Capitolo 3

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Chiusi la porta alle mie spalle con la speranza di lasciare fuori di casa anche Alex, ma la sua voce insistente riempì l'entrata dandomi conferma che fosse ancora dietro di me.
« Adesso sei arrabbiata con me? »
« Si può sapere che cosa vuoi? » Domandai voltandomi verso il ragazzo con gli occhi pieni di rabbia mista tristezza per com'era riuscito a rovinare quell'incontro con Drake che per troppo tempo avevo sognato, e che chissà quando avrei avuto l'occasione di ripetere.
« Che cosa voglio? » Ripeté lui senza comprendere le mie parole, convinto di avermi salvato dalla profondità di un oceano in cui avrei preferito affogare.
« Sì. Quali sono le tue intenzioni? » Iniziai a spiegargli nel modo più chiaro che riuscissi,  « che cosa vuoi da me? Non ci conosciamo neanche! Perchè ti stai mettendo in mezzo nella mia vita? Non sai niente di me! »
« So che pensi di essere innamorata di Drake »
« "Pensi di essere innamorata.." ? » Dissi nuovamente le sue parole alzando appena le mani per fargli segno di tacere e andando verso la cucina per potermi versare un bicchiere d'acqua che mi facesse calmare.
« Sto solo cercando di aiutarti! » Continuò imperterrito Alex seguendo ogni passo che facevo, quasi fosse la mia ombra destinata ad accettare il mio triste destino senza poter effettivamente interferire.
« Non lo voglio il tuo aiuto! » Urlai ancora sbattendo il bicchiere di vetro sul marmo provocando un assordante rumore che fece tacere il ragazzo, portando finalmente il silenzio in quella stanza. « Non sai niente di lui.. » ripresi parola dopo aver fatto un respiro profondo, continuando a guardare l'acqua dentro al mio bicchiere con la speranza di poter mantenere la calma, e far capire a quell'estraneo che Drake non era come tutti lo descrivevano, non era quel ragazzo che si divertiva a prendere in giro chiunque gli fosse accanto. Lui non era così.
« Non hai mai pensato di essere tu quella all'oscuro di tutto? » Domandò Alex portando il mio sguardo dritto verso il suo.  « Ti sei mai chiesta perchè tutti pensano male di Drake? Che cosa abbia fatto per meritarsi questo comportamento da parte dei suoi amici? Hai mai pensato per un secondo che non fosse lui nella parte della ragione? »
Gli occhi di Alex si erano fatti pieni di rancore, lo stesso che li popolava nell'attimo prima mentre le sue parole erano rivolte a quello che un tempo era suo amico.
Perchè un ragazzo che mi aveva appena conosciuto si prendeva tanto a cuore la mia situazione?
Mi avvicinai silenziosamente ad Alex, ritrovandomi appena ad un passo dal suo viso.
« Ora vuoi anche decidere che cosa devo pensare? » Gli chiesi senza distogliere il mio sguardo dai suoi occhi, che con mia grande sorpresa non spostò. Era il primo che non scappava da me, che non nascondeva i pensieri ed i sentimenti che avrei potuto leggergli attraverso. Era il primo a rimanere a testa alta nonostante sapesse che fossimo in due fronti completamente opposti.
« Ti farai del male » ripeté ancora.
« E' comunque una mia scelta »
« Nessuno sceglierebbe di soffrire » continuò lui.
« Si vede che non hai mai amato qualcuno » dissi con tanta sicurezza da rimanerne sbalordita.
Se fino a quel momento ero stata io ad alzare la voce e a dimostrarmi furiosa davanti alle sue parole, scoprii che anche Alex aveva quel lato del carattere capace di rompere bicchieri e distruggerti il cuore.
Nel sentire quelle mie ultime parole, un sorriso beffardo prese vita sul suo volto facendomi vedere la prima cosa che lui e Drake avevano in comune.
« Invece tu? » Iniziò a rispondermi avvicinando il suo viso al mio e tramutando quel suo sguardo in quello di un assassino di emozioni. « Ti perdi dietro al primo che ti sorride e puoi dire di aver amato per davvero? »
Prima ancora che potessi rendermene conto la mia mano colpì violentemente il suo viso, riportando il silenzio in quella cucina.
« Jodie! » Non lo sapevo neanche io da quanto tempo Percy stesse assistendo alla nostra litigata, ma prese parola solo dopo aver visto il mio ultimo gesto, richiamandomi a bocca aperta.
« Penso di non essere più il benvenuto qui » aggiunse Alex portando una mano sulla sua guancia, e uscendo nell'attimo dopo da casa nostra.
« Che diamine ti è preso? » Mi urlò contro Percy non appena la porta d'entrata si chiuse rumorosamente. 
Sentivo ancora il pulsare dolorante della mia mano quando mio fratello iniziò a rimproverarmi senza neanche darmi il tempo di capire il perchè di quella mia reazione.
« Jodie! »
« Che c'è? » Urlai con tutta la forza rimasta.
Percy vide i miei occhi colmi di dolore, così si avvicinò al frigorifero da dove tirò fuori due birre aprendole e porgendomene una.
« Non dovresti essere così cattiva con Alex » disse subito dopo aver fatto un sorso dalla lattina.
« Allora digli di preoccuparsi dei suoi problemi e non dei miei » risposi facendo un sorso molto più lungo.
« Alex ha una sorella della tua stessa età » iniziò a raccontare Percy senza preoccuparsi della mia reazione o anche solo se avessi voglia di sentire quella storia che sapevo per certo mi avrebbe fatta sentire più in colpa di quanto già non fossi. « Non vivono insieme da un po' di tempo e la colpa è di Drake. »
« Sembra così semplice per voi scaricare ogni colpa su di lui » continuai a difenderlo senza voler sentire il resto di quel racconto, ma a Percy sembrava non importare.
« Sono stati insieme per alcuni mesi, lui le diceva di amarla, le ha promesso che sarebbero andati a vivere insieme, che si sarebbero addirittura sposati! » Continuò facendo un altro sorso di birra, come se iniziasse la parte più difficile di quella storia. « Lei è rimasta incinta. »
La mano che stava per portare la lattina di birra sulle mie labbra si fermò improvvisamente. Ogni muscolo del mio corpo si irrigidì nel sentire quelle parole inaspettate.
« Lui è sparito dalla sua vita, non ha neanche avuto il coraggio di dirglielo di persona. E' semplicemente sparito per un periodo dal paese, è scomparso nel nulla senza dire niente a nessuno, lasciando la sorella di Alex da sola ad affrontare la situazione. »
Perchè mi stava raccontando così tante bugie?
« Dallo stress ha perso il bambino ed è stata costretta a lasciare il paese per ricominciare una nuova vita. »
« Sono tutte bugie.. » farfugliai appoggiando sul tavolo la birra, « te l'ha detto Alex vero? Tu non eri qui, non puoi sapere come sono andate le cose. Hai mai provato a chiederlo a Drake? A sentire anche la sua versione? »
« Ma ti stai ascoltando? » Mi riprese nuovamente Percy, « ti senti come lo stai difendendo come se fosse la persona più perfetta a questo mondo? Lo sai meglio di chiunque altro che Drake è capace di fare questo ed anche di peggio ».
Lo sapevo? Lo sapevo davvero?
Avrei voluto rispondergli per le rime eppure ogni parola pronta ad essere sputata dalla mia bocca rimase ferma lì, quasi a sapere che niente avrebbe potuto far cambiare idea alle persone che mi stavano attorno, e forse anche perchè Percy aveva ragione, le mie urla ed il mio nervosismo erano solo spinte dalla paura di ammettere che quelle storie che si raccontavano su Drake non erano poi così nate dal nulla.
Piegai appena la lattina con la mano, lasciandola in cucina e dirigendomi in camera mia senza trovare più il coraggio di guardare negli occhi mio fratello, e sentendo un peso dentro che mi stava facendo rivivere quello schiaffo dato sul volto di Alex.
Avevo esagerato?
Distesa sul letto a guardare il soffitto, portai in alto la mia mano ancora arrossata, guardandola come si guarda l'arma del delitto più feroce.
« Non poteva farsi gli affari suoi? » Sussurrai cercando di dargli la colpa di quel mio gesto, senza convincermi però abbastanza.
Alex stava davvero cercando di proteggermi?
Forse mi vedeva come sua sorella, vedeva nei miei occhi quelli della sorellina rimasta ferita a causa di Drake, ma io non ero parte della sua famiglia e Drake era cambiato, ne ero certa.
Nel riportare la mano vicina al mio petto, mi distesi di fianco ripensando alla stretta di Alex su quella stessa mano che lo avevo colpito l'attimo dopo.
Era da così tanto tempo che qualcuno non l'afferrava, che qualcuno non la stringeva forte per tenermi al suo fianco, ed ero certa che quella presa non aveva niente che potesse avvicinarsi al desiderio di proteggere una sorella.
Lo sguardo di Alex nell'allontanarmi da Drake aveva una luce completamente diversa da quello che avrebbe fatto Percy.
« Che intenzioni hai? » Farfugliai ancora continuando a pensare ad Alex, tenendo stretta quella mano che mi stava facendo vivere sentimenti contrastanti.
Non riuscivo più a capire di chi dovevo fidarmi.
In soli sei mesi le cose sembravano cambiate così tanto eppure il casino che mi lasciavano era sempre lo stesso.


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Prossimo capitolo: lunedì 11 novembre

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La mia bugia con te Vol. 2 [Sei il mio sorriso più vero]Where stories live. Discover now