This must be the place

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«è il potere della stella Polare»

Mi volto verso Luke, che osserva Sullivan allontanarsi a braccia incrociate.

«è andato a dare le sue dimissioni. Non lo vedrete più»

Annuisco. Lentamente mi volto e lancio un'occhiata a Kate.

«Come avete fatto?» chiedo sussurrando piano.

«è stata Kate. Ha sentito l'urlo che hai lanciato e mi ha visto in corridoio poco distante. Mi ha chiesto aiuto» spiega Luke, mordicchiando il piercing con i denti.

«Stai bene?» chiede Kate con un filo di voce, guardandomi negli occhi. È triste, probabilmente spaventata esattamente come lo sono io.

«Non molto» ammetto. Cerco ancora di trovare una spiegazione a ciò che è appena successo, se ne esiste davvero una. Noi esseri umani non sempre agiamo usando l'intelligenza e la razionalità di cui dovremmo essere dotati, ma facciamo esattamente come gli animali: agiamo con l'istinto. Oppure, usiamo la nostra razionalità per scopi animaleschi. In qualunque caso, compiamo spesso azioni che agli occhi degli altri non appaiono chiare. Ognuno ha i suoi scopi che tenta di perseguire a qualunque costo, non importa il giusto o sbagliato. E credo stia qui il problema: ciò che sembra giusto per sé, non lo è necessariamente per qualcun altro. Approfittare di una studentessa, forse era giusto per Sullivan, era quello che voleva. Ma non era così per Kate (né per me, evidentemente). Egoismo. Già, Sullivan è un egoista. Ha pensato solo a se stesso, non curandosi se l'oggetto del suo desiderio fosse d'accordo o meno. La voleva e basta. Sento ancora le sue mani toccarmi, e tremo. Non mi interessa di nulla e nessuno, non mi importa più, e comincio a piangere per la rabbia accasciandomi per terra, stringendo le ginocchia al petto.

«è davvero così essere una donna?» chiedo tra i singhiozzi.

Kate si siede per terra accanto a me, scuotendo il capo.

«è qualcosa che accade spesso. Ma non accade solo alle donne.» mi risponde. La sua voce trema e mi accenna un sorriso triste «Sai che esiste anche lo stupro maschile?»

Mi volto a guardarla, annuendo.

«Sì, lo so» dico con un filo di voce. «è che se ne parla così poco da non essere contemplato» una risata fredda esce dalle mie labbra.

«Perché?» chiedo, scuotendo il capo, ma ammutolisco subito sentendo una nuova ondata di singhiozzi percorrermi il corpo.

«Non c'è un perché. È questo mondo...a volte è così sbagliato» mi risponde Kate. Sento la sua voce tremare e mi volto, notando come anche lei stia piangendo. Siamo davvero ridicoli no? No, siamo solo spaventati.

«Grazie Calum per non averglielo permesso» affonda la sua faccia tra le mani, per non farsi vedere. Annuisco, non dicendo nulla. Quindi è così la vita di Kate? Molestata a scuola e persino sul luogo di lavoro? È così che deve vivere una donna?

Luke si inginocchia davanti a noi e ci osserva serio per qualche secondo, prima di sporgersi ed abbracciarci. Appoggia la fronte al muro, deve essere davvero scomodo, ma ci abbraccia forte, forse è spaventato come noi.

«Sto cercando una mia versione del mondo.» dice piano, con tono serio «Una senza uomini che approfittano delle donne, e viceversa. Una senza violenza, senza pistole, senza nulla di pericoloso. È infantile, lo so, ma» scioglie l'abbraccio, guardando entrambi negli occhi. «ma è il mondo dove vorrei poter scendere ogni tanto. Il vostro mondo è orribile perché le persone lo hanno reso così»

Annuisco, sorpreso dal comportamento di Luke: non riuscirò mai a capirlo. Mi sforzo di impormi di non fidarmi di lui, ma sono troppo vulnerabile oggi, e così lo è Kate. Le lancio un'occhiata: gli occhi scuri sono rossi per le lacrime, il viso è triste.

Stars Align// Calum HoodWhere stories live. Discover now