Capitolo LXXX (epilogo)

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«È quello che pensato io quando hanno ammesso voi due.» Scherzo, andandoli poi ad abbracciare. La mamma ci guarda con gli occhi a cuoricino, mentre io sono sempre più emozionata.

Avrò di nuovo la possibilità di vedere i gemelli ogni giorno, ci sarà Jasper e anche Kyle. Purtroppo gli altri vanno tutti in altri college.

Liv e Tian vanno a Boston, Savannah e Bianca a Los Angeles, Richard e Sawyer a San Francisco e Gwen e Charlotte a Toronto. E a proposito di Charlie, le cose si sono sistemate al meglio. Kyle l'ha aiutata a denunciare il padre, che è stato arrestato cinque mesi fa. Lei e sua madre si sono trasferite a Toronto per cambiare aria e sono felici lì. Ogni tanto si sente con Kyle, ma solo come amici. È capitato che abbia scritto anche a me e la cosa mi ha fatto piacere: non voglio che stia male, anche se mi è stata antipatica per anni.

«Sono così felice che vivremo, in un certo senso, di nuovo insieme.» Ammette Luis dandomi un bacio sui miei capelli. Io sorrido e annuisco.

I gemelli sono qui da tre mesi: sono venuti per il mio diploma e sono rimasti per l'estate. Potrei scrivere un libro su tutti i casini che abbiamo combinato in questi tre mesi, ma, come mi hanno detto loro, questa è stata la mia ultima estate di completa libertà.

Kyle si schiarisce la voce, dietro di me. Mi giro a guardarlo e sorrido quando lo fa anche lui. «Non vorrei interrompervi, ragazze, ma quando volete noi siamo pronti. Ms. Ironia, ti aspetto in macchina.»

Anderson dà una pacca sulla spalla a Nate e poi a Luis. Mi lascia un bacio sulla fronte e saluta con un abbraccio i miei genitori: i suoi li ha salutati stamattina, mentre io ieri sera. Domani è domenica, ma io e Kyle non saremo qui a bisticciare. Mi sembra strano, ma da oggi le cose cambieranno completamente.

Sono sia triste sia felice: non ho mai provato nulla del genere in vita mia. Mio padre mi guarda con le lacrime agli occhi ed io mi mordo il labbro per non farmi scappare un singhiozzo. Non pensavo avesse questa reazione, l'aspettavo più da mia madre. «Chiamaci appena arrivi, Morgan.»

Annuisco a mio padre e mi butto tra le sue braccia. Ispiro a fondo il suo profumo; sa di casa. Se succede qualcosa al college non avrò i suoi abbracci, ma almeno ci sono i gemelli, che sono una parte di lui, in un certo senso. «Mi mancherete.»

«Anche voi ci mancherete.» Sussurra mio padre mentre mi allontano da lui. Stringo anche mia madre, che già sta piangendo, in un abbraccio.

«Morgan Julia Hill.» Singhiozza lei. «Mi mancherà persino sgridarti, bambina mia.»

La guardo con le lacrime agli occhi. «Ti chiamo appena arriviamo, okay?» Lei annuisce piano e si lascia stringere da mio padre, appena io mi allontano. Prendo la borsa che avevo posato sul divano e saluto i miei fratelli con un'arruffata di capelli. «Ci vediamo dopo, guastafesti.»

Loro mi salutano e, senza guardare indietro, salgo in macchina. Kyle mi prende istintivamente la mano e mette in moto, partendo. Mi sono promessa di non farlo, ma guardo lo stesso dallo specchietto i miei genitori che ci guardano andare via. Mamma sta ancora piangendo.

«Le passerà.» Mi rassicura Anderson, dandomi un bacio sulla mano. «Anche la mia ha avuto la stessa reazione.»

Poggio la testa sul finestrino. «Mi sento come se fossi io la mamma che deve proteggerla e non il contrario.»

Kyle ridacchia e spegne il motore, entrando in un parcheggio che conosco fin troppo bene. Corrugo la fronte e raddrizzo la testa. Perché siamo qui? Mi sembra passato così tanto dall'ultima volta che ci sono stata, quando invece solo due mesi.

Lui deve vedere la mia faccia confusa, perché mi spiega. «Avevo voglia di salutare per sempre un'ultima volta questo posto, anche solo guardandolo. Quando partiremo tra dieci minuti questo posto non ci apparterrà più.»

In realtà non ci appartiene dal diploma, ma capisco cosa intende dire. Quando arriveremo al college non considereremo più questo posto come nostro. Guardo l'ingresso che ho percorso migliaia di volte. La mia scuola.

Stringo un po' più forte la mano di Kyle e poi mi agito sul sedile. «Oh, a proposito. Mi sono ricordata di una cosa.»

Kyle si gira a guardarmi con un sorrisetto, il solito sorriso che ha quando gli faccio tenerezza. Gli lascio la mano per frugare nella mia borsa, fino a trovare il mio amato foglio e la matita.

«Non l'hai fatto sul serio, alla fine, vero?» Esclama divertito il mio ragazzo aka nemico. Circa un mese fa, mentre io e Kyle ci stavamo vedendo un film, mi sono saliti tantissimi pensieri negati sul college. Uno di questi erano le cose che potrebbero cambiare tra me e Kyle, così ho fatto una lista delle cose che dobbiamo assolutamente rispettare, in modo che il nostro rapporto non cambi.

Non voglio perderlo: Kyle è la cosa più bella che mi sia mai capitata, anche se ci ho messo fin troppo tempo a capirlo.

«Litigheremo come minimo mille volte all'anno?» Inizio a leggere la prima frase che ho scritto qualche settimana fa.

«Sì.» Risponde Kyle e io traccio un trattino vicino alla sbarra con scritto questa cosa.

«Faremo altre lotte con il cibo?»

Anderson fa un sorriso malizioso. «Quelle non mancano mai.»

Metto un altro trattino e guardo il foglio, che oltre quelle due frasi non ha niente. Mi sono impegnata per settimane, ma non mi è mai più venuto niente. Battute sarcastiche, forse? Ma quelle le faccio solamente io. «E poi?»

Kyle prende delicatamente il foglio e lo butta da qualche parte, nei sedili posteriori. Lo guardo male, ma poi sorrido quando si avvicina per baciarmi.

«E poi...» Sussurra prima di premere le sue labbra sulle mie. «Io mi comporterò da Mr. Arroganza e tu da Ms. Ironia, ci odieremo da morire... così tanto da amarci.»

Fine.

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now