Capitolo I (e Cast)

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Morgan's pov

«Allora?» Liv, la mia migliore amica, mi guarda con occhi luccicanti ed un sorriso da un orecchio all'altro. «Che cos'è successo ieri?»

Uno sbuffo esce dalle mie labbra quando mi ricordo la serata precedente. Tutta la famiglia della persona che odio di più, anche comunemente chiamata Kyle o Mr. Arroganza da me ed i miei amici, è venuta a cena da noi.

Cerco di trattenere una risata al ricordo della mia mano a contatto con la sua guancia e le sgridate di mia madre, dove ha detto per circa venti minuti solo: «non puoi picchiare il figlio di Catherine».
La guancia di Kyle era così rossa che si confondeva con un pomodoro e distinguevo benissimo, anche a metri di distanza, l'impronta della mia mano. Mi chiedo se abbia ancora il segno questa mattina.

«Nulla di che.» Rispondo ad Olivia, che quando si rende conto che non ho intenzione di parlare mette un broncio. Ha una cotta per Kyle da quasi due anni e pretende che le dica sempre tutto.

Ma oramai ho fatto abitudine alle litigate con Mr. Arroganza, dato che vanno avanti da quando entrambi abbiamo iniziato a parlare.
Liv, invece, pensa che ad ogni litigata succeda qualcosa di interessante, quando non è altro che la routine della domenica sera.

Dico domenica sera perché i nostri genitori ci costringono a cenare insieme, ma il resto dei giorni ci evitiamo come la peste.
A me va benissimo: non ho intenzione di vedere più del dovuto quel pallone gonfiato.

Proprio mentre ci penso, -come si dice? parli del diavolo e spuntano le corna?- Kyle arriva fuori scuola con la sua moto nuova di zecca, seguito dai suoi amici aka leccapiedi di Mr. Arroganza.

Mi rimangio subito tutte le volte che lo chiamo pallone gonfiato. È tanto arrogante quanto bello e questo urta il mio sistema nervoso.

Si leva il casco, ancora sulla moto, e tutta la scuola si ferma a fissarlo, come se la scena andasse a rallentatore. È alto ed ha un bel fisico, i suoi genitori si lamentano sempre perché fa sport ogni giorno. Io non gli ho mai chiesto nulla riguardo se stesso.

Si porta una mano tra i capelli castani chiari, scompigliandoli, e dò una gomitata a Liv perché sta sospirando di fianco a me in direzione di Mr. Arroganza.

«Liv.» Dico a denti stretti. «Non sbavare.»

I suoi amici imitano i suoi movimenti e ben presto il gruppo di Kyle sta salendo le scale per entrare a scuola. Tutti lo guardano, così io mi giro per non dargli la soddisfazione di farmi vedere tra tutti gli studenti.
Io non guarderò mai Kyle in quel modo. È troppo sicuro di sé, arrogante ed egoista.

Sarà anche bello da morire, ma ha un carattere orribile. Non so i suoi genitori come facciano a viverci: io mi sarei già sparata.

«È illegale.» Sussurra la mia migliore amica dopo che le è passato davanti. «Non sai quanto ti invidio per il fatto che ci passi un giorno alla settimana insieme.»

«Una sera, alla settimana.» La correggo e sospiro. «E fidati che, se lo conoscessi come lo conosco io, non mi invidieresti per nulla al mondo.»

Olivia mi lancia un'occhiataccia. «Stai scherzando? Vi parlate e lui sa il tuo nome.»

«Liv.» Sbuffo, alzando gli occhi al cielo. «Non è Theo James, è solo Kyle. E poi non ci parliamo, ci insultiamo, che è ben diverso.»

Olivia non è intenzionata a spostare lo sguardo da Mr. Arroganza, che è appoggiato alla ringhiera delle scale dell'ingresso della scuola e ride con il suo migliore amico. Rimango dispiaciuta quando noto che sulla sua guancia non c'è più il segno del mio schiaffo.

Mr. ArroganzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora