2 - Sturm und drang

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Io e Kate non parlammo di quello che era successo ieri, ma poi lei iniziò il discorso: «Alex è andato nell'università di Marco per alcuni giorni per schiarirsi le idee». «Bene, vorrà dire che non lo avremo in torno per un po'». Non volevo parlare di Alex, volevo pensare a Blake ora. «Lexie..» mi disse Kate; scattai. «Che c'è? Ora lo difendi anche?». «No certo che no, ha sbagliato non c'è dubbio, ma devi capirlo, sai meglio di tutti com'è fatto Alex, ti ama ma impazzisce quando non ti ha». «Beh deve imparare ad andare avanti, se mi avesse amato non mi avrebbe fatto del male e non mi avrebbe mai detto una cosa simile, e ora basta, devo preparami». Kate mi guardò con sospetto. «Esci?». «Sì... con Blake». «Chi è Blake?». Dovevo dirglielo. «Il ragazzo dell'estate». «Quello che ti ha fatto litigare con Alex? Dio Lexie sei davvero cattiva, Alex impazzirà».

«Frequenta il terzo anno del nostro stesso college e non mi importa di Alex, non decide lui con chi devo uscire». Kate sospirò. «Stai solo attenta ok?». Annuii e uscii velocemente dalla stanza per dirigermi alla mia ultima lezione di quel giorno. Ero così di fretta che mi scontrai con un ragazzo e mi caddero tutti i libri. «Scusa non ti avevo visto». Alzai lo sguardo. «Lorenzo?». Sorrise, io spalancai gli occhi, ma tutti a me? «Lexie, ciao... mi fa piacere vederti, hai passato bene l'estate?». «Ehm sì, ma che ci fai qui?». «Sono venuto a trovare mia sorella, strano che tu non l'abbia vista». «Starai qua per molto?». «Un paio di giorni, magari ci possiamo vedere stasera». Ma che avevano? Tutti che volevano uscire con me? «Certo, a stasera» .

In classe mi presero subito per la ragazza carina ma non studiosa, per fortuna gli spiazzai tutti quando iniziai a parlare e a rispondere a tutto. Fortunatamente quella lezione non era in comune con nessuno.

Prima di andare da Blake entrai in palestra e mi avvicinai al bancone delle cheerleader. «Dove devo isrivermi per le selezione?». Mi diedero un modulo che compilai. «Le selezioni sono lunedì, buona fortuna». Sorrise la ragazza stranamente familiare. «Sei la sorella di Lorenzo vero?». Sorrise. «Sì, e tu sei Lexie, la ragazza che gli ha spezzato il cuore per un coglione che ora ti ha lasciato». Wow... gentile la ragazza. «Ehm, non è andata proprio così...». «A lunedì». Tagliò corto.

Andai velocemente al punto stabilito con Blake, lo vidi già lì. «Ciao». Sorrisi. «Sei bellissima». Mi baciò sulla guancia. «Dove andiamo?». Sorrise. «È una sorpresa». Arrivammo davanti a una casa, suonò il campanello e un piccolo bambino uscì correndo dalla porta per abbracciare Blake. «Fratellone!». Fratellone? Oddio mi aveva portato dalla sua famiglia...
Blake lo salutò e entrammo, ero felice. La sua famiglia era composta da persone meravigliose ma ero anche spaventata, era troppo presto, ci stavamo conoscendo. Passai un bel pomeriggio «Ci ha fatto piacere conoscerti» dissero i genitori di Blake. «Anche a me, alla prossima».

Io e Blake camminammo per un po' senza parlare, poi mi prese la mano. «Non voglio che pensi chissà cosa, so che ci stiamo conoscendo, ma mi faceva piacere che tu li conoscessi». Sorrisi, beh allora... «Ha fatto piacere anche a me..». «Lexie tu mi piaci...». Si avvicinò a me e mi sfiorò le labbra. «Anche tu mi piaci...». Sorrise e quasi mi baciò finché non pronunciai la parola. «Alex...». Lo vidi dietro Blake, come la sera in estate, ma perché compariva sempre nei momenti sbagliati? Lo vidi andarsene e sospirai; stavolta non provai neanche a seguirlo.

Non seppi perché Lorenzo mi avesse invitata, forse provava ancora qualcosa per me ma a me non piaceva, non era il mio tipo e avevo già abbastanza problemi, sarei uscita per fargli una ramanzina su sua sorella. Mi fece salire nella sua macchina, poi mi portò in un ristorante di lusso ovviamente. Ci sedemmo e ordinammo.
«Lexie...». «Ho incontrato tua sorella». Si accigliò. «Ah sì?». «Dovresti tenerla a bada se non vuoi che lo faccia io, oggi è stata molto sgarbata e sai, non vorrei trattarla male». Stava uscendo la Lexie stronza. Mi misi a succhiare il drink giocando con la cannuccia. «E-ehm n-no certo, non si ripeterà più» disse. Ghignai. «Ottimo». Gli lanciai i soldi in faccia e me ne andai; stremata crollai sul letto.

INSANE LOVE(completa)On viuen les histories. Descobreix ara