Capitolo 80 - Non basta

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<<Se lo ha fatto sul serio allora è un ulteriore conferma che non ne vale la pena. Mi dispiace dirlo, ma credo proprio che quel calciatore abbia la testa dura quanto un masso. Credo che sia ancora qui da qualche parte, basterà trovarlo. Oppure sarà proprio lui a venire dritto da noi.>> sussurra malizioso, cambiando posizione all'improvviso.

Afferra la mia mano mentre l'altra resta sul fianco e mi fa volteggiare come se stessimo ballando un valzer. Mi tiene stretta, a fatica riesco a stargli dietro. Molti invitati si sono fermati e ci stanno osservando con curiosità, non capita tutti i giorni che vedano una coppia ballare ad un ritmo tutto loro. Nel frattempo scruto la sala ma senza risultati.

<<Niente.>> mormoro, proprio dopo l'ennesima giravolta. Se non la smette vomiterò davanti a tutti.

Adriano si blocca, sfoggia un sorriso falso e si prodiga in un bacia mano. Dopodiché ci allontaniamo dalla pista con il fiato corto e ci sediamo ad un tavolo in fondo. La nostra sceneggiata non è servita a niente. Paulo è andato via, dovrò farmene una ragione.

<<Mi dispiace Eu.>> dice Adriano, veramente dispiaciuto.

Non so cosa rispondere così non dico niente, mi limito ad annuire. Mi ripeto che non importa, che non volevo davvero sapere cosa aveva da dire, che tanto ho il cuore in pace ma ormai non ci credo più nemmeno io. Mi sento strana, delusa, triste e dannatamente infelice. Non so più cosa ne sto facendo della mia vita.

<<Vado in bagno, torno subito.>> esclamo, prima di lasciarlo solo.

Mi incammino con i tacchi che mi stanno uccidendo i piedi e questo vestito del diavolo che mi fascia come un cobra. Per quanto provi a comportarmi come una donna di classe non ci riesco, preferirei scarpe basse e qualcosa di largo e comodo. Come ai vecchi tempi.

<<Tesoro, ti ho già ringraziato per la festa?>> mi ferma nonno, con un bel sorriso. Vederlo in piedi, nel suo completo migliore mi scalda il cuore. Metto su il sorriso migliore che riesco e gli accarezzo un braccio.

<<Sarà almeno la decima volta, ma dopotutto ho fatto davvero un buon lavoro.>> dico, facendogli l'occhiolino.

<<Allora perché non ti diverti? Hai il broncio. Per caso devo dare una bella raddrizzata al tizio laggiù?>> mormora piano, fissando male Adriano che sta parlando con Riccardo.

<<Cosa? No!>>

<<Per un attimo ci ho sperato...allora sarà per la prossima volta.>> borbotta, dandomi una pacca sulla spalla.

Nonno continua a non poterlo vedere, e in fondo, non ne capisco nemmeno a pieno il motivo. Si è accorto che ci siamo avvicinati e non ha fatto commenti, si limita a guardare da lontano, supervisionando la situazione. Per fortuna non si è reso conto che il ragazzo che detesta di più è qui, altrimenti ne avremmo viste delle belle.

<<È tutto apposto, davvero. Sono solo un po' stanca, tra il lavoro e l'università ho poco tempo per fermarmi.>> cerco di convincerlo, perché non voglio farlo preoccupare. Lui mi guarda, aggrotta le sopracciglia ma annuisce.

Lo lascio e mi dirigo in bagno, apro la porta nera e mi chiudo in uno dei cubicoli disponibili. Sento delle donne parlare e ridere, poi il silenzio. Apro piano la porta e mi lavo le mani in uno dei lavandini immacolati, alzo lo sguardo verso lo specchio e...

<<Porca puttana!>> grido, schizzando acqua da tutte le parti. Per poco non scivolo sui tacchi e solo due mani mi evitano una caduta disastrosa.

<<Sei pazzo?! Volevi farmi venire un infarto?!>> urlo, con il cuore a tremila.

<<Ecco, non l'avevo immaginato proprio così.>> si scusa il ragazzo, tenendomi tra le sue braccia con leggerezza.

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Kde žijí příběhy. Začni objevovat