, regine e principesse. Mi ha dato Joey che ci veniva a prendere con la sua nuova auto, con sediolino già posizionato per portarci al mare o a fare un picnic in montagna. Mi ha dato cene di famiglia, con mio padre a capotavola e ai lati Tim e Joey con cui chiacchierava e sorrideva, senza mai impugnare l'ascia. E poi la chat di gruppo che ora si chiama la smutandata in onore delle mie mutande strappate, per cui Taylor e Marlen hanno riso per una settimana intera con le lacrime agli occhi. Mi ha dato Bill, un fedele confidente e un amico meraviglioso, che non passa un giorno che non mi chiami o che non passi in ufficio solo per prendere un caffè insieme. Che mi ascolta e si esalta come più volte lui stesso ha ammesso per interposta persona. Ho conosciuto le lacrime di gioia. Ma di gioia vera. Quella che mi prende, quando passiamo la notte da Joey e lo trovo sul letto sdraiato affianco a Julia a raccontargli le favole. Dove cambia i nomi delle principesse ed ogni principessa porta il nome di mia figlia. In questo mese ho scordato cosa sia la paura, il terrore. Ho dimenticato Jake, anche se so che è ancora introvabile. Anche se ogni settimana l'agente Smith mi chiama e mi dice che non c'è traccia di lui. Vengo ancora scortata in giro, ma non dà più così fastidio perché è l'unica cosa che ancora non va nella mia vita. Ma sento che prima o poi lo prenderanno e l'incubo finirà. E poi sono troppo felice per far spezzare l'incantesimo ancora una volta da lui.

"Che ne dici di questo?" guardo il giornale di abiti da sposa, che Marlen ci obbliga a vedere ogni pausa pranzo, ogni santo giorno. "Nooooo non è da te" dico schifata. "Fai vedere?" Jenni guarda l'abito con un sopracciglio alzato. "Marlen è terribile! Pizzi, merletti, fiocchi. Ma che ti prende?" Marlen sbuffa e chiude il giornale "Possibile che non vi piaccia niente?" "Ma sono mostruosi gli abiti che ci proponi" dico spazientita. A fine agosto Marlen e Trevor si sposeranno, nel giorno in cui l'anno scorso lei gli saltò letteralmente addosso. Roba romantica, insomma. Jenni e Tim saranno rispettivamente damigella d'onore e testimone. Mentre tutte noi saremo le damigelle, vestite di tutti i colori che lei porta sulle braccia. Strana, aveva ragione Jenni è strana forte. I nostri uomini ci faranno da cavalieri e i nostri figli faranno i paggetti. E mio padre accompagnerà Marlen all'altare. Un evento di famiglia insomma, perché noi siamo la sua famiglia e averla tra noi è l'ennesima gioia che la vita ci ha dato.

"Ok. Sabato mattina, i ragazzi portano i bambini al parco e noi prendiamo appuntamento in un atelier e troveremo questo abito" Marlen mi guarda come a dire di già. "Mancano due mesi e ora di sbrigarci." "Ho paura che non troverò mai niente che mi faccia sentire una vera sposa. Questi tatuaggi smorzano un po' l'effetto angelo!" io e Jenni scoppiamo a ridere. "E da quando vuoi essere un angelo?" dice Jenni sorridendo. "Da quando Trevor mi ha dato le chiavi del paradiso!" tiro un "UHHHHHHH" di dieci secondi "Come siamo diventate romantiche signorina Brenten" lei arrossisce imbarazzata. "Che capisci tu di romanticismo, che scopi con quella macchina del sesso tutte le sere e giri senza mutande!" e Jenni la sorella traditrice ride "Ancora con questa storia. Mi sa che siete tutte gelose perché i vostri uomini non vi strappano le mutande per la lussuria!" vedo Marlen sbiancare e io sorrido sarcastica "Mi sa che qui c'è qualcuno ci nasconde qualcosa?" e lei diventa rossa. Allora Jenni rincara la dose. "Forza parla" Marlen prima sbiascica parole senza senso e poi confessa "visto che il fatto delle mutande strappate era di dominio pubblico e io spesso facevo commenti audaci su Joey lo strappa mutandine, credo che Trevor si fosse un po' ingelosito. E così..." io inizio a sghignazzare e lei mi lancia un'occhiataccia e poi riprende "e così una sera provò a strapparmi le mutandine. Ma erano di pizzo e nuove e morale della favola non si strapparono, ma mi fecero un taglio nell'inguine che fece un male assurdo..." "No ti prego..." dice Jenni ridendo fino alle lacrime "Non c'è niente da ridere, mi feci male sul serio" e io non resisto più mi alzo e inizio a ridere a crepapelle mentre Marlen mi guarda in cagnesco. "Che cazzo hai da ridere smutandata. Mi feci un male cane." Alzo la mano per zittirla. Perché se continua credo che riderei fino a farmela sotto. "Basta ti prego, Marlen" poi si alza ci guarda a tutte e due e ci minaccia "La prima che rivela questa cosa la strangolo con le mie stesse mani. E ora silenzio" io e Jenni cerchiamo di trattenere lacrime e sorrisi, ma niente scoppiamo di nuovo a ridere. "Siete due Bastarde." E fa per uscire, quando la mia macchina del sesso entra bello come non mai. E Marlen gli schiaffeggia una spalla "Era ora. Quanto cazzo di tempo per un panino" afferra la sua busta e va da Trevor a pranzare. Io e Jenni continuiamo a schiantarci dalle risate. "Perché ridete? E perché Marlen mi ha picchiato?" Jenni si alza afferra la sua busta e dice "è top secret. Rischiamo lo strangolamento" ed esce anche lei. Joey rimane impalato sulla porta, mentre a me il sorriso muore in gola. Conosco Joey da una vita. Facciamo sesso tutte le volte che possiamo. Ma appena lo vedo, con i suoi jeans stretti che gli fasciano le cosce possenti e le sue magliette attillate che mettono in mostra le sue braccia tatuate e il suo addome scolpito, che vi devo dire mi eccita sempre di più. Mi avvicino a lui, e gli sfioro le labbra. "Hai portato il cibo alla tua donna affamata" e lui sorride mostrandomi il sacchetto. "Oh io non parlavo del cibo... parlavo di te" e gli getto le braccia al collo baciando e mordendo le sue labbra da cui esce un gemito. Ma poi un grido dell'interfono spezza la magia "Cazzo Jamie se vuoi farlo in ufficio spegni almeno l'interfono. Sei un assatanata" la voce incazzata di Marlen esce dagli altoparlanti e io scoppio a ridere e anche Joey. Corro a spegnere l'interfono. "Sbaglio o Marlen è più incazzata del solito" dice Joey sorridendo. "Ansia da matrimonio" ribatto. Si avvicina a me e mi sussurra all'orecchio "Amore vorrei davvero fare del sesso selvaggio su questa scrivania. Soprattutto ora che ti ho visto indossare quella gonna stretta e quella camicetta che mette in risalto tutto." si allontana con aria disperata "ma al locale c'è il pienone e devo andare. Ma stasera da me giuro che saranno scintille e non osare cambiarti" mi fa un occhiolino e il blu dei suoi occhi mi fanno tremare come sempre. Lo attiro a me e lo bacio. "Promettimelo" gli sussurro sulle labbra. "Promesso. Ora vado e mangia tutto. Stai dimagrendo troppo e ti voglio bella in forma per le mie maratone di sesso" si stacca dopo un altro bacio mozzafiato ed esce, lasciandomi in preda ad un assurda eccitazione. Mangio tutto il mio panino, anche se non ho tanta voglia e mi rimetto a studiare la cartella dei prossimi clienti. Aspettando con ansia l'ora di andare a prendere Julia a scuola e correre dal nostro re.    

"Fiori di cera. Adesso noi."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora