Capitolo 13

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« Ti sei svegliata » disse una voce poco distante da me, facendomi alzare improvvisamente dal letto per poi vedere Drake seduto sul pavimento mentre teneva tra le mani un libro aperto.
« Drake? » Domandai incredula di vederlo per davvero di fronte a me, convinta di aver solo sognato nelle ultime ore.
« Come ti senti? »
A quella domanda mi ritornarono alla mente tutti i dolori che stavo cercando di sopportare dentro di me, fino a sentire nuovamente una vertigine che mi fece appoggiare con la schiena al cuscino del letto.
« Lo so che è difficile » riprese a parlare Drake mentre si alzava da terra, « ma devi sapere la verità, e devi saperla ora. » Concluse sedendosi sullo stesso materasso che mi ospitava. « Pensi di potercela fare? »
Annuii senza neanche pensarci per davvero, consapevole di essere stata sempre pronta per quel momento, e certa soprattutto che i silenzi facessero molto più male delle parole più sofferte.
Drake afferrò stretta la mia mano, dandomi conferma che tutte le parole che avevo sentito pronunciare da Alex fossero la verità, e ricambiai quel contatto che improvvisamente sembrava essere diventato essenziale per me.
« Lo sai bene che quando te ne sei andata, le cose tra te e Gwen non erano tra le migliori, » iniziò a spiegare spostando il suo sguardo dalle nostre mani ai miei occhi, trovando di tanto in tanto il mio annuire accennato. « La cosa che non sai è che avevo rifiutato Gwen. Lo avevo fatto più volte e nel modo più diretto che potessi. »
« Anche se non lo voleva ammettere, quando sei partita si è sentita abbandonata e sola » continuò a raccontare, stringendo ancora più forte le mie mani. « Si è sentita persa, rendendosi conto forse per la prima volta di tutto quello che aveva fatto e detto. »
« Poteva chiamarmi » sussurrai convinta di averlo solo pensato, ma Drake continuò a parlare, come se sapesse che quelle parole sarebbero dovute rimanere solo nei miei pensieri.
« Una sera si è presentata a casa mia, chiedendomi ancora di stare con lei. Era disperata, non smetteva di piangere. Continuava a ripetermi che aveva rovinato tutto, che aveva lasciato andare l'unica persona che l'avesse mai amata, e che ora aveva bisogno di me o non sarebbe mai riuscita ad andare avanti. »
Nel sentire quelle parole i miei occhi si riempirono di lacrime, e portai lo sguardo al soffitto, con la speranza di riuscire a ricacciarle dentro senza che neanche una di loro potesse uscire fuori.
« Non sapevo che le mie parole l'avrebbero colpita tanto » disse per poi fermarsi qualche secondo, « se solo lo avessi saputo.. »
Capii solo in quel momento che quella stretta tra le nostre mani non era affatto per supportare me, ma per dare la forza a lui di affrontare quel momento che ancora lo divorava dall'interno.
« La rifiutai ancora, nel modo peggiore, dicendo le cose più cattive ed ingiuste. Ero convinto che solo in quel modo potesse davvero smetterla di guardarmi con quegli occhi. Pensavo che tornata a casa avrebbe pianto tutte le sue lacrime, magari per qualche giorno sarebbe rimasta chiusa in camera, ma poi sarebbe ritornata la Gwen di sempre e che ci saremmo lasciati alle spalle tutta quella situazione. »
Drake rimase in silenzio ancora sospirando, muovendo appena le sue dita attorno alle mie quasi ad accarezzarle.
« Cos'è successo poi? » Domandai con la sola voglia di concludere quel discorso il prima possibile, non riuscendo più a sostenere quell'ansia e quell'attesa nel scoprire cose accadde alla mia migliore amica.
« Durante la notte mi chiamò Aaron disperato. Era all'ospedale. Non mi disse i dettagli ma solo di correre da lui. Quando arrivai, scoprii che Gwen si era fatta del male. »
La mia mente mi riportò seduta in quel bar, mentre scrutavo le ferite lasciate sui suoi polsi, facendomi capire senza bisogno di altre parole quello che era accaduto.
« Aaron mi chiese di starle accanto. Mi supplicò di rimanere al suo fianco. Sapeva di non potermi convincere ad amarla, e sapeva anche di chiedermi molto, ma era talmente disperato da non preoccuparsi di nulla, se non di farmi promettere che non l'avrei più lasciata sola. »
Provai ad immaginarmi Aaron, quel ragazzo tutto sorrisi con una forza che forse nessuno aveva mai compreso per davvero, mentre vedeva la sorella in fin di vita; mentre riviveva lo stesso incubo che era successo con sua madre. Non riuscivo neanche a comprendere appieno il dolore che lo aveva spinto a supplicare il suo migliore amico nel rimanere accanto a Gwen, seppur sapevo fin troppo bene che non era una persona che sarebbe mai arrivata così facilmente ad obbligare qualcuno a fare tanto.
« Di fronte alla richiesta tanto disperata del mio migliore amico, come potevo dirgli di no? » Riprese a parlare Drake alzando per la prima volta lo sguardo su di me. « Non voglio giustificarmi dicendoti questo.. »
« Hai fatto bene » sussurrai fermando ogni sua parola e accennando ad un sorriso. Forse quelle erano le prime parole sincere che gli stavo rivolgendo. « Hai davvero fatto bene ».
Dagli occhi di Drake scese una lacrima, come se stesse aspettando per troppi mesi che qualcuno gli dicesse quella frase, che lo rassicurasse su una scelta presa che non gli aveva mai dato possibilità di fuga. Riuscivo a leggere nel suo sguardo quanto si sentisse imprigionato in quel legame, quando ti sentisse in colpa con Gwen e allo stesso tempo anche con me.
« Mi dispiace » sussurrò mentre con una mano gli asciugai la seconda lacrima che scendeva sul suo viso.
 « A me non dispiace invece » risposi sorridendo dolcemente, con la speranza di poterlo consolare anche solo di un po'. « Gwen sorride grazie a te, è ancora qui grazie a te. Dovrei solo ringraziarti, dovremmo farlo tutti ».
Quello era il vero Drake, quello che nessuno voleva vedere e che forse si mostrava solo ai miei occhi. Quello era quel Drake che mi faceva innamorare ad ogni minuto sempre di più, lo stesso ragazzo che mi dava la voglia di combattere contro tutto e contro tutti pur di rimanere al suo fianco. Questa volta però era diverso perchè seguire l'amore avrebbe portato la vita della mia migliore amica in serio pericolo.
« Grazie per avermi spiegato ogni cosa » ripresi parola stringendo la sua mano ancora più forte, per poi farla scivolare via. « Hai salvato qualcuno Drake, non scusarti mai per questo » aggiunsi avvicinandomi a lui, per poi lasciarci un bacio sulla guancia.
Forse lasciarci con il desiderio di averci ancora l'uno di fianco all'altro, sarebbero stato meno doloroso di incontrarci ancora piangendo, con le lacrime a solcarci il viso mentre ci giuravamo amore eterno, pur sapendo che di eterno non ci sarebbe mai stato nulla.
Forse avrei dovuto mentire ancora un po' per poter rassicurare Drake sulla sua scelta, per poter salvare nel mio piccolo Gwen, e sperando che quelle bugie potessero anche aiutarmi a chiudere quel libro una volta per tutte.


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Prossimo capitolo: domani, martedì 3 dicembre

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La mia bugia con te Vol. 2 [Sei il mio sorriso più vero]Where stories live. Discover now