Il Diario di Milo

cicatrice

19 settembre 2003
Dovrei aggiornarti sulla mia vita. Adesso ho 15 anni e ho appena iniziato le superiori. Oscar è con me e sono ancora amico di Kevin. Siamo stati amici anche alle scuole medie ma è uno degli unici amici che ho. Non sono ancora bravo a farmi degli amici. Tendo a stare dentro e leggere o giocare ai videogiochi. Sono stato mentalmente stabile da quando ho avuto un crollo psicotico per non aver preso le mie medicine e ho spento una settimana in una casa di cura qualche anno fa. Mamma lavora come addetta alla reception della banca, è il tesoriere del PTA, e si è fidanzata qualche mese fa con un uomo di nome John Fletcher. Lui lavorava come riparatore ma adesso lavora per qualche studio legale. Sono andato ad un mercatino dell'usato con Kevin e ho trovato un diario nero con un lucchetto che assomiglia molto al mio solo che il lucchetto è più quadrato. Non penso che mamma si accorgerebbe se scambio i due diari. C'è questo riquadro nascosto nel mio armadio dove tengo cose di cui mamma non sa niente e ti metterò lì. Anche se potevo continuare a scrivere sull'altro diario io penso che era destino ritrovarti e continuerò a scrivere qui. Sento uno strano legame con questo diario. È come se fosse una parte di me.

3 ottobre 2003 
Mia madre è sempre stata diverse dalle altri madri. È molto paranoica e riservata di cose di ogni giorno. Ha detto di essere diventata così da quando è morto papà. Ci sono ancora cose di cui non vuole parlare, come la cicatrice sul suo palmo destro che assomiglia ad un occhio o qualcosa del genere. È fatto troppo bene per essere una ferita. Oggi il mio patrigno ne ha parlato a cena ed è rimasta in silenzio per tutto il tempo. Forse si è ferita durante l'incendio della nostra casa e per farla sembrare più bella l'ha tagliata, come quando si copre un tatuaggio fatto male con uno fatto meglio? Ma lo fanno anche con le ferite? Comunque, si rifiuta di dire come se l'è fatta e inizia ad avere gli occhi lucidi. Una volta ha detta che è un ricordo doloroso. Inizio a pensare che dopo la morte di Robert abbia smesso di ragionare e si è tagliata perché si dà la colpa per la sua morte. A volte sto male per lei, perché è ad un passo dall'impazzire e mi domando perché non prende nulla di ciò che prendo io. Le voglio bene ma è veramente testarda, e anche cauta. Continuo a non sapere cosa fa ogni venerdì al PTA. Dice sempre che lavorano su progetti scolastici, ma non dice nient'altro. Parlando di farmaci, si rifiuta a prendere qualsiasi cosa. Ogni volta che si ammala o ha l'influenza, lei aspetta solo che passi. Alcune volte osserva fuori dalla finestra per ore. È molto sospettosa di tutto. È una cosa triste.

Link all'originale: http://maxwellarchive.blogspot.com/2018/03/scar.html?m=1