<<Mi dispiace tanto, vorrei solo avere la possibilità di rimediare, non chiedo altro.>> concludo, con gli occhi che non vogliono smettere di piangere.
La mano di nonno stringe la mia e per poco non ho un infarto. Scaccio le lacrime, e rischio di svenire mentre vedo le sue palpebre sollevarsi.
Si sta svegliando dannazione!
Premo immediatamente il campanello d'allarme e cerco di chiamarlo, sicuramente sarà confuso. Invece mi guarda negli occhi e sembra soffrire tanto. Mi stringe forte la mano.<<Perdonami.>> mormora, prima che le infermiere mi buttino fuori di peso.
Mi strappo di dosso il camice e tutto il resto, arrabbiata ma speranzosa. Corro fino alla nostra sala d'aspetto, devo dare la notizia a tutti!
Nonno si è svegliato!
Volo per tutto il corridoio e appena svolto l'angolo riconosco Clara, mia madre e mio padre di spalle, che sta parlando con qualcuno.<<È sveglio!>> grido, attirando la loro attenzione.
Non faccio in tempo a dire altro che mio padre si sposta di lato e mi blocco per un secondo, solo per riprendere a correre ancora più veloce. Il ragazzo spalanca le braccia e il contraccolpo dei nostri corpi ci fa quasi finire per terra. Le sue mani mi stringono contro il suo corpo, cullandomi mentre piango e rido insieme.
<<Sei venuto.>> dico, affondando il viso nella sua maglietta.
<<Ho fatto prima che ho potuto.>> risponde, dandomi un bacio sulla nuca.
<<Grazie.>> sussurro, mentre la stretta si fa più forte.
Posso quasi sentire il sorriso mesto sulle labbra di Bernardeschi, e non posso fare a meno di pensare se Paulo lo sappia, se mi abbia visto in tv. Magari...magari verrà anche lui. Alzo lo sguardo sul biondo e credo possa vedere la speranza nei miei occhi. Speranza che cancella scuotendo piano la testa, no, Paulo sa ma non verrà.
<<Significa molto per me averti qui, ma come hai fatto? Hai saltato l'allenamento?>> gli domando, sbattendo la delusione via dalla mia testa. Un sorriso divertito increspa le labbra del biondo.
<<Come ho fatto? Ho mandato tutto momentaneamente al diavolo, per un paio di giorni possono cavarsela anche senza di me.>> risponde, come se fosse ovvio o normale. No, non è normale.
Abbraccio Berna, gli lascio un bacio sulla guancia e poi lo prendo per mano. Devo ancora annunciare la buona notizia alla mia famiglia, e anche presentarlo come si deve. Berna mi regala un sorriso di incoraggiamento, stringe un po' le nostre mani e sorrido di rimando.
Insieme sento che possiamo farcela.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
La giornata passa velocemente, tra mezzi sorrisi e cuori più leggeri. Il risveglio di nonno è andato benissimo, è stato abbastanza lucido da scambiare due parole con i medici ma nessuno di noi aveva potuto vederlo. Preferivano non affaticarlo, quindi ce ne stavamo fuori a turni. La nottata sarebbe toccata a me, e non me ne lamentavo.
<<Perché non te ne vai a casa a dormire? Hai la faccia di un cadavere.>> esclamo, pungolando il fianco di Berna. Non mi si era scollato di dosso per tutto il tempo, era la mia fottuta ombra.
<<Senti chi parla, la raperonzolo dei poveri.>> sbotta, tirandomi una ciocca di capelli.
<<Vacci piano, potrei sempre farti cacciare dal reparto sai?>> dico, sborona. Il biondo scuote la testa con un sorriso sulle labbra, ma sa che potrei farlo davvero se solo volessi.
<<Uh uh, la Greco si sta scaldando!>> mi prende in giro, allungando una mano per spingermi giù, con la testa sulle sue ginocchia.
<<Ma smettila...piuttosto, dico sul serio Fè, perché non vai a casa?>> mormoro, guardandolo dal basso verso l'alto. Posso vedere bene il pomo d'adamo fare su e giù.
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Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)
FanficEuropa è una ragazza come le altre, solo più sfigata. Dopo il tradimento del suo ragazzo, partirà per una vacanza da sogno in un isola tropicale, dove dovrebbe rilassarsi, schiarirsi le idee, dimenticare e divertirsi. Ma ovviamente nulla va mai seco...
Capitolo 72 - Vertigini
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