5 Il Palazzo

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Mi scruta dall'alto in basso con derisione. «Lo vedremo.»

La osservo allontanarsi con occhi sottili mentre il sangue mi ribolle nelle vene. Devo richiamare tutto il mio autocontrollo per non gettarmi su di lei e toglierle il sorriso di derisione che sfoggia. Non capisco che problemi abbia con me, ma di certo sta oltrepassando i miei limiti di tolleranza.

«Si muova» tuona la voce Yon alle mie spalle.

Mi volto a fissarlo e sono tentata di sfogare la mia collera su di lui, però le sue spalle possenti mi fanno desistere dal farlo. Sono irascibile, non stupida.

«Gentile come sempre» borbotto mentre riprendo a camminare. Sento la sua presenza accanto a me, tuttavia non ricambia la mia provocazione.

Arriviamo sul colmo della collina verde e mi fermo: il palazzo reale si erge davanti a me nella sua possenza. La geometria è inusuale, con volumi bianchi che si intersecano tra loro senza una regola apparente. Alla base ci sono due cubi massici che sorreggono quelli superiori con angolazioni diverse e di dimensioni più piccole in alzato. Percorriamo il viale centrale di ghiaia bianca mentre nelle due fasce laterali continua il verde variopinto dell'esterno. Pian piano che ci avviciniamo, noto che i cubi della struttura sono slittati tra loro per creare dei balconcini nella parte antistante.

Quando ci fermiamo davanti all'ingresso, elevato di tre gradini rispetto alla quota terra, la prima cosa che attenziono sono le decorazioni floreali del portone ligneo, molto simili a quelle della porta inquadrata il giorno del notiziario. Una delle ante si apre e in fila indiana compaiono sulla soglia cinque maggiordomi, vestiti con dei pantaloni neri e un semplice camicia bianca.

«Signorine, loro sono i camerieri dei cinque principi selezionati a cui dovrete fare riferimento se aveste necessità di qualcosa. Cercheranno di soddisfare ogni richiesta sensata» spiega Gardenia mentre si appresta a salire i gradini. «Come già accennato, adesso seguirete la vostra accompagnatrice che vi condurrà alle vostre camere. La cena inizierà alle sette. Non sono ammessi ritardi» conclude prima di voltarsi.

Scambio uno sguardo rassicurante con Dalia e poi seguo la donna dal vestito arancione all'interno del palazzo. Varco l'ingresso e, con passo esitante, poggio i miei anfibi neri e luridi sul rivestimento in marmo bianco del pavimento, facendomi sentire sin da subito fuori posto. Le pareti chiare dell'immenso atrio ci scortano verso una scalinata in vetro che conduce ai piani superiori. È presente anche un ascensore che si sviluppa per tutta l'altezza dell'edificio, ma Gardenia si dirige verso i gradini. Inizio a salire e, inconsciamente, stringo le braccia intorno al corpo per via del disagio che provo: mi sento una bambola sporca dentro una vetrina di cristallo.

«Al piano terra sono ubicate le stanze collettive che avrete modo di scoprire in questi giorni, mentre al primo e al secondo piano si trovano le stanze della famiglia reale. Voi siete state sistemate nelle camere del terzo piano, insieme alle ventiquattrenni e alle ventiduenni» ci spiega la nostra accompagnatrice mentre continuiamo a salire.

Giunte al terzo piano, ci incamminiamo lungo il corridoio centrale, illuminato dalla luce esterna grazie a un'ampia finestra posta nella parete terminale. Le porte in legno scuro delle stanze risaltano sulle superfici bianche delle pareti e del pavimento.

«In questo corridoio sono situate le vostre camere. In quello di sinistra e destra troverete le stanze delle altre ragazze. Avete il bagno in camera e troverete nei cassetti e negli armadi tutti i beni di prima necessità.» Gardenia si arresta al centro e si volta verso di noi. «Per qualsiasi richiesta, il vostro maggiordomo di ferimento è il signorino Lien.» Allunga il braccio dinanzi a sé per indicare il ragazzo alle nostre spalle.

Ha una postura elegante e il corpo longilineo. I capelli neri sono accuratamente tirati indietro e gli conferiscono un aspetto professionale. Lo scruto con meticolosità, tanto che lui si accorge del mio sguardo e porta i suoi occhi verdi su di me. Mi aspettavo uno sguardo garbato, invece mi trovo a fronteggiare delle iridi furbe e indagatrici.

Iris - Il regno di FloraOù les histoires vivent. Découvrez maintenant