Capitolo 16

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« Buon- buongiorno Hope.. » farfugliai poco convinta si trattasse di un vero buongiorno, mentre vedevo la mia amica sorridere come chi è pronto a raccontarti le figure peggiori fatte la sera prima.
« Wow Jodie » iniziò a prendermi in giro distendendosi al mio fianco e rivolgendo lo sguardo verso il soffitto.
« Wow Jodie cosa? » Domandai spaventata per quello che avevo fatto e di cui non avevo alcun ricordo.
« Da te non me lo sarei aspettata » continuò lei facendomi rimanere ancora più sulle spine.
« Cosa? Che cosa? Hope che cos'ho fatto? »
Ormai mi trovavo seduta sul letto a guardare disperata la mia amica implorandole di dirmi tutto nei minimi dettagli. 
« Non dirmi che io e Drake.. » ripresi parola colorandomi il viso di rosso.
Hope scoppiò a ridere divertita.
« Pensi davvero che saresti riuscita a fare qualcosa con mio fratello in quelle condizioni? » Disse tra una risata e l'altra.
« In quelle condizioni? » Farfugliai cercando ancora di ritornare indietro nei miei ricordi per capire che cosa fosse successo per davvero, per poi portarmi una mano davanti alla bocca per l'imbarazzo. « Non dirmi.. »
« Sei svenuta dopo poco che hai messo piede in casa » 
« Oh no! » Esclamai rossa in viso.
« Hai anche sbattuto la testa contro la porta ad essere sinceri » riprese parola Hope facendomi portare la mano sul lato destro della fronte per poi sentire una fitta dolorosa che diede conferma a quei ricordi improvvisamente tornati in superficie.
« Per quanto Drake fosse preoccupato che ti sentissi male, non appena mi ha raccontato quello che era successo, non è riuscito neanche lui a rimanere serio » continuò ridendo.
« Anche Drake ha riso di me? » Domandai con un filo di voce  e la voglia di scavarmi una buca dove poter rimanere nascosta per il resto della vita.
« Ci puoi scommettere! »
Avevo davvero fatto un ottimo lavoro. Ero arrivata nel cuore della notte a casa di Drake, ubriaca, gli avevo urlato di amarlo, per poi finire miseramente svenuta contro la porta di casa sua. 
« Non ci posso credere » continuavo a ripetermi con il volto immerso nel cuscino del letto.
Dei forti rumori contro la porta della camera mi fecero sobbalzare dallo spavento, e convinta potesse essere Drake, afferrai prontamente le coperte fino a portarle sopra alla testa e coprirmi così poco prima che porta si aprisse.
« Sono Aaron non ti preoccupare Jodie » disse il ragazzo, per poi soffocare una risata che mi fece uscire fuori dal mio nascondiglio.
« Lo sai anche tu? » Gli urlai contro vedendo la sua espressione divertita mentre mi guardava.
« Non te la prendere con lui! » Provò a difenderlo Hope, « potevi pensarci due volte prima di bere tanto ».
« Ora sarebbe colpa mia? » Risposi alla mia amica con gli occhi spalancati, ma prima che potesse rispondermi ancora, Aaron fermò quel bisticcio innocente.
« Sbrigatevi a prepararvi che tra poco partiamo ».
La porta si chiuse alle sue spalle e lo sguardo speranzoso di Hope che sembrava volermi chiedermi un favore, mi ricordò che quel giorno era IL giorno. Hope sarebbe dovuta andare in ospedale per fare una serie di visite che le avrebbero detto una volta per tutte se il suo male era stato finalmente sconfitto. Riuscivo a leggere nella luce che facevano i suoi occhi il desiderio che in quel posto a tratti spaventoso e a volte simile a casa, ci fossi anche io al suo fianco, e nessun imbarazzo a questo mondo avrebbe potuto impedirmelo.
Ci preparammo sorridendo e fingendo che stessimo per andare a fare una delle nostre passeggiate che nell'ultimo periodo ci tenevano occupate nei pomeriggi, quasi a voler rendere quella giornata una tra le tante, quasi a non volerle dare quell'importanza che si voleva tanto prendere.
Uscii dalla camera subito dopo Hope scrutandomi attorno con attenzione per paura di trovare suo fratello, per poi scoprire che ci stava già aspettando in macchina.
« Adesso ci divertiremo molto » commentò Hope prima di correre velocemente verso l'auto ed entrarci, evitando così di essere colpita dalla mia ira nel vederla divertirsi alle mie spalle.
Facendo un respiro profondo aprii la portiera e salii in macchina per ultima fingendo che non fosse mai successo nulla di male, che quella serata imbarazzante fosse stata per davvero un sogno senza alcun significato. 
« Buongiorno » balbettai guardandomi attorno.
« Tutto bene la testa dopo la botta di ieri? » Disse Drake senza neanche salutarmi e guardandomi dallo specchietto, mentre riuscii a sentire una risata trattenuta da Hope ed Aaron.
Il mio piano era già fallito miseramente.
« Dovevi.. dovevi proprio dirlo? » Gli risposi a tenti stretti guardandolo con uno sguardo iniettato di odio.
« Avevo paura ti saresti sentita a disagio a fingere » rispose lui iniziando il tragitto.
« Effettivamente ora sono molto più tranquilla » risposi ironica facendo scoppiare a ridere rumorosamente i nostri amici, e riuscendo a scrutare anche un sorriso meraviglioso sul viso di Drake.
La verità è che riuscì davvero a renderci tutti più a nostro agio, e questa era una cosa che apparteneva solo a lui e che mostrava solo alle persone che davvero amava.
Il tragitto durò meno di quanto avrei voluto.
Per quel poco tempo la nostra vita sembrava essersi fermata; eravamo solo quattro amici che si volevano bene e che non avevano alcun problema a cui pensare. Era come se dentro a quell'auto fossimo protetti dalle malattie e dai pensieri della gente, tanto da non dovercene neanche preoccupare.
Quando le portiere si aprirono però, la vita vera ci travolse nuovamente, e mentre ci incamminavamo nella stanza che avrebbe ospitato Hope per quella giornata, riuscivo a vedere la paura di Drake farsi sempre più grande.
« Viene Aaron con me oggi » disse Hope a suo fratello, mentre arrivati in camera si iniziò a togliere le scarpe per poi infilarsi le ciabatte portate da casa.
« Ma- »
« Ma niente » aggiunse prima che Drake potesse ribattere, piegando ordinatamente i suoi vestiti sopra al letto che avevano dato spazio ad un pigiama dai colori accesi che le avrebbero reso i movimenti e gli esami più veloci. « L'hai fatto già tante volte, questa volta riposati. Giusto? » Concluse guardando verso la direzione dove ci trovavamo io ed Aaron, per chiedere conferma al suo ragazzo.
Aaron annuii dolcemente cercando di rassicurare il suo amico, e qualche minuto dopo seguì il medico che entrando in stanza avvisò Hope che era arrivato il momento di iniziare. 
Era la prima volta che vedevo quella piccola ragazza sparire dietro ad una porta al fianco di un dottore, senza sapere quello che le avrebbero fatto, per quanto tempo sarebbe stata via, e quale sarebbe stato il risultato. Era la prima volta, ma il vuoto, l'ansia e la paura che mi invasero mi fecero capire che a quella sensazione non ti saresti mai potuto abituare.
Non appena la stanza si fece vuota e silenziosa, Drake si sedette sul letto sospirando, per poi alzare lo sguardo verso di me, ancora vicina alla parete.
« Puoi veniva a sederti, abbiamo molto da aspettare » disse accennando ad un sorriso nervoso.
Senza rispondergli mi sedetti al suo fianco, per poi appoggiare la mia mano sulla sua e stringerla forte.
« Andrà tutto bene » dissi continuando a guardare dritta davanti a me, verso quella porta che speravo di veder aprirsi di nuovo al più presto.
« Scusami » sussurrò lui catturando il mio sguardo e la mia attenzione.
« Per cosa? »
« Per ieri. Non ti ho chiesto come stavi dopo quello che è successo.. » riprese parola, « quello che è successo tra te ed Alex ».
Tra tutti i pensieri che continuavano a vivermi nella testa, Alex era proprio l'ultimo.
« Ci deve essere davvero odio tra voi due » dissi sovrappensiero.
« A dire il vero c'è solo una grande incomprensione ».
Nel sentire quella parole rimasi a bocca aperta, ricordandomi quella storia raccontata da Percy sulla sorella di Alex. 
« Incomprensione? » Domandai quasi sollevata, sapendo per certo che quel racconto assurdo non raffigurasse il Drake che conoscevo io.
« Anni fa ho coperto sua sorella per alcuni mesi » riprese parola senza voler entrare subito  nel dettaglio, « e come ringraziamento ha raccontato storie assurde su di me. » Sorrise appena nel spiegarmi la situazione, seppur sapevo che quella risata accennata fosse spinta dal nervoso che i vecchi tempi gli creavano. « Sono stato costretto a lasciare la città per un po' con la speranza che lei mi lasciasse in pace. Quando sono tornato però, solo Aaron era ancora dalla mia parte, gli altri preferirono credere alle sua parole. »
« Quindi.. » farfugliai cercando le parole più giuste e meno offensive nel porgergli quella domanda.
« Non era incinta se è questo che mi stai per chiedere. E non stavamo neanche insieme. » Disse comprendendo il mio imbarazzo e le mie domande, guardandomi dritto negli occhi quasi a volermi testimoniare quanto fossero sincere le sue parole. « Si era innamorata di un uomo molto più grande di lei che io conoscevo, e fingeva di stare con me per vedersi con lui in modo tale che nessuno a casa sua la scoprisse. Per un periodo ho retto il loro gioco, ma quando ho scoperto che questa persona era sposata, l'ho costretto a mettere fine a quella relazione minacciandolo di rivelare tutto alla moglie, così lui è sparito dalla sua vita ma lei non l'ha presa bene e anzi, scoprii addirittura che sapeva tutto. Ed eccoci in questa situazione assurda ».
« Potevi spiegarglielo ad Alex » 
« Penso che infondo lui già lo sapesse ma avesse paura di ammetterlo. Non è stata sua sorella ad andarsene da qui, ma l'ha convinta lui ad andarsene ben prima che io ritornassi. Non era da me che voleva allontanarla. » Concluse riportando lo sguardo verso la porta della stanza.
« Forse dovremmo andarcene anche noi » sussurrai mentre le nostre mani continuavano a rimanere strette l'una con l'altra.
« Dovremmo? » Rispose Drake sorridendomi dolcemente.
Per quanto avrei voluto correre e andare lontano, sapevo che quel posto oltre ai mille problemi racchiudeva anche ciò che avevamo di più caro al mondo, e sapevo anche che fino a quando le nostre mani si sarebbero strette in quel mondo, non avrei avuto bisogno di scappare.

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Prossimo capitolo: domani, martedì 10 dicembre

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La mia bugia con te Vol. 2 [Sei il mio sorriso più vero]Where stories live. Discover now