Arriviamo fuori casa di Kyle in meno tempo del previsto. «Lasciamo il gatto e poi ti lascio a casa, okay?»

«Dobbiamo prendere le cose in farmacia e le scodelle, Kyle.» Gli ricordo. «A cosa stai pensando?»

«Non a te o a questo cazzo di gatto.» Sbotta, come se gli avessi chiesto chissà quale sacrificio.

Io non lo capisco: prima ci insultiamo, quasi come se fosse uno scherzo, e poi diventa un isterico. Poi dicono che le donne sono complicate, ma su Kyle potrebbero scrivere un manuale di istruzioni e continuerei a non capire.

Prima di scendere, gli dico: «Senti, tu rimani a casa con lui e pensi ai cavoli tuoi. Basta che mi dai la macchina e vado io a comprare la roba.»

Kyle scoppia a ridere e scuote leggermente la testa. «Sei ingenua se credi che ti lascerò guidare la macchina di mio padre.»

Mi mordo il labbro e lo guardo inarcando un sopracciglio. «Non sono così stupida, sai? Distruggerei la tua, non quella di Michael.»

«Uccido il gatto ed i gemelli se le fai anche solo un graffio.» Ringhia, slacciandosi la cintura e guardandomi serio.

«Ed io strozzo te e Charlotte.» Incrocio le braccia al petto, mentre Kyle mi guarda malissimo.

Poi avvicina il viso al mio, di qualche centimetro, e sibilla: «Non nominare Charlotte, chiaro?»

«E tu non nominare i miei fratelli, babbuino che non sei altro.» Non so come mi viene da chiamarlo babbuino, ma insultarlo mi fa stare meglio.

Non sono una persona cattiva, non insulto le persone, semplicemente insulto Kyle. Ma lui non ha un cuore, quindi è come insultare un pezzo di mattone o un muro.
Solo che Kyle ha forme umane ed è anche bello.

«Babbuino? Mi stai dando della scimmia, Morgan?» Sí. Gli risponderei, ma lo sguardo che mi rivolge mi fa quasi fare pipì sotto.

Ho paura che tra poco diventi rosso lava e che dagli occhi erutti il magma. Oddio, che scena schifosa.

«Forse. Cioè no... voglio dire.» Mi schiarisco la voce. «Perché non porti il gatto dentro casa?»

Kyle ridacchia, capendo il mio nervosismo, e scende dalla macchina.
Scendo anche io, con il piccolo gattino in braccio, e lo passo a Mr. Arroganza quando é vicino a me.

È una scena disgustosa, anche perché le nostre mani si sfiorano. Bleah, dovrò ricordare di disinfettarmele più tardi.

«Farò presto.» Non lo dico a lui, ma al micio, soltanto che Mr. Arroganza fraintende.

«Speriamo di no.»

Apro la bocca per ribattere, ma mi precede, utilizzando una voce nasale che dovrebbe assomigliare alla mia. «Vaffanculo, Kyle. Fottiti, Kyle. Sei proprio Mr. Arroganza, Kyle.»

Inarco un sopracciglio e mormoro: «Io non parlo così» al che lui scoppia a ridere e dice di sì.

Va dentro prima che possa ribattere e che sopratutto possa lanciargli qualcosa in testa. Peccato, un'occasione persa.

Sospirando, mi avvio in macchina e passo la successiva ora a prendere la crema in farmacia e le scodelle per il piccolo. Mentre sono lì e decido il colore, prendo anche una cuccia e un collare con il campanellino, in modo da sapere sempre dove è. Mr. Arroganza mi dovrebbe ringraziare, perché questa cosa gli salverà il culo, ma non mi ha mai ringraziato in vita sua e non inizierà oggi.

Quando arrivo a casa sua apro la porta con le chiavi di scorta che Catherine tiene nel vaso, vicino lo zerbino.

Mi avvio in camera di Kyle, rendendomi conto che non ci entro da almeno due anni.
E appena lo faccio, sono sorpresa di pensare che la scena che ho davanti sia carina.

Kyle è steso sul letto, addormentato, con il piccolo gatto stretto al petto. 
Penserei che il micio sia salito su di lui quando stava già dormendo, ma Kyle lo tiene stretto con le mani. Forse ci stava addirittura giocando.

È la scena più carina che abbia mai visto.
Aspetta, che cosa ho appena pensato?!

Deglutendo, poso la cuccia sotto la scrivania, in modo che i genitori di Kyle non se ne accorgano, e metto le scodelle lì vicino. Poi prendo il cellulare e faccio una foto a Mr. Arroganza ed il gatto.

Magari un giorno mi ritornerà utile.

Poi esco, dopo aver osservato ancora per qualche secondo la scena, e ritorno a casa mia a piedi.

E mentre torno, mi rendo conto che Kyle ha un cuore.
È coperto da una corazza che fa pensare che nel petto non ci sia niente oltre che quintali di arroganza, ma in realtà c'è. E saperlo mi fa più piacere del dovuto.

Se vi è piaciuto il capitolo vi chiedo gentilmente di lasciare una 🌟, mi farebbe davvero piacere. Grazie a tutti per aver letto/ votato/ commentato questa storia, vi amo tanto ❤️

Mr. ArroganzaWhere stories live. Discover now