Capitolo 11

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Mi guardo attorno spaesata. Intorno a me vedo solo i corpi di studenti della Northview che ondeggiano al ritmo della musica che esce dall'impianto acustico della villa di Jackson, un membro della squadra di football. L'odore di alcol e fumo mi spinge a cercare ancora più freneticamente la testa bionda di Conrad, che non dovrebbe stagliarsi difficilmente nella folla vista la sua altezza. Dopo qualche secondo riconosco la giacca della squadra della Northview con su scritto il cognome di Spencer, così mi avvicino alla cucina creandomi uno spazio tra i corpi sudaticci dei liceali accanto a me.

"Ciao Spencer!" Urlo per sovrastare la musica che rimbomba per tutta la casa.

"Hey, Elizabeth! Ce l'hai fatta!" Il mio amico sta indossando un cappellino ricoperto di brillantini oro su cui è attaccata la scritta 'Buon anno nuovo', per compensare l'accessorio stravagante porta un semplice paio di jeans accompagnati da una maglietta bianca e la giacca della squadra.

"Conrad è andato a cercarti fuori!" Spencer si deve accostare al mio orecchio per riuscire a farsi sentire, ma io sono troppo bassa rispetto a lui per riuscire a fare lo stesso, perciò mi limito a alzargli un pollice e a ringraziarlo con un sorriso.

Mi dirigo verso la porta della cucina che dà direttamente sul giardino della casa e una volta uscita, oltre a lasciarmi alle spalle il rumore assordante della musica, vengo colpita dal vento gelido che soffia. Visto che Conrad mi ha invitata alla festa per l'ultimo dell'anno organizzata dalla sua compagnia di amici, che comprende praticamente tutta la Northview, ho deciso di mettermi un vestito che arriva al ginocchio, che mi lascia scoperte sia le spalle che la parte inferiore della gambe che adesso sono completamente esposte al gelo.

Mi strofino le mani sulle braccia dandomi della stupida per una scelta così azzardata, cosa mi è passato per la mente mentre sceglievo di mettermi questo vestito? Ah sì, Cassidy. Io stavo semplicemente optando per un paio di jeans neri e un maglione quando Cassidy mi ha strappato tutto dalle mani e ha buttato i capi alla rinfusa nel mio armadio per poi uscirne dopo un'eternità con quel vestito che avevo indossato solamente una volta prima di oggi.

Quando finalmente raggiungo l'ingresso della casa noto subito la figura di Conrad. E' appoggiato al muretto che divide la proprietà dei genitori di Jackson dalla strada, indossa un paio di pantaloni neri abbinati ad una camicia bianca, e per quanto possano essere una scelta semplice su di lui sembrano perfetti, ha lasciato i capelli alla rinfusa, come al suo solito.

Mi avvicino di soppiatto alla sua schiena cercando di trovare un equilibrio sui tacchi che mi ha prestato Cassidy, non appena mi trovo dietro di lui porto le mani sui suoi occhi, "Indovina chi sono?" Lo vedo sussultare leggermente e così la mia voce esce ancora più giocosa di quanto avrei voluto.

"Mh, non saprei proprio." Dal tono di voce che sta usando immagino che stia sorridendo, e infatti quando mi prende le mani tra le sue e si gira nella mia direzione il suo volto è incorniciato da un sorriso divertito.

"Quando sei arrivata?" Si alza dalla sua posizione e inizia a squadrarmi centimetro per centimetro, sotto lo sguardo di qualcun altro mi sentirei in soggezione, ma Conrad mi fa solamente arrossire per l'imbarazzo.

"Non guardami così!" Gli tiro un pugno giocoso sul petto che lo fa ridacchiare, "Non è colpa mia se ti sei vestita così!" Lo guardo male e lui mi fa spallucce, come a indicare che intende davvero quel che ha appena detto.

"No infatti, hai ragione, è tutta colpa di Cassidy. E sarà colpa sua anche se morirò ibernata." Conrad scoppia a ridere facendo cadere qualche ciocca di capelli biondi davanti al suo volto, poi mi afferra per un braccio e mi attira vicina al suo corpo che, al contrario del mio, è caldo.

"Vuoi andare dentro a riscaldarti? Ci sono Spencer e gli altri ragazzi della squadra, possiam-" Le parole di Conrad vengono bloccate dalla voce di Rosemary, che ancheggiando si sta avvicinando a noi. Il vestito rosso che indossa le arriva a metà coscia lasciando poco all'immaginazione dato che ad ogni passo che fa sembra che l'indumento si alzi sempre di più e i tacchi alti che indossa non stanno aiutando.

YOU [COMPLETO]Where stories live. Discover now