Capitolo 35.

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Mi sveglio nel bel mezzo della notte, colta da una sete improvvisa.
Namjoon dorme tranquillo accanto a me, i capelli tutti scompigliati e l'espressione rilassata.

Mi alzo, cercando di fare il minore rumore possibile e mi dirigo in cucina, dove spero di trovare dell'acqua fresca.
Una volta completata la mia missione, torno in camera da letto e mi rimetto sdraiata accanto al coreano.

«Dove sei andata?» chiede, ancora assonnato.
Sorrido lievemente e mi giro verso di lui.
«Ho bevuto dell'acqua» rispondo.
Allungo una mano e gli accarezzo i capelli, poi una guancia.
Namjoon tiene ancora gli occhi chiusi, ma capisco, in qualche modo, che è sveglio.

«È bello poterti vedere così». Non risponde, quindi continuo a parlare. «Lontano dalle preoccupazioni, dai tuoi impegni, dalle telecamere. Sei mille volte più bello» ammetto più a me stessa, che a lui.
Mugugna. Grazie alla luce della luna e a quelle della città che penetrano dalle enormi vetrate, riesco a vedere la sua faccia; ora sta sorridendo.
«Ma tutto questo non è mica gratis» sistema meglio la testa sul cuscino. «Sono molto costoso, sai?»
Annuisco e decido di stare al suo gioco.
«Oh, certo, è per questo che sto lavorando. Altrimenti, non posso pagare l'abbonamento per ammirare questa splendida faccia.»

Restiamo in silenzio per un po', finché non sento un suono fastidioso provenire dal comodino accanto al letto.
Mi giro, accigliata, e noto che si tratta della sveglia di Namjoon.

«Ma che ore sono?» chiedo, confusa.
Fuori è ancora buio, non è possibile che sia già mattina.
«Quasi le quattro, sarà meglio che mi prepari.»
Si mette prima seduto, poi si toglie il lenzuolo dal corpo, mostrandomi solo la schiena nuda.
«Tu rimani qui, hai il diritto... No, il dovere di dormire più di me.»
«Perché così presto?»

Ora si trova davanti alla porta che conduce al bagno, situato direttamente nella sua stanza, e si sta togliendo i pantaloni con cui ha dormito.

«È l'ora in cui mi vengono le idee migliori, di solito. Devo lavorare» spiega. «Forse, se ti guardo mentre dormo, mi sentirò ancora più inspirato» mi fa un sorriso sincero, con tanto di occhi a mezzaluna, ed entra nel bagno.

Alla fine, accompagnata dal rumore dell'acqua della doccia, mi sono addormentata.
Al mio risveglio la luce illumina tutto l'appartamento che, sfortunatamente, è vuoto e silenzioso.

Inaspettatamente, scopro che in realtà non è poi così tardi: l'orologio segna le sette meno un quarto. Di conseguenza, ho tempo per fare tutto con calma.
Faccio per prendere una tazza dalla dispensa, ma vengo interrotta dal mio telefono che, dalla tasca della tuta presa in prestito a Namjoon, inizia a suonare tempestivamente.

«Hosung, che cosa vuoi?»
«Ah, che cattiva, così presto!»
Mi schiarisco la voce e riformulo la domanda.
«Hosung-ssi, qualcosa non va?» chiedo, infastidita.
«Oggi devi venire con me in un posto
«Scordatelo, ho delle faccende da sbrigare.»
«Tipo?»
«Tipo comprare delle tende più scure, così non potrai sbirciare in casa mia e cambiare il codice della porta di casa, affinché non ti sia più possibile l'accesso.»
«Ti offro da mangiare per un mese.»
«Affare fatto.»

Due ore dopo, sto puntando i piedi a terra, sperando che in qualche modo Hosung si arrenda alla mia ostilità: io, lì dentro, non ci voglio andare.
Mi aggrappo al primo lampione che capita e lo stringo saldamente con entrambe le mani.
«Non voglio!» urlo, attirando l'attenzione di alcuni passanti.

Hosung lascia per un attimo la presa su di me, però poi mi prende in braccio e, dalla sorpresa, abbandono il freddo metallo del lampione.

«Non voglio andare a quell'evento» piagnucolo, ormai rassegnata.
Scuote la testa, contento come un cagnolino, e mi indica una lunga fila di ragazzine.
«Per ora, mettiamoci in fila. Forse mi ringrazierai per questo.»
«Ringraziarti?! Posso vederlo quando voglio, o quasi. Non ho bisogno di iscrivermi per un fansign...»

Nonostante le mie lamentele, alla fine riusciamo a metterci in fila. Davanti a noi, almeno una decina di ragazze che, probabilmente, sono lì accampate da ieri sera.

«Non solo avrai l'occasione di stare in mezzo a tante tue "rivali", ma potrai sentire l'euforia di quando sarai davanti a lui senza poter fare nulla.»
«Lo stai facendo solo per vedermi soffrire, vero?»
«Probabilmente.»
«Spero sarai tu a vincere il fansign, a questo punto.»



***
Ehilà!
Lo so, il capitolo è un po' corto, ma mi giustifico dicendo che mi è venuta una nuova idea per la prossima storia sui bts e ci sto pensando troppo spesso :/
Il prossimo sarà più lungo, promesso.
Non so come funzionino i fansign, ma da quello che ho letto, bisogna compare uno o più album e sperare che il proprio numero(o nome, non ho ben capito) venga estratto per partecipare al fansign.
Boh.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, grazie per aver letto e alla prossima!

Blind Date // Kim NamjoonWhere stories live. Discover now