Capitolo LXIII

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Buon San Valentino ❤️
Come passerete la giornata?

«Mamma. Papà. Devo dirvi una cosa.» Luis si passa una mano tra i capelli e fissa i miei genitori.

Gli abbiamo chiesto di fermarci un attimo tutti e cinque al bar, perché avevamo una cosa importante da chiarire.

Gli Anderson sono andati nelle loro stanze da qualche minuto. Kyle ed io non ci siamo più parlarti dopo lo snorkeling. Il suo telefono ha ripreso a prendere e ha passato tutto il tempo a parlare con o Tian o i miei fratelli.

Io ho stretto amicizia con Thomas, che é uno splendido ragazzo, ma solo come amico. Lui però questo non lo sa e non lo deve sapere. Non finché Kyle non diventerà matto.

«Dicci, tesoro.» Mia madre beve un sorso di vino bianco e io stringo la mano di Luis da sotto il tavolo.

Nonostante stia cercando di essere sereno, vedo lo stesso che è nervoso. Si morde continuamente il labbro e gli occhi zigzagano da un punto all'altro, senza mai soffermarsi sui miei genitori.

Fa un sospiro profondo. Nate gli sfiora un braccio per dargli conforto e questo lo spinge a dire la verità. «Sono gay.»

Per i primi secondi al nostro tavolo c'è solo silenzio. Un silenzio assordante, pesante e che fa stringere il petto dal nervosismo e dall'ansia. I miei genitori fissano mio fratello, la bocca semi aperta dallo stupore.

Mentre negli occhi di Luis vedo il panico. C'è terrore, paura di non essere accettato e mi viene da urlare ai miei di dire qualcosa. Qualunque cosa.

Ma so che hanno bisogno di tempo per metabolizzare la situazione, per cui mi mordo il labbro e trattengo le parole.

«E tu... tu ti senti a tuo agio con i ragazzi? Sei felice?» Mio padre è il primo a parlare, dopo quella che sembra essere passata un'eternità.

Luis annuisce. «Ci ho riflettuto tanto, nelle ultime settimane sopratutto. Adesso che l'ho detto mi sento molto meglio e anche prima, con la consapevolezza di chi sono, mi sentivo più... me stesso.»

«Noi vogliamo solo vederti felice, Luis.» Mamma gli sorride dolcemente, lo shock sembra aver lasciato spazio al suo sorriso solare. «Non importa con chi vai a letto.»

«Mamma.» Esclamiamo in coro io e Nate, lanciandoci un'occhiata.

Lei, insieme a mio padre, scoppiano a ridere. Luis poi si schiarisce la gola. «Quindi non cambia niente tra di noi?»

Continuo a stringergli la mano e, solo quando i miei gli dicono che ovviamente non cambierà niente, gliela lascio. Gli dò un bacio sulla guancia e avviso tutti che inizio ad andare in camera per farmi una doccia.

In questo modo, tra l'altro, posso lasciare che Luis parli meglio con mamma e papà.

Ho bisogno di una doccia fondamentalmente perché mi dà fastidio il sale appiccicato sulla pelle  e sui capelli, che arriccia.
Però ne è valsa la pena: lo snorkeling è stato bellissimo.

Tutti quei coralli ed i pesci che ti nuotavano intorno, senza avere paura di te. Un'esperienza bellissima e unica.

Sono quasi arrivata in camera quando vedo Kyle che fa avanti ed indietro per il vialetto, a telefono. È girato di spalle, per cui non mi vede.

All'inizio decido di passare e ignorarlo, ma come l'altra volta mi fermo non appena sento il mio nome. «Sí, Charlie... Lo sai che Morgan non significa niente per me, non la sopporto.»

Si passa una mano tra i capelli e trattiene un sorriso. «Sí, è sul serio una strega vanitosa... Ma adesso smettiamola di parlare di lei... Ti amo anche io, piccola.»

Rimango per qualche secondo ferma, immobile. Aveva detto che non provava niente per Charlotte. E mi ha baciato... non può non sopportarmi sul serio.

E se avesse fatto tutto quello per la chiacchierata con Sebastian, anche se io lo sapevo? Magari non voleva far sembrare che sia un codardo o che non sappia far innamorare qualcuno di lui.

Fatto sta, le sue parole mi fanno più male del dovuto. Non mi sopporta. Sono una strega. Sono vanitosa. E lui ama Charlotte.

Senza neanche rendermene conto, mi schiarisco la voce per fargli capire che sono qui.

Quando si gira e mi vede dietro di lui, a braccia conserte, spalanca gli occhi e biascica qualcosa a Charlotte, poi chiude la chiamata. «Malefica...» Inizia, ma lo stoppo con un'alzata di mano.

Non ho intenzione di sentirgli dire qualche cazzate. Che poi non mi deve nessuna spiegazione. Ci siamo baciati, e allora? Adesso non dobbiamo mica sposarci.

L'unico fatto è che mi dà fastidio il fatto che mi abbia mentito. Aveva detto che non provava nulla per Charlie e quando mi aveva messo la mano sul cuore, che batteva veloce, ho creduto sul serio che fosse per me.

Beh, mi sembra ovvio che mi sono illusa di qualcosa di cui non mi importa neanche granché. Probabilmente tutta la vicenda con Omar mi ha scosso e trovavo rassicurante che Kyle si interessasse a me. Una bugia, ecco in realtà cosa era. Una bugia bella e buona, rifilata per non so quale motivo.

«Sai.» Mormoro, con una voce che non mi appartiene. È fredda e non c'è nessuna traccia di ironia. Kyle ha lo sguardo fisso nei miei occhi e sembra mortificato. Ferito, quasi. «Non c'era bisogno di mentirmi. Se volevi baciarmi lo facevi e basta, senza mettermi in testa un mucchio di frottole.»

Kyle fa un passo verso di me, al che io arretro. «Morgan, ascoltami. Io e te ci odiamo, okay? Ma tutto quello che ho detto è vero. Ti ho spiegato che la situazione con Charlie è-»

«Charlie.» Ripeto con amarezza. «Sei solo un coglione, Anderson! Hai idea di quanto io stia male per Omar? Ma no che ne hai idea. Poi vieni tu, sembra che te ne freghi qualcosa di me e alla fine rompi definitivamente il mio cuore, che è già pieno di crepe.»

«Non voglio farti soffrire, Male-» Sta per continuare, ma io gli dò uno schiaffo in pieno viso.

L'impatto è così violento che Anderson gira la testa verso destra. «Non provare a mentirmi, Kyle.» La mia voce si spezza e mi sembra di essere tornata a qualche giorno fa. «Non voglio più sentirti e basta.»

Trattenendo le lacrime, corro verso la mia stanza.

Non so perché ci sto così male e non mi importa neanche saperlo. So solo che quando Kyle mi ha abbracciato, quando ci siamo baciati, sono stata bene sul serio, forse come mai prima d'ora. Non c'era niente oltre noi. Per la prima volta avrei voluto fermare il tempo e stare con lui il più possibile.

E adesso so che per lui non significa niente. Per quanto possa sembrare ridicolo, fa davvero male.

Forse dovrei smetterla di origliare le conversazioni di Kyle, perché ogni volta fanno sempre più male.

Mr. ArroganzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora