benvenuto in America

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Dopo infinite ore segregato sopra un aereo, finalmente i piedi di Taehyung toccarono di nuovo la terraferma. Il viaggio era stato uno dei peggiori di tutta la sua vita, aveva passato nove strazianti ore in mezzo ad una signora, che aveva attaccato bottone con lui, e gli aveva raccontato tutta la sua vita e quella della sua famiglia. Dall'altra parte, invece, aveva vicino un bambino di circa 10 anni che giocava col telefono al massimo del volume.

Taehyung era perciò sceso dall'aereo felice ma con un gran mal di testa e una voglia di dormire da far invidia ad un orso in letargo, non aveva infatti neanche recuperato le ore di sonno perse quella notte, per ovvi e piacevoli motivi. Per fortuna però durante il viaggio, le occhiate che si era scambiato con uno degli assistenti di volo avevano migliorato sicuramente quell'agonia.

Aveva appena preso le sue valigie e ora si stava dirigendo velocemente verso i parcheggi dove un taxi lo avrebbe portato al campus universitario, la sua nuova casa per i prossimi tre lunghi anni.
Non era assolutamente spaventato all'idea di vivere in un nuovo continente, da solo, parlando una lingua che sapeva a stento ma lui era fatto così, era la positività fatta persona, vedeva sempre il bicchiere mezzo pieno in tutte le situazioni che viveva e che gli si presentavano davanti. Il suo motto era, perchè pensare agli aspetti negativi quando si sta aprendo davanti a te un nuovo futuro tutto da scoprire?

Se però dobbiamo essere del tutto sinceri, il ragazzo sperava che questo viaggio e cambio di aria gli portasse, non solo tante cose belle, ma anche un compagno con il quale passare la vita. Come già detto era uno degli omega più popolari e belli di tutta la scuola e, durante gli anni del liceo, aveva conosciuto numerose persone, aveva anche avuto due fidanzati importanti ma non abbastanza da pensare ad un futuro in loro compagnia. Chissà, forse in America avrebbe trovato il suo principe azzurro?

Ritornato con i piedi per terra, notò con piacere che il taxi era arrivato proprio davanti all'università e, armato di valigie, si apprestò a raggiungere il centralino dove gli avrebbero spiegato tutto quello che doveva sapere per iniziare i suoi studi lì. 

-"hi"- salutò timidamente Taehyung entrando dentro l'ufficio. 

Davanti a lui si trovava una signora sulla cinquantina che stava parlando al telefono. Il ragazzo si sedette sulla poltroncina, che si trovava nella stanza, ed educatamente aspettò. 

-"are you Kim Taehyung?"- domandò la signora una volta finito di parlare al telefono.

-"yes"- rispose, imbarazzato nel parlare inglese.

-"where are you from Taehyung?"- domandò di nuovo la signora.

-"Korea"- 

-"oh davvero?"- rispose la signora nella sua stessa lingua -"anche io"- disse sorridendo -"sono di Seoul"-

-"io vengo da Daegu"- rispose il ragazzo felice.

-"allora Taehyung, ti sei trasferito qui per lo studio?"- disse la signora mentre leggeva dei fogli.

-"sì esatto"- 

-"spero tu possa avere una buona permanenza"- sorrise la signora consegnandolo un foglio e un mazzo di chiavi -"questo è il piano delle lezioni e questa è il numero della tua stanza, numero 123"-

-"grazie mille"- disse poi uscendo dall'ufficio.

...

Dopo aver girato in tondo per vari minuti, Taehyung finalmente riuscì a trovare i dormitori, inserì la chiave nella serratura della porta numero 123 ed entrò nella stanza. A causa della stanchezza si diresse velocemente verso la camera da letto, per sistemare le sue cose e per riposarsi dopo il volo infernale, notò però che nella stanza erano presenti due letti, non mi avevano detto che avrei avuto un compagno di stanza, i suoi pensieri però furono interrotti dalla chiusura di una porta e dei passi.

-"omg, you are my new roommate"- disse un ragazzo bassino, con i capelli neri. Indossava una maglietta a maniche corte e dei jeans molto attillati che mettevano in risalto le cosce muscolose.

-"hi"- lo salutò -"my name is Taehyung, nice to meet you"- sorrise allungando la mano.

-"ma sei coreano?"- domandò il ragazzo euforico.

-"uhm sì"- 

-"quanto è piccolo il mondo"- rispose il ragazzo -"sono di Busan"-

-"Daegu"- disse a sua volta Taehyung con un grande sorriso.

-"il mio nome è Jimin e sono il tuo compagno di stanza"- disse Jimin stringendo la sua mano -"benvenuto in America Taehyung"-

Your Omega, My Alpha |taekook|Where stories live. Discover now