3 - Bad boy. Good lips

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Era lunedì, oggi avrei dovuto fare le selezioni per entrare nella squadra delle cheerleader, e come se non bastasse dovevo anche organizzare la mia festa di diploma... fantastico pensai, avrei dovuto invitare Kate, Marco e Alex, negli ultimi tempi mi sentivo sola, per fino Kate si era allontanata da me, la mia unica consolazione era Blake. Indossai un leggings nero e un top, mi legai i capelli in una coda alta e mi incamminai verso la palestra; ero l'ultima.
«E ora... Lexie... Burn».

Misi la musica e iniziai a ballare energicamente, facendo anche qualche mossa sexy. Quando finii la mia esibizione tutte iniziarono ad applaudire, tranne Kimberly, la sorella di Lorenzo nonché capo delle cheerleader. «Sei brava, ma niente di che, non abbiamo bisogno di cose già viste» disse la ragazza, «ti credo tanti figa e forte perché sei l'ex di alex, non sei niente» continuò. Non sapeva che invece ero insicura, ma nessuno poteva parlarmi in quel modo. Feci un ghignetto avvicinandomi. «Tu invece sei la ragazzina che vive all'ombra di suo fratello». La feci indietreggiare quasi sfidandola. «Pensavo che tuo fratello ti avesse insegnato l'educazione, forse non è così, vuoi che lo faccia io?». «N-no...». Sorrisi tornando al mio posto. «Direi di fare una sfida, io e Kimberly ci sfideremo e le altre ragazze voteranno chi sarà il nuovo capo».

Le ragazze acconsentirono e io e Kiberly ci sfidammo. Prima di iniziare però, le porte della palestra si spalancarono facendo entrare i membri della confraternita, nonché giocatori di football. Iniziarono ad applaudire e a fischiare mettendosi sugli asfalti. Spalancai gli occhi quando vidi Alex, da quando giocava a football? Da quando faceva parte di una confraternita? Una vocina nella mia testa pensò che l'avesse fatto per me, ma questi pensieri svanirono subito quando vidi Kimberly sedersi sulle sue gambe, lo facevano apposta? Una rabbia mi esplose dentro. «Vogliamo cominciare o la signorina ha bisogno di una sveltina prima?». Ghignai, lei arrossì e tutti risero. «Propongo una scommessa». Ghignò Alex. Mannaggia lui e le sue scommesse.

«Chi vince cosa ottiene?» dissi guardando Alex. Lui rispose: «un mio bacio». Mi ricordò il giorno della nostra scommessa: se lui avesse vinto l'incontro avrebbe vinto un mio bacio. Aveva ritirato la scommessa, ci guardammo, entrambi avevamo capito. Non ci pensai neanche, andai da lui e lo baciai fregandomi della rabbia di Kimberly. Mi guardò e disse: «ma non hai ancora vinto». «Ma vincerò, questo era solo un anticipo per ricordarmi cosa vinco». Era la frase che aveva pronunciato lui. Entrambi sorridemmo e io e Kimberly iniziammo a ballare.

Alla fine del ballo vidi tutte le mani alzate per eleggermi come nuovo capo delle cheerleader anche se in quel momento non vidi nessuno che Alex. A grandi falcate lo raggiunsi stando davanti a lui. «Ora ti posso baciare?» mi chiese seriamente. «No» risposi sorridendo. «Io non me li faccio dare, me li prendo». Detto questo lo tirai dalla maglietta e lo baciai passionevolmente. Tornata in camera Kate mi prese subito d'assalto. «L'hai baciato davanti a tutti?». Sorridemmo all'unisono, «e quindi?», «come e quindi?! Gli piaci ancora, Kimberly avrà fatto una faccia! Alex vuole te!».
Sembrava una bambina, la guardai: «può darsi...». Risi.

«Avanti, prepariamo le cose per la tua festa di diploma... lo inviterai..?». La guardai e mi morsi il labbro. «Dovrei?». Mi guardò spazientita. «Ovvio che si!» . Ero così nervosa. Mi trovavo in questa sala enorme con le scale e la musica, indossavo la corona di alloro. C'erano tutti i miei amici, inclusi Kate e Marco e mia madre, mancava Alex, sarebbe venuto?

 C'erano tutti i miei amici, inclusi Kate e Marco e mia madre, mancava Alex, sarebbe venuto?

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Per quella serata ero vestita di lilla, sembravo una nuvola

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Per quella serata ero vestita di lilla, sembravo una nuvola. D'un tratto tutte le mie preoccupazioni svanirono quando lo vidi entrare nel suo smoking. Venne dritto verso di me. «Auguri». Mi diede una scatolina. «Grazie, ma non dovevi...». Lo guardai prendendola.
«Aprilo» mi disse. Lo aprii e all'interno c'era una collanina con le nostre iniziali. «Avrei voluto dartelo quest'estate, ma poi lo sai...». Mi stavo per mettere a piangere. «So che non potremmo mai tornare quelli di prima,volevo solo ricordartelo...». Non sapevo se essere triste o incazzarmi. «Volevi ricordarmelo per farmi del male?» sbottai. «Come fai ad essere così? Come fai a farlo? Mi dici che mi ami che ci speri e poi ti vedo sempre avvinghiato ad una stronza». «Dio Lexie, non sono venuto qui per litigare, lo capisci? Lo faccio per, te per farti ingelosire, cosa dovrei dire io che ogni volta che cerco di parlarti ti vedo sempre con quello?».

A quello non avevo pensato, ogni volta che parlavo con Blake magicamente spuntava Alex.
Come se la mia testa avesse realizzato i miei pensieri ecco spuntare Blake. «L'hai invitato?» mi guardò Alex. «Alex..». «Lascia perdere». Iniziò ad incamminarsi verso l'uscita, sospirai e andai da Blake. «Scusami, non avevo calcolato che potesse succedere... è colpa mia». Mi sorrise. «Non preoccuparti». Perché doveva essere così comprensivo?! Mi diede anche lui un regalo e un mazzo di fiori. Lo ringraziai e quando meno me lo sarei aspettato, suonarono il campanello. Che strano, non avevo invitato nessun altro. «Chi è?» risposi. «Io» disse, ma non riconobbi la voce. «Io» «Io chi?». «Che c'è? Ora non riconosci neanche la voce di tuo padre?». Guardai mia madre e sbiancammo. Cosa ci faceva mio padre li dopo quasi due anni che non lo vedevo e non ci parlavo? Lo feci entrare. «Perché sei venuto?». «Sono venuto a salutare mia figlia no? E a farti le mie congratulazioni, non posso?».

«Non ti credo, è da anni che non ci sentiamo, perché sei venuto?». «Sabato prossimo esci con me, non accetto un no». Non potevo rifiutare, ma qualcosa non quadrava, perché si era fatto vivo adesso? La moglie lo sapeva?
«Ok, che strana... sorpresa» sorrise, «ce ne saranno molte altre di sorprese». Si accese una sigaretta e se ne andò.

INSANE LOVE(completa)Where stories live. Discover now