Capitolo 13

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Nessuno parla. Loro mangiano ciambelle e bevono caffè. Io bevo il mio caffè ma con la mente sono da un'altra parte. Le sento chiedere a Jenni come si sente. Come vanno le nausee. Se crede che possa essere un maschio o di nuovo femmina. E io mi sento terribilmente in colpa. Mia sorella è di nuovo incinta e con tutti i suoi problemi è un miracolo. E io non gli ho chiesto neanche una volta come si sente. E peggio ancora stamattina sono venuta qua e gli ho rovesciato addosso tutti miei problemi, senza prestarle un minimo di attenzione. Mi volto verso di lei. Il suo viso è raggiante. Aspetta un altro figlio. Un altro miracolo. Ed è semplicemente felice da fare schifo. Mentre parla del fatto che non gli importa se sia maschio o femmina ma solo che vada tutto bene. Si volta verso di me e smette di parlare perché nota che io resto impalata a guardarla. "Jamie che c'è?" mi dice e io gli dico "Faccio schifo come sorella!" e lei scoppia a ridere insieme alle altre "Si faccio schifo. Tu sei incinta del tuo miracolo e io non ti ho chiesto neanche una volta come ti senti. Come stai? Quando sono diventata così distratta!" e sbuffo desolata, lei mi guarda sorridendo "Da quando la vita ti ha messo a dura prova. E poi anch'io ho fatto schifo come sorella in passato. Credi che non lo sappia quanto la mia vita abbia inciso sulla tua." Ci guardiamo intensamente "sono scappata lasciando dietro di me macerie e detriti. E tu hai dovuto ingoiare tutto e da sola. La delusione di papà, la tristezza di mamma. Tutto e non ti sei mai lamentata neanche una volta." Gli scende una lacrima che lei asciuga veloce "Maledetti ormoni. Comunque ora tocca finalmente a me ingoiare e credimi sono felice di poter recuperare. Certo non volevo che la vita fosse così dura con te, ma sistemeremo tutto. Ok?" annuisco e l'abbraccio forte. Poi mi slego da quell'abbraccio e alzandomi in piedi dico guardando tutte. "Quel qualcosa c'è. C'è sempre stato, anche se lo negavo perfino a me stessa." Tutte annuiscono. "Credo di amarlo ancora. Cioè..." balbetto "Non credo. Lo amo. Ieri mentre ero stretta a lui, non mi sentivo più persa. Mi sono sentita come se avessi trovato il mio posto. E il mio posto sono le sue braccia." Mi accascio di nuovo sul divano, in preda alle lacrime. Le bastarde intorno a me applaudono manco avessi recitato una parte su un palcoscenico. Ma non è una parte. È la realtà. Non riesco a trattenere una risata. Marlen salta letteralmente in piedi, visibilmente eccitata. "Ok. Che abbia inizio la nostra missione!" la guardo torva "Sarebbe?" lei mi fa un occhiolino e un sorrisetto. "Riconquistare Joey!" loro scoppiano a ridere. Tranne io. "Marlen ma sei impazzita? E dai guardiamo in faccia alla realtà. Questa è una missione impossibile." Taylor si gira verso di me "e perché mai?" "Perché lui ha una ragazza?" Madison fa una risata sarcastica. "Ma chi Cinthia? Ma dai! Sarà pure bella ma non è buona manco per farci il brodo!" "Madison" dico urlando "che c'è ho detto la verità. Jamie cara, la ragazza è un bel bocconcino davvero. Ma non dovrebbe mai aprire bocca. Se ci pensi uno spreco un così bel corpo che contiene un cervello letteralmente vuoto. Non trovate?" io continuo a guardarla allibita. "Madison ha ragione!" sbotta Taylor "la ragazza è..." finge di pensare ad un aggettivo "è scialba, vuota, senza personalità, parla solo di banalità. Non ha argomenti. Se non fosse per quel suo seno alto e sodo portato sempre al vento, nessuno la noterebbe. Passerebbe inosservata." E io che pensavo che lei cercasse un solo aggettivo! Ne ha snocciolati una marea. Dio mio, mi massaggio le tempie esasperata, sento i loro sguardi addosso. Alzo la testa e dico "Ragazze ok. Archiviamo un attimo l'argomento Cinthia. Si è vero ho detto che lo amo ancora. Ma questo non vuol dire che voglia riconquistarlo." Prima mi fissano tutte come se stessero in trance e poi scoppiano a ridere "ok Jamie. Molto divertente." Sbotta Marlen "ora se hai finito di raccontarti e raccontarci cazzate, sei pregata di dirci la verità. Forza spara." Mi metto le mani in viso, mi strofino forte la faccia sperando di cancellare ancora e ancora questa assurda paura che sento. Negli occhi. Ho paura ancora. E non di Jake. Ho paura di me. Di fallire ancora. Di mettermi di nuovo in gioco e perdere ancora e ancora. Di rischiare. Di buttarmi. Di lanciarmi nel vuoto e di cadere miseramente come ho già fatto. E io non posso permettermelo, non più. Rimettermi in sesto dopo Jake è stata dura troppo. Sono andata avanti, ho lottato per me per Julia. Ma se cado adesso dopo aver riattaccato ogni pezzo di me, mi sbriciolerò in così tanti pezzi e cosi piccoli, che riattaccarli sarà impossibile. "Ragazze la verità è che ho paura." Jenni allora mi prende le mani. "Jamie è normale aver paura e se non te la senti io ti capisco e sono dalla tua parte. Io non voglio, noi..." indicando con gli occhi le altre "vogliamo che tu sia felice. E se per essere felice hai bisogno di lui, di Joey che male c'è?" le stringo forte la mano. "Jenni, non voglio ripetermi e non voglio usare la storia di Jake come scusante. Ma la mia vita è questa. E io non voglio dare ad un altro questo peso. Jake continua a perseguitarmi. Non sono ancora divorziata. Ho una bambina e i bambini sono un impegno grande quando sono i tuoi, figurati quando sono del bastardo per il quale l'amore della tua vita ti ha lasciato. E poi forse è troppo presto per me. Dopo solo dieci mesi già ributtarmi in una nuova storia o quel che è o sarà. Forse non sono pronta. Sono una donna spezzata, sono distrutta. Ho lasciato tanti pezzi per strada. Ho perso il mio brio. La mia vivacità. Ho perso la fiducia, la speranza. Ho perso la metà bella di me. Perché dovrebbe volermi davvero? Sempre se prima riesce a perdonarmi." Jenni mi accarezza il viso dolcemente, mi sciuga una lacrima che sfugge dal mio controllo, mi prende per le guance. "Se ti ama ti vorrà davvero. Se ti ama ti perdonerà. E fidati lui ti ama." Ci guardiamo negli occhi e Taylor sbotta "Cazzo che la ama!" Jenni torna a guardarmi sorridendo "Tu lo ami?" annuisco "E allora questa volta segui il cuore. Credimi che non ti perderai!"

E mentre cerchiamo di riprenderci dall'emergenza, i ragazzi rientrano in casa. Ogni piccolino scorrazza veloce dalla propria mamma e vedo la mia Julia venirmi incontro. Julia è una piccola me in miniatura. Hai capelli color cioccolato come i miei e gli occhi verdi più belli che abbia mai visto. Ha le labbra a forma di cuoricino le guance paffute e in lei rivedo Jake solo quando sorride. Per il resto è una piccola Jamie. La stringo forte "amore di mamma mi sei mancata tantissimo. Cosa hai fatto con i nonni?" i miei si avvicinano a noi e mia mamma ghigna allegra "si Julia di a mamma cosa hai fatto ieri sera nel salotto dei nonni?" mia figlia sorride ed ecco lì l'unica cosa che mi ricorda Jake. "Io ho colorato divano." Tutti scoppiano a ridere, perfino mio padre. Tranne mia madre "Stavo cucinando, quando mi chiama felice dal salotto. Corro da lei e la trovo con i colori in mano e il divano completamente scarabocchiato. E peggio ancora trovo tuo padre al suo fianco sorridere compiaciuto che la nipote ha, cito testuali parole. innate velleità artistiche" e tutti ci mettiamo a ridere. Prendo in braccio la mia piccola peste "amore che ne dici se andiamo a casa e ci prendiamo due giorni tutti per noi." Mia figlia mi abbraccia forte e dice "Siiiii" salutiamo tutti, saliamo in macchina e guardo la mia piccolina seduta affianco a me. La guardo e mi ritrovo a sorridere perché qualsiasi cosa accadrà da oggi per i prossimi 16 anni avrò affianco a me sempre una stupenda compagna di viaggio.

"Fiori di cera. Adesso noi."Where stories live. Discover now