12- Intrepid heart

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"Una volta mio padre mi disse che quando piove sono gli angeli che piangono perché facciamo cose cattive sulla Terra".

Entrai nella mensa della scuola con la speranza di stare tranquilla, invece trovai da una parte della stanza Alex che mi guardava e dall'altra Blake che mi invitava a sedermi accanto a lui.
Ero veramente stanca della situazione con Alex, ma le parole di Kate continuavano a rimbombarmi nella testa.
Iniziai a camminare e il mio corpo mi portò da Blake, mi sedetti sulle sue gambe; sorrisi.

«Ehi».
«Ehi, piccola». Mi baciò sulla guancia. «Tutto bene?» mi chiese poi.

Ero felice che si fosse interessato a me. «Sì, grazie. Mia madre sta bene e mio padre non si fa vedere da Natale, spero di stargli il più lontano possibile».

Mi prese la mano. Mi guardò negli occhi e disse: «Ci sono io con te, ok?»

Annuii. Nonostante potessi contare su di lui, non mi sentivo protetta come con Alex.

«Stasera c'è il ballo di Natale della scuola, vieni con me?» domandò.
«Mi farebbe molto piacere. Oggi pomeriggio devo aiutare ad allestire e a cucinare, quindi potresti venirmi a prendere intorno alle nove».
Sorrise. «Sarà fatto!»

Distolsi lo sguardo soltanto per un attimo e scoprii Alex guardarci. Stava origliando? Appena i suoi occhi incrociarono i miei, si voltò. Si mise a fissare la parete davanti a sé. Sospirai.
«Devo andare, ho l'allenamento. A dopo». Gli diedi un bacio sulla guancia e mi incamminai verso la palestra, seguita da Alex.

«Sei seria? Vai al ballo con quello?»

«Non è un problema tuo, Alex. Tanto tu puoi andarci con le troie che ti ronzano intorno».

«Sì che lo è! Ho lasciato Kimberly. Non mi interessa nulla di lei, devi credermi. Molla Blake e vieni con me».

«No, ora devo andare. Ho gli allenamenti delle cheerleader e sono già in ritardo a causa tua». Spalancai la porta e entrai nello spogliatoio per cambiarmi. Quando uscii, vidi Kate e Marco sulle scalinate. Sorrisi per un istante, poi cambiai espressione vedendo Blake.
Kimberly si avvicinò a me, sembrava spaventata. «I... io ti volevo chiedere scusa. Ero gelosa e... e il video l'ho tolto».

Non sapevo cosa dire. La ragazza si mise nella sua posizione.
«Iniziamo!» urlai e accesi lo stereo.

Stavamo preparando lo spettacolo di Natale per la sera stressa, era molto carino e sensuale e io dovevo anche cantare. Quando finimmo le prove, andai velocemente a cambiarmi per evitare Alex, che mi intercettò comunque all'uscita.

«Ti prego..» mi disse.

«Smettila, Alex!»

«Ti sta dando fastidio, Lexie?» domandò Blake.

«No, stai tranquillo, non è niente».

«Sei sicura? A me sembrava il contrario».

Alex serrò la mascella e si girò. «Che problema hai?»

Blake si avvicinò. «Sei tu il mio problema» disse. Mi guardò e sospirò. «Lo faccio per lei...» Mi baciò sulle labbra e disse: «Ci vediamo stasera, ok?»

Annuii e Blake se ne andò. Alex fece lo stesso, lasciandomi da sola.
Dopo l'allenamento con il resto delle cheerleader, passammo tutto il pomeriggio ad allestire la palestra. Nel tentativo di aprire una scatola mi tagliai. «Dannazione!» esclamai, quindi mi misi il dito in bocca.
«Dammi qua». Alex la prese e la aprì con molta facilità.

«Tu non ti arrendi mai, eh?»

Mi prese il dito e lo baciò per poi mettermi un cerotto. Io arrossii.

«Ora la bua non c'è più». Mi fece un occhiolino con quel suo sorriso perfetto. «E comunque io non mi arrenderò mai, Lexie. Puoi continuare a rifiutarmi, ma so quello che provi: qualunque cosa brutta io faccia, continui ad amarmi e lo stesso vale per me, perciò non mi arrenderò».
«Ma non capisci, Alex? È questo il problema! Ti ho dato troppe possibilità; ho sofferto a causa tua, mi hai trattata troppo male. Alex, ti ricordo che mi hai dato della troia e mi hai praticamente sbandierato davanti il sesso con Kimberly! Io... Dio, non ce la faccio!»

Avevo gli occhi lucidi e tutti si girarono a guardarci. Aprii lo sportello e, nonostante il freddo, uscii all'aperto. Iniziai a tremare, scoppiai persino a piangere.
Alex mi seguii, mi abbracciò e mi asciugò le lacrime.

«Lasciami!» Lo spinsi via.
«Non so cosa fare per farmi perdonare. Ti ho già chiesto scusa. So che non è abbastanza, ma non puoi continuare a farmene una colpa. Non capivo niente, ero pazzo di gelosia, ero incazzato, mi struggevo per te perché ti volevo e non potevo averti!» urlò.
«Devi piantarla. Non puoi impazzire e dire o fare certe cose soltanto perché sei incazzato e poi rimangiartele! Anch'io ero gelosa e arrabbiata, ma non mi è mai, mai, capitato di comportarmi in questo modo!» Esplosi. Mi sentivo libera ma anche triste: c'era un problema serio.
«Lo so, lo so, amore mio. Ti sto chiedendo solo un'altra possibilità. Ti prego, Lexie, ti prego». Stava piangendo e io non sapevo cosa fare.
«Ci vediamo stasera» dissi. E rientrai per prepararmi al ballo.

INSANE LOVE(completa)Where stories live. Discover now