Capitolo 13

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"Ciao ragazzi!" Non appena apriamo la porta di Snaky's veniamo accolti dalla voce familiare di Joe.

"Ciao Joe, come va?" Io e Conrad ci avviciniamo al bancone per salutare il proprietario e per ordinare, come ogni volta, due cioccolate calde.

"Non posso lamentarmi, voi come state ragazzi?" Conrad gira la testa nella mia direzione rivolgendomi un sorriso, poi torna a guardare Joe, "Tutto bene grazie."

"Vi preparo le tazze, nel frattempo andate pure a sedervi." Andiamo ad occupare uno dei tavoli che dà sulla strada e aspettiamo le nostre bevande.

"Come va con la preparazione per il test di matematica?" Mi chiede il mio ragazzo mentre giocherella con il braccialetto che indosso attorno al polso.

"Direi che sono a un buon punto, se il professor Brown decide di mettere delle domande più semplici del solito penso che riuscirò a prendere il massimo." Una nuova cameriera si avvicina al nostro tavolo su cui appoggia due tazze fumanti e un piattino con dei biscotti.

"Sono un omaggio della casa." La ringraziamo mentre la vedo allontanarsi verso il retro del locale.

"Non riesco ancora a credere che tra due mesi ci sarà la partita che deciderà il mio futuro e di lì a poco avremo gli esami e tutto questo sarà finito." Prendo una delle sue mani tra le mie e gliela accarezzo, "Conrad non sarà finito niente, va bene non andremo più a scuola, ma continuerai ad uscire con i tutti i tuoi amici e con me. Non credere di poterti liberare tanto facilmente di me e Spencer." Conrad scoppia a ridere lasciando che qualche ciuffo di capelli biondi gli ricada sulla fronte.

"Lo so, ma mi mancherà non andare più alla Northview, non allenarmi più il pomeriggio con gli altri ragazzi, non vederti più mentre mi riprendi dagli allenamenti." Sospiro leggermente mentre cerco il suo sguardo che è diretto verso la superficie del tavolo.

Anche a me mancherà tutto questo. Mi mancherà vedere Cassidy ogni singolo giorno, mi mancheranno le nostre chiacchierate prive di senso e i suoi scleri sul coach Williams, mi mancheranno Spencer e Ruel e soprattutto mi mancherà Conrad.

Perché alla fine la verità che nessuno ha il coraggio di dire è che con la fine del liceo e l'inizio dell'università cambierà tutto, c'è chi andrà abitare in un'altra città, chi addirittura in un altro stato e non avremo più il tempo per vederci come facciamo adesso, ma d'altronde è quello che accade sempre quando avviene un cambiamento repentino nelle vite di tutti, no? Dovremo solo imparare a farci l'abitudine e costruire una nuova quotidianità che non contempli più la scuola e tutto ciò che vi è legato.

Ma non ho il coraggio di dirlo a Conrad, mi sembra già troppo perso nei suoi pensieri e non voglio gravarlo anche dei miei. Per lui questi mesi saranno ancora più densi che per me, oltre che a preparare gli esami finali si dovrà concentrare anche sulla partita che decreterà a quale università avrà accesso, arriverà alla resa dei conti di tutta la sua carriera sportiva fino ad oggi.

"Pensa che dopo gli esami avremo due mesi di totale libertà in cui potremo uscire tutti insieme." Finalmente alza lo sguardo dal tavolo e incontra il mio sguardo che, come a suo solito, viene destabilizzato dal suo.

"A proposito dell'estate, pensavo di portarti in California con me per qualche settimana. Verso luglio solitamente i miei zii lasciano la casa libera ai miei cugini ed è una sorta di tradizione quella di passare quelle settimane insieme." Vengo colta di sorpresa dalla proposta di Conrad. Non è che non voglia andarci, ma non credo di essere pronta a incontrare i suoi familiari e soprattutto per un lasso di tempo così lungo, e poi luglio sembra così distante da questa giornata nuvolosa di marzo.

"Se non vuoi venire non fa niente, non ti preoccupare." Conrad parla talmente veloce che per poco non riesco a capire niente di quello che mi sta dicendo.

YOU [COMPLETO]Where stories live. Discover now