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Note: e quindi niente, Calendario dell'Avvento anche per il 2019. Yay!

Qualche informazione iniziale giusto per capirci sulla timeline dello show perché io sono ancora molto confusa a riguardo, soprattutto relativamente all'ultima stagione.

In questa FF siamo dopo la settima stagione, i cui punti salienti per me sono: Henry ha trovato Ella nel suo girovagare per i vari Mondi e hanno avuto Lucy; anche Emma e Hook hanno avuto Hope (mi dispiace); Regina governa tipo l'Universo intero; la piccola Robyn è cresciuta, ha una fidanzata ed l'unica persona decente dell'intera famiglia (scherzo).

Oltre a questo, ho preso alcune decisioni d'ufficio (senza la minima autorità, ma ignoreremo questo dettaglio), che scoprirete pian piano nella storia. Su una cosa però sono stata intransigente e cioè: Storybrooke. AU a parte, per me la storia di Emma e Regina è e sempre sarà legata a Storybrooke, perciò è a Storybrooke che si svolgerà questo Calendario dell'Avvento.

Infine, se ci sono incongruenze con il canon mi dispiace, ma ero sincera quando dicevo che sono confusa su alcune cose che riguardano lo show (e sicuramente la mia memoria ha dimenticato dettagli, situazioni e questioni riguardo a OUAT, soprattutto se non sono direttamente riferiti a Emma e Regina). Mi scuso, ma sicuramente sarà privilegiata la coerenza interna di questa FF rispetto alla coerenza al canon.

Se preferite, potete leggere questa storia anche su Ao3 o EFP (che ancora non so usare, quindi è tutto molto sperimentale, ma ho deciso di provare a vedere come funziona ^^").

E dopo questa lunga introduzione (e ho comunque il coraggio di aggiungere NdA alla fine, mi pento e mi dolgo), vi auguro buona lettura,

T. 


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Well, there's nothing like being home for Christmas

It's a wonderful time of year


Regina sciolse i lacci del grembiule da cucina dietro la propria schiena, ignorando il fastidio alla spalla che le ricordò come il tempo a Storybrooke avesse ripreso a scorrere ormai da parecchi anni e che non sembrava voler essere clemente nei suoi confronti. Forse voleva vendicarsi, il tempo, per quei ventotto anni in cui lo aveva tenuto prigioniero, condannandolo a ripetere sempre lo stesso giorno per tutti gli abitanti della Foresta Incantata costretti a vivere a Storybrooke, Maine.

L'idea di invecchiare non piaceva molto, a Regina. Non era tanto la sua bellezza che temeva di perdere, quanto la sua autorità. Non era più la Regina Cattiva, d'accordo, e l'abitudine di ricorrere a intimidazioni e altre scortesie era ormai faccenda del passato, ma aveva comunque una città da amministrare in prima persona e, anche se aveva concesso a ciascun Regno la facoltà di autogestirsi e autogovernarsi, nominalmente ogni singolo capo di Stato di ogni Mondo Conosciuto faceva riferimento a lei. Riusciva a cavarsela con una o due riunioni plenarie all'anno – non aveva mai voluto essere regina, il Fato non faceva che prendersi gioco di lei – ma la vecchiaia e la stanchezza che sentiva incombente presto l'avrebbero sopraffatta e Regina non sapeva davvero cosa sarebbe successo a tutti quegli stati. O a lei stessa.

Guardò la montagna di pancake che aveva appena finito di cucinare e i tre posti al bancone della cucina che aveva preparato con attenzione. Era passato davvero troppo tempo dall'ultima volta in cui aveva dovuto preparare la colazione per qualcuno oltre a sé e aveva dimenticato quanto tempo richiedesse. Allo stesso modo, aveva dimenticato anche la calda, confortante sensazione di avere qualcuno di cui prendersi cura, qualcuno a cui rendere più gradito il trauma di abbandonare il proprio letto la mattina, per di più nella prima domenica di dicembre, che prometteva un mese inclemente.

It must be ChristmasWhere stories live. Discover now