This must be the place

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(Calum)

«Come ti senti Clifford?»

Rivolgo lo sguardo verso Sullivan, che ha appena chiuso la porta dietro di sé.

«Bene» rispondo, annoiato. Ma la verità è che non sto bene per nulla. Stringo i denti, nella speranza che questa giornata finisca il prima possibile. Ma, infondo, cosa cambierebbe? Domani sarebbe esattamente uguale ad oggi. La verità, è che non mi è possibile uscire da tutto questo circolo infinito di eventi che mi stanno soffocando. Non mi basterebbe nemmeno svegliarmi e scoprire di essere tornato nel mio corpo. Un brivido mi attraversa la schiena quando mi rendo conto che, forse, l'unica vera soluzione sarebbe quella di morire. Lasciarmi andare alle braccia della morte, andarmene. Ammettiamolo, se sparissi nessuno sentirebbe la mia mancanza. Tanto meno quest'uomo che mi sta lanciando sguardi carichi di compassione. Se solo sapesse che non sono Kate. Se solo potesse rendersi conto che lo odio, così come odio chiunque in questa scuola. No, non è perché sono il classico ragazzo ribelle che deve detestare le regole, che odia tutti, che odia il mondo. Ma perché nessuno ha mai saputo guardarmi dentro. Da piccolo tentavo sempre di porgere la mano nella speranza che qualcuno la afferrasse. Ma, dopo essere rimasto anni con la mano tesa, inutilmente, ho capito che in questo mondo sopravvivi aiutandoti da solo.

Sullivan si appoggia alla sua scrivania, con le braccia conserte.

«Ti vedo molto strana in questo periodo Kate» comincia.

Per forza, non sono Kate, coglione.

«Sai che se hai bisogno di aiuto, io ci sono» mi sorride afferrandomi una mano. Mi irrigidisco, sentendo di nuovo quella sensazione: da quando sono Kate, mi sveglio con un peso nello stomaco che non riesco ad eliminare. A volte passa da solo, altre volte rimane tutta la giornata, andandosene quando sprofondo nel mondo dei sogni. Altre ancora, sparisce per poi tornare nell'arco della giornata.

Sullivan porta la mia mano sulle sue labbra e io realizzo cosa sta succedendo quando la mia schiena si ritrova attaccata alla cattedra e le mie gambe sono tra quelle del professore. Caccio un urlo, spaventato. È per questo che il professor Sullivan è sempre stato così affascinato da Kate? Perché era attratto da lei?

La sua mano mi tappa la bocca.

«Zitta piccola Kate» sussurra, sistemandosi la montatura degli occhiali con la mano libera. Tento di divincolarmi ma non riesco a liberarmi.

Assurdo. Irreale. Una cosa del genere non dovrebbe accadere in un luogo come la scuola. Dovrebbe essere un posto sicuro, giusto? Ma chi voglio prendere in giro? Quando varchi la soglia, la tua vulnerabilità, se scoperta, viene messa sotto i riflettori. La luce colpisce te, esclusivamente te, e nell'ombra tutti stanno ridendo, a volte senza nemmeno mostrarsi in volto. Sullivan è un cacciatore, come tutti loro, ma la sua preda è sbagliata. È immorale che sia io.

Nonostante la sua mano sopra la ma bocca, continuo ad urlare ma un ghigno divertito compare sul suo volto.

«Kate, perché urli? Passeremo un momento molto divertente insieme» mi sussurra all'orecchio.

Lasciami andare. Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi per la rabbia, più che per la paura. Come può una persona con del potere come quello che lui possiede, fare questo ad una ragazza? Kate è una ragazza, non un corpo da usare. Non è importante quanto sia bella, gentile nei tuoi confronti, se il suo carattere è intrigante e ti fa sentire in connessione con lei. È una persona. E tu sei un bastardo se non lo capisci.

Il ghigno sul volto di Sullivan scompare, l'espressione si tramuta in preoccupazione quando sente i rumori di qualcuno che cerca di buttare giù la porta.

«Kate!» sento la mia voce dall'altro lato della porta «Ti tiriamo fuori!»

In un attimo si sente un'esplosione e la porta è a terra. Sullivan si allontana con un balzo, e riesco a vedere il terrore nei suoi occhi. Mi allontano dalla cattedra e corro verso l'uscita con il cuore che martella nel petto per la paura appena provata. Una lacrima mi riga il volto, ma la asciugo subito, e mi rifugio tra Luke e Kate, prendendo fiato. Non riesco a dire nulla, ma accenno un sorriso riconoscente. Mi sembra stia succedendo tutto lentamente. Luke entra nella stanza, e io mi affaccio, mentre il mio corpo trema ma si sente più leggero. Il biondo allunga una mano, rivolgendo il palmo verso il professore, che lo guarda terrorizzata. Sussurra delle parole che non riesco a comprendere, ed una luce azzurra colpisce Sullivan, facendomi sussultare. L'uomo si alza ed esce dalla porta senza dire nulla, con un'espressione vuota.

Stars Align// Calum HoodWhere stories live. Discover now