Contenuti extra #15

7 1 0
                                    

Alle scuole elementari avevo una migliore amica. Eravamo inseparabili, vivevamo in simbiosi dalla prima all'ultima campanella, quella che ci rispediva a casa con la promessa che ci saremmo riviste il mattino dopo. Sul palmo della mia mano avevo il solco del suo. Credevo saremmo rimaste legate per sempre. Quando si è piccoli è così che funziona, è un attimo illudersi che le cose belle durino in eterno.
Durante i pomeriggi che passavo da lei, dopo la merenda ci sdraiavamo sul suo letto a fantasticare su quello che avremmo fatto in futuro, insieme. Ci scambiavamo foto, sogni, confidenze. Progettavamo nei minimi dettagli eventi che avrebbero impiegato anni per realizzarsi. Non c'era motivo per pensare che non sarebbe stato così.
Poi un giorno – semplicemente – ci siamo lasciate andare. Non ricordo quando, di preciso. Ma è successo. Strade diverse, gusti diversi, scelte diverse. Succede di separarsi senza volerlo davvero, e di non fare niente per evitarlo. Poi capita di ripensarci e di chiedersi come sarebbe andata la nostra vita se avessimo scelto di tenerlo ben stretto, quel nodo. In realtà, non è stato un vero addio. È solo che abbiamo lasciato l'estremità della corda nello stesso momento. Volendo, ancora oggi potremmo riafferrarla. Per certi legami non è mai troppo tardi. Chissà se è per tutti così.

 Chissà se è per tutti così

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Ogni giorno come il primo giornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora