18. La vera notizia bomba

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"Ti vedo in forma, per essere uno che ieri sera s'è sbrattato pure l'anima," affermò Iacopo, tirando fuori dal cassetto della sua scrivania un pacchetto di tabacco Holborn giallo, una cartina e un filtro. Dalle casse del suo computer strepitavano le chitarre e le pulsazioni elettroniche dei Nine Inch Nails, a fornirci il sottofondo musicale.

Io mi sentivo bene, in effetti, nonostante un residuo di mal di testa sul lato sinistro del cranio. "Ho seguito dei consigli anti-doposbronza che ho letto su internet," replicai. "Dopo che me ne sono andato via da casa di Liliana, sono andato al Newcastle e ho bevuto un succo d'arancia grosso così e un litro d'acqua. Dovevi vede' le risate che s'è fatto quello stronzone di Màlstin!"

"Poi che hai fatto?"

"Ho aspettato mezzanotte e mezza per tornare a casa, così ero sicuro che tutti stessero dormendo. A quel punto erano passate più di due ore da quando avevo smesso di bere alcolici, così mi sono preso una bottiglia d'acqua per la notte e sono andato a letto. Ovviamente la notte mi sono dovuto alzare due-tre volte per pisciare, ma stamattina avevo solo un po' di mal di testa. Idratazione, è questo il segreto. Dopo colazione mi sono preso un Moment."

"Wow. Sei il nuovo maestro dell'alcolismo, per quel che mi riguarda," commentò Iacopo, togliendo dal pacchetto una presa di trinciato e disponendolo sulla cartina.

"Grazie," risposi. "Vuoi farti un'altra risata?" Mi sfilai il cellulare dalla tasca e lo porsi al mio amico.

Iacopo aggrottò la fronte. "Vediamo un po'... Liliana Vennarucci ha postato due ore fa... grazie a tutti per aver reso la mia festa di compleanno indimenticabile, bla bla bla... questi momenti che non ci ricorderemo, vissuti con delle persone che non dimenticheremo mai, mmh bella 'sta frase, chissà dove l'ha presa..." Alzò lo sguardo su di me. "C'è un motivo per cui mi stai facendo leggere questa stucchevole pappardella acchiappa-like?"

"Arriva in fondo," dissi, trattenendo un sogghigno.

"...alla testa di cazzo che ha vomitato sull'acero giapponese di mio padre: prega che io non scopra mai chi sei perché ti giuro che sei finito. Pezzo di merda. Seguono hashtag ed emoji." Dopo averci rimuginato per un paio di secondi, Iacopo strabuzzò gli occhi e mi fissò con l'espressione di chi spera qualcosa che è troppo bello per essere vero. "Ti prego! Dimmi che..."

"Ebbene sì," confermai, annuendo una singola volta con enfasi esagerata.

Iacopo balzò in piedi e venne a darmi il cinque. "Leo sei il mio eroe preferito di tutti i tempi!" esclamò, liberando una delle sue rare risate. "You are the king of rock and roll! Scommetto che nemmeno Ozzy ha mai vomitato su un acero giapponese."

"Non esageriamo adesso," mi schermii. "Devo mangiare vivo un pipistrello, prima di potermi paragonare a Ozzy. Lo vedi, comunque, che valeva la pena di andare a questa festa? Altro che Carrie e sangue di maiale. Se ci fossi venuto, forse avresti avuto anche tu l'onore di svongolare un litro d'alcol sulle piante dei Vennarucci. Queste sono le occasioni perse che non torneranno, Ia'."

"No grazie!" sorrise lui, tornando al suo tabacco. "Comunque, grandissimo Leo."

"Ma non è questa la vera notizia bomba," annunciai, camminando avanti e indietro per la stanza in preda all'eccitazione. "La notizia bomba è che ho parlato con Viola!"

Iacopo inarcò le sopracciglia e sbuffò. "Ancora co' Viola?"

Mi bloccai in mezzo alla stanza e trattenni un moto d'irritazione. "Sì, ancora co' Viola. E no, non sono stato lì a guardare mentre pomiciava con il suo ragazzo, perché Capelli del Pantene non c'era."

Pur di fronte alla mancanza di reazioni apprezzabili da parte del mio amico, proseguii a raccontare imperterrito di come fosse andato l'incontro con Viola. Iacopo non mi diede nessuna soddisfazione, prestando maggiore attenzione alla sigaretta che stava rollando con la sua Rizla e il suo Holborn. Percepii l'insinuarsi di quel vago desiderio di prenderlo a schiaffoni che ogni tanto si impossessava di me, nei momenti in cui il mio migliore amico decideva di mettere il muso.

Scendi, sto qua sotto!Where stories live. Discover now