Capitolo 3

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Sbatto l'anta dell'armadietto e lo richiudo. Anche oggi dovrò andare alla Northview e seguire gli allenamenti dei ragazzi. Ad essere sinceri però adesso mi trovo più a mio agio in loro compagnia, non mi sono neanche resa conto che in realtà li conosco da solo una settimana e forse non dovrei fraternizzare con il 'nemico', ma in questo momento è l'ultimo dei miei problemi.

Io e Cassidy alla fine abbiamo risolto dopo poco meno di ventiquattro ore dalla mia prima giornata di lavoro alla Northview e ho scoperto che Ethan e Jake l'avevano minacciata di dire al preside che si stava frequentando con il coach Williams se fosse venuta ad aiutarmi. Non me la sono sentita di prendermela troppo, tutto sommato se l'avessero detto realmente il coach sarebbe in galera.

I miei pensieri vengono bloccati dalla segnale del cellulare che indica l'arrivo di un messaggio.

Ethan ❤️

Puoi venire in biblioteca?

Sbuffo pesantemente riuscendo a far girare la bidella verso di me mentre penso a cosa fare. Ma prima ancora che possa rendermene conto sto già uscendo dall'edificio principale per andare in biblioteca. Una volta entrata nella struttura dalle ampie finestre che durante il giorno è completamente illuminata dalla luce naturale inizio a cercare Ethan con lo sguardo. Riesco a scorgere una chioma scura dietro lo scaffale della letteratura per bambini.

"Ethan?" In una frazione di secondo i suoi occhi verdi incontrano i miei.

"Elizabeth." La sua voce suona sorpresa. Forse non si aspettava che sarei effettivamente venuta.

"Devo andare alla Northview e sono già in ritardo, se devi dirmi qualcosa fallo velocemente." Mi sistemo meglio lo zaino sulle spalle e gli regalo uno sguardo che spero sembri glaciale. Ethan si gira verso lo scaffale dei libri e ne prende uno dalla copertina bianca, riesco ad intravedere soltanto qualche stella gialla sparsa qua e là.

"Mi ricordi quanto amassi questo libro quando eravamo più piccoli. Dicevi sempre che in realtà il disegno sulla copertina mentiva perché il bambino era biondo mentre io sono moro. Dicevi che ero il tuo Piccolo Principe." Sorrido nostalgica al ricordo dei pomeriggi che io ed Ethan passavamo a rileggere le pagine di quel libro. Lentamente Ethan mi si avvicina spostandomi una ciocca di capelli cadutami davanti agli occhi.

"E tu sei la mio rosa, Elizabeth. Scusami per tutto quel che ho fatto." Lo abbraccio di slancio senza pensarci troppo. Sapevo che sarebbe finita così. Già il giorno in cui abbiamo litigato sapevo che tutto sarebbe tornato come sempre. Io ed Ethan ci conosciamo da troppo tempo per poter stare lontani così a lungo. E' come se fosse mio fratello; non vederlo per una settimana mi ha lasciato addosso un senso di solitudine impossibile da colmare.

Ethan mi stacca dal suo petto per poi incorniciarmi il volto e lasciare un bacio a stampo sulle mie labbra, "Scusa, ma la rosa non è scorbutica e vanitosa?" Guardo il mio ragazzo negli occhi leggermente divertita dalla situazione, "Sì, ma lui la ama ugualmente." Scoppiamo a ridere fino a che non veniamo ripresi dalla bibliotecaria.

"A che ora finisci più tardi?" Ethan mi ha accompagnata alla fermata del bus, dato che lui deve andare agli allenamenti.

"Penso che alle sette avrò finito." Mi lego i capelli in una coda alta e tiro fuori dallo zaino le cuffiette.

"Allora ti vengo a prendere, andiamo da Snaky's." Annuisco felice alla sua proposta. Mi manca andare da Snaky's, da quando è iniziata la scuola non ci sono più andata. Mi metto sulle punte e lascio un bacio a fior di labbra ad Ethan e poi salgo sul bus che è appena arrivato.

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"Ancora dieci!" Grido con tutta l'aria che ho nei polmoni. Oggi Anderson mi ha proposto di dirigere gli allenamenti insieme a lui. In pratica mi ha dato la scaletta degli esercizi e io devo solo controllare che tutti svolgano il lavoro mentre urlo per farmi sentire.

YOU [COMPLETO]Where stories live. Discover now