Capitolo 14

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Anche questa settimana comincia di merda. Come tutte le ultime settimane da mesi. Dopo aver passato uno splendido fine settimana con mia figlia, trascorso a colorare, ad impastare, a cucinare insieme, stamattina accompagno Julia al nido e appeno entro in macchina mi chiama l'agente Smith che mi avverte che Jake è sparito. Sono due giorni che va a cercarlo a casa e non c'è. Ha il telefono staccato e i suoi genitori, degni parenti di quel gran bastardo che non mi hanno fatto neanche una telefonata in 10 mesi, dicono di non sapere nulla di lui da giorni. Ed ecco che torna la paura. Jake non fa mai niente senza avere un obbiettivo preciso. E il suo obbiettivo negli ultimi anni è stato distruggermi. L'agente Smith ha anche chiamato la sua amante e anche lei ha detto che non lo sente e vede da mesi. E questo è molto strano perché ora che sarebbe libero di frequentare chiunque, lui l'ha lasciata. Forse anche il tradimento era nei suoi piani per distruggermi. Entro in ufficio e sono nera. Marlen appena mi vede capisce che c'è qualcosa che non va. "Jamie che succede?" "Jenni è nel suo ufficio?" "Si è appena arrivata" mi incammino nell'ufficio di mia sorella con Marlen alle calcagna "Trevor?" "In tribunale." Annuisco ed entro nell'ufficio di Jenni. "Jamie che succede?" sbotta mia sorella appena mi guarda. Mi siedo di fronte a lei, mentre Marlen si siede sulla scrivania affianco a Jenni. "Jake è scomparso. Nessuno sa dove si trova. Né i suoi genitori né la sua amante che non lo vede da mesi. L'agente Smith mi ha appena avvisato" Jenni annuisce preoccupata, Marlen dice "E non è un bene che si è tolto dai coglioni?" ma io rispondo "Sarebbe un bene se avesse avvisato il commissariato. Perché lui ha l'ordine tassativo di avvertire dove va, quando e perché. Ma è sparito nel nulla senza lasciare tracce di sé e non risponde al telefono che tiene spento da due giorni. Potrebbe essere ovunque. E il suo ovunque e dove sono io." Dico impaurita e tremante. Marlen sbuffa mentre Jenni è visibilmente preoccupata. "Ok. Niente panico." Dice mia sorella. "Potrebbe essere scomparso perché ha capito che qui non c'è più niente per lui. Ma allo stesso tempo potrebbe essere ovunque e non è un bene per te." Mi passo le mani sulle tempie disperata. "Perché continua a farmi impazzire. Non ce la faccio più la sua assenza pesa più della sua presenza. Sono esausta." Jenni si alza e si viene a sedere di fianco a me. "Jamie ti prometto che quel bastardo non ti farà mai più nulla. Pero credo che fin quando non sappiamo dove sia, non puoi vivere da sola con Julia." I miei occhi si riempiono di lacrime "Come fai a dire che non mi farà più del male e allo stesso tempo dici che devo trasferirmi." Mi alzo con impeto ed inizio a camminare per la stanza. Mi asciugo le lacrime e sbotto livida in viso "quando finirà. Quando? Quando potrò riprendere in mano la mia vita senza che lui la controlli, la possieda per poi distruggerla. Cazzo si ho fatto un errore. Ho sposato l'uomo sbagliato. Ma quanto dolore devo ancora scontare per pagare questo errore?" altre lacrime mi bagnano. "Ci ho impiegato mesi a far abituare Julia alla nostra nuova casa, alle nostre nuove abitudini. Io non posso stravolgere di nuovo tutto il suo mondo. Quel bastardo che non avesse amore per me mi era chiaro. Come si fa a non amare un figlio. Sangue del tuo sangue. Come?" Marlen si avvicina veloce a me, mentre vedo mia sorella accasciarsi sulla sedia portandosi le mani in viso. "Jamie, guardami." Mi dice Marlen tenendomi il viso "devi calmarti. Insieme troveremo la giusta soluzione. E tra un anno tutto questo sarà solo un brutto ricordo" "Lo dicevamo anche ad agosto scorso. Ma ora siamo a maggio e non è cambiato niente. Va sempre peggio" e scoppio di nuovo a piangere. "Ok. È vero. Ma ora sarà diverso. Ti fidi di me, di noi?" e fa un cenno con la testa verso Jenni. Guardo mia sorella ed annuisco, Marlen tira un forte respiro e poi riprende "Ok. Ora devi decidere dove andare per un po' di tempo. Puoi stare da Jenni, puoi tornare dai tuoi oppure puoi venire a stare da me. La casa è praticamente finita. Sabato facciamo una cena inaugurale e ne approfittiamo per iniziare la nostra missione" dice alzando ed abbassando maliziosa le sopracciglia. "Missione?" sbotto. "Ma come? conquistare Joey" dice solennemente e Jenni scoppia a ridere mentre io la guardo come se le fossero cresciute le corna. "Marlen la mia vita va di merda. Il mio ex marito è scomparso e adesso che io sappia può stare sopra nel mio bagno a farsi la doccia e tu pensi a compiere la missione? Ma fai sul serio?" lei mi guarda con un sopracciglio alzato e poi sorride. "Certo che faccio sul serio. Bisogna pensare alle cose belle. E quando penso a te l'unica cosa che mi viene in mente di bello è Joey. Quindi si cazzo faccio sul serio!" e stringe un pugno vittorioso in alto. Guardo Jenni spaventata che scoppiando a ridere dice "vi ho sempre avvertito che è strana forte!" e anche io rido. "E poi infondo ha ragione. Pensiamo alle cose belle Jamie!" dice speranzosa mia sorella. Annuisco accennando un sorriso. Mentre mi accingo a lasciare l'ufficio mi volto verso di loro "E comunque torno da mamma e papà per il momento." Entro nel mio ufficio, vado in bagno per controllarmi. Mi guardo allo specchio e ho di nuovo gli occhi terrorizzati. Faccio un profondo respiro e cerco di rendermi presentabile perché tra poco ho la prima coppia. Ci penso e scoppio a ridere. Io che ho alle spalle un matrimonio di merda, faccio la consulente matrimoniale. Spiego alle coppie come far funzionare un rapporto, un matrimonio. Io che non ho capito un cazzo del mio. Mi siedo davanti alla mia scrivania e studio la scheda dei coniugi Lovhan.

Dopo 4 appuntamenti finalmente arriva la pausa pranzo. Esco dal mio ufficio e trovo Tim e Trevor nell'atrio a montare cartoni. "Ragazzi che fate?" loro sussultano, perché non mi hanno visto. Io sorrido. "Ci prepariamo al tuo trasferimento." Non li rispondo neanche, attraverso la sala d'aspetto ed esco. Appena fuori inalo profondamente l'aria frizzante di maggio. Ripeto più volte ma niente non riesco a calmarmi. Sono incazzata nera. Mi trattano tutti come una bambina indifesa da proteggere. Maledetto bastardo, per colpa sua la mia vita va sempre peggio. Mi guardo intorno e decido di andare a mangiare qualcosa da Joey. Devo distrarmi e lui infondo è una bella distrazione. Non faccio neanche in tempo ad incamminarmi verso il pub che sento dietro di me la voce stridula di Marlen "Eiiii Jamie dove vai veniamo con te." Mi volto e li trovo tutti intenti a rincorrermi. E non so se ridere o piangere. Perché capisco che hanno paura a lasciarmi in giro da sola ora che Jake potrebbe essere ovunque e questo dimostra che mi vogliono bene davvero. Ma dall'altro lato non voglio che loro passino il loro tempo a farmi da balia. Alzo gli occhi al cielo e continuo a camminare a passo veloce, nonostante questi tacchi mi stiano uccidendo.

"Fiori di cera. Adesso noi."Where stories live. Discover now