capitolo 6

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Nel momento in cui mi volto verso Harry, lo vedo annuire e fare un debole cenno con il mento, quasi a darmi coraggio per spostarmi finalmente dall'ingresso. Non sono più molto sicura di voler restare, ma Harry si sta togliendo il parka per appenderlo a un gancio accanto alla porta.

La temperatura all'interno è piuttosto elevata e mi slaccio di conseguenza la giacca, appendendola accanto a quella di Harry; la sua mano la sento nuovamente posarsi sulla schiena e alla fine non mi resta che muovermi di lì.

Seguiamo le voci fino a ritrovarci entrambi in un salotto gremito di ragazzi e ragazze; la luce non è forte, tutt'altro. L'ambiente è persino tranquillo nonostante la gente all'interno. Ci sono tre divani ampi e poltrone in giro per la sala: su ognuno di essi c'è qualcuno che chiacchiera e beve in tranquillità. Realizzo solo ora che si tratta di un qualcosa di molto simile a una confraternita dei College americani.

Un ragazzo si accorge di noi qualche minuto dopo il nostro ingresso perché lo vedo alzarsi dal divano; Harry lo sento sorridere nella sua direzione. Non ho idea di chi possa essere, ma Harry sembra essergli molto affezionato perché non esita a ricambiare l'abbraccio con il quale il ragazzo lo stringe, come se non si vedessero da un po'.

«Sono contento che tu sia qui.» Il ragazzo di fronte a Harry ha due occhi talmente azzurri e luminosi da sembrare quasi finti; Harry gli posa una mano sulla spalla, stringendola in un gesto affettuoso.

«Anche io» replica e non mi serve conoscerlo bene per capire quanta sincerità ci sia nella sua voce. «Mia, lui è Louis.» Sono io stessa a porgere una mano verso di lui, che non esita poi a ricambiare la stretta.

«Ciao.» Louis arriccia il naso, tenendo la mia mano nella propria più a lungo del necessario.

«Mia si è appena trasferita qui a Londra.» Aggiunge Harry in un secondo momento, passandosi una mano tra i capelli.

«Da dove vieni?» Louis ha un accento diverso rispetto a quello di Harry.

«Dalla Florida» replico educatamente. «Sono arrivata appena qualche giorno fa.»

Louis non nasconde l'occhiolino che rivolge ad Harry, che sorride senza mascherarlo; avvampo appena, ma seguo Louis verso il divano sul quale era seduto prima del nostro arrivo e verso il quale sta facendo cenno di accomodarsi.

Louis siede nuovamente accanto a una ragazza bionda ed io sono costretta a sedere tra lui e Harry. Lo spazio è stretto perché ci sono sedute più persone di quante un normale divano possa contenere ed io sono totalmente schiacciata contro il fianco di Harry, il quale è costretto a posare un braccio sullo schienale del divano, a cingermi di conseguenza le spalle, per stare seduto più comodamente possibile. Liam non è nei paraggi, così come il ragazzo che ci ha fatto entrare poco fa.

«Una sera di questa dobbiamo uscire a cena» per un momento ho paura che Louis si stia rivolgendo a me direttamente, poi però vedo Harry annuire. «Queste festicciole di Niall stanno cominciando a stufarmi.»

«Ma se sei sempre il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via.» Harry colpisce la spalla di Louis da sopra la mia, cingendomi davvero il corpo.

Louis alza gli occhi al cielo, sporgendosi verso il tavolino per recuperare un bicchiere pieno per metà. La ragazza seduta al suo fianco richiama la sua attenzione ed è costretto a voltarsi appena; lo sento lo sguardo di Harry su di me, tanto che alla fine mi ritrovo ad alzare il viso per incrociare i suoi occhi.

«Vuoi bere qualcosa?» Scuoto la testa alla sua domanda.

«No, grazie.»

Harry annuisce, alzandosi appena qualche secondo più tardi e aggiustandosi la maglietta che indossa. Mi dice semplicemente che sarà di ritorno a breve, così mi muovo sul divano a cercare più spazio; mi sento spaesata, non ci sono visi familiari a infondermi un po' di coraggio.

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