«Pronto?» Risponde al secondo squillo. Sorrido istintivamente sentendo la sua voce.

«Omar, sono io. Mi hai chiamato?» Mi vorrei dare un pugno da sola. "Sono io", ma no guarda, chi altro sarebbe dovuto essere con il mio cellulare?

«Sì, ti ho chiamato. Niente di importante, volevo solo sentirti.»

Il mio cuore perde un battito. «Beh, è la tua giornata fortunata, perché anche io ho voglia di sentirti.»

«Mi sei mancata.» Mi dice e quasi arrossisco sentendo la voce dolce che usa.

«Mi sei mancato anche tu.» Non trattengo un sorriso, appoggiandomi con i gomiti alla mensola della finestra e guardando fuori.

«Sono sicuro che a me sei mancata di più.» Ridacchia e non posso fare a meno di pensare a quanto stavo bene con lui.

«No, a me sei mancato di più.»

«Che schifo.» Esclama una voce e non sono sorpresa quando mi giro e trovo la faccia schifata di Kyle.

Gli lancio un'occhiataccia. «Chi era?» Chiede Omar e me lo immagino corrugare la fronte.

«Nate.» Dico senza pensare. Non voglio che sappia che Kyle è a casa mia: potrebbe farsi strana idee.

Mr. Arroganza inarca un sopracciglio e fa un sorriso malizioso.
Mi trattengo dal fargli un terzo dito.

«Nate?» La voce di Omar é sorpresa. «Non è al college

«Ehm... sì.» Parlo senza parlare, sto andando nel panico. Mi correggo subito. «Cioè no. Scusa Omar, adesso devo andare.»

E prima che possa dire qualcosa, chiudo la chiamata.
Faccio un sospiro di sollievo quando non sono più in linea.

«E così sono Nathan... interessante.» Kyle si appoggia con una spalla allo stipite della porta.

«Sta' zitto.» Alzo una mano, come per interromperlo. Voglio proprio vedere se lui fosse stato a telefono con Charlotte e arrivavo io. «Come sei entrato, Anderson?»

Fa un sorriso sarcastico, tipo quelli che faccio io la maggior parte delle volte che sorrido. «Non hai chiuso la porta a chiave, così sono semplicemente entrato. Tua madre dice sempre che sono di casa e oggi ne ho approfittato.»

Alzo gli occhi al cielo. Mia madre lo venera un po' troppo. «Vattene, Kyle.»

Lui mi ignora e mi si avvicina, sedendosi sulla sedia della mia scrivania.
Io sto sul serio pensando di levarmi una scarpa e lanciargliela in testa. «Non me ne vado finché non mi dici perche quella scenata con la felpa.»

Perché? «Me lo stai chiedendo sul serio?» Lo guardo stupida e schifata. Fa anche il finto tonto, questo grande pallone gonfiato di arroganza!

Kyle aggrotta la fronte, come se non stesse capendo. Gli punto il dito contro, anche se è lontano: c'è metà stanza a dividerci.
«Tu mi hai dato una felpa che... che hai usato per fare cose con Charlotte!»

Kyle rimane impassibile e per almeno dieci secondi non dice assolutamente niente. «Te l'ha detto lei?»

«No, la fata turchina.» Alzo gli occhi al cielo. «Secondo te?»

Anderson scoppia a ridere, ma quando capisce che io sono seria smette. Si ricompone in pochissimo tempo. «Credi sul serio che ti abbia dato una felpa dove ho fatto sesso con Charlotte?»

«Sì.» Dico subito. «Tu mi odi, perché non farlo? E sai, la cosa fa dannatamente schifo. Non so se sono peggio i germi che ho addosso di quella felpa o proprio tu.»

Kyle si alza dalla sedia, scuotendo la testa. Poi mi guarda e per la prima volta nei suoi occhi vedo qualcos'altro oltre l'odio che prova per me. Non so cos'è, ma non è odio.

«Pensavo che, anche se ci odiamo, mi conoscessi un minimo. Sono stronzo Morgan, ma non farei mai una cosa del genere.» Poi si gira ed esce dalla stanza.

Si sente un tonfo, segno che è uscito ed ha sbattuto la porta dell'ingresso. Non lo seguo, né provo a chiamarlo o a mandargli un messaggio qualche minuto dopo.

Rimango semplicemente ferma, guardando il punto dove era, chiedendomi come siamo arrivati fin qui. Voglio dire, due persone che si odiano si feriscono così tanto?

Prima avrei detto di sì, adesso non ne sono tanto sicura.

Se vi è piaciuto il capitolo vi chiedo gentilmente di lasciare una 🌟, mi farebbe davvero piacere. Grazie a tutti per aver letto/ votato/ commentato questa storia, vi amo tanto ❤️

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now