Capitolo 1️⃣6️⃣

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Mi sposto sul divano, spostando leggermente la testa di Namjoon sulle mie gambe. Dopo essersi fatto la doccia, abbiamo deciso di stenderci sul divano per guardare un film in inglese, ma ha finito per addormentarsi solo alla seconda scena.
Tra poco sarà ora di pranzo, quindi dovrei alzarmi a preparare qualcosa, ma sono troppo incantata dal suo viso dormiente per far prevalere la mia parte razionale e alzarmi dal divano.

Le mie mani vanno a posarsi tra i suoi capelli chiari, strofinandoli leggermente accarezzandoli. Sono morbidi e lisci, profumano del mio shampoo e vorrei, proprio ora, tuffarmici dentro.
Poi, il mio sguardo si posa sul neo sotto al suo labbro inferiore, piccolo e simpatico.
Mi avvicino con il viso, poi con l'indice vado a premere sul puntino e sorrido.
«Din don.» sussurro, ridacchiando.

Chiudo gli occhi e sorrido ancora di più, ma quando li riapro, oltre al neo, scopro che due fossette si sono formate ai lati della sua bocca, e ora Namjoon mi sta guardando dal basso, gli occhi stanchi ma felici e pieni di furbizia.
«Qualcuno ha suonato?»
Per un attimo la mia mente si svuota e tutto si fa più silenzioso attorno a noi.
Un suo braccio si solleva, posandosi sul retro del mio collo e avvicinandomi al suo viso.
Nonostante ci siamo baciati più e più volte, mi sembra sempre di essere alla prima. Mi sento agitata, inesperta e incapace di connettere con il cervello. Il suo respiro mi arriva dritto sulle labbra, mentre aspetto che faccia qualcosa.
Sbrigati.
Sorride, e riesco a vedere la sua dentatura bianca e perfetta, poi allunga anche l'altro braccio e posiziona la mano sul mio collo.

«Kiss

Allunga la testa verso l'alto per facilitare il bacio e, finalmente, le nostre labbra si incontrano, modellandosi in baci umidi e lenti, modificati dal sonno e dalla passione.
Poi Namjoon si alza, si mette seduto, e il braccio che prima mi circondava il collo va ad appoggiarsi sul mio fianco, mentre l'altra mano è ancora sul mio mento, verso la mascella.
Le mie, invece, sono ferme sul tessuto del divano, indecise sul da farsi, chiuse a pugno e leggermente tremanti.
Sento il mio cuore accelerare, mentre entrambi i nostri respiri si fanno più caldi, e capisco all'istante che qualcosa è cambiato, e devo fermarlo ora.
«Oppa.» lo richiamo.
Il coreano sembra reagire al soprannome, infatti lascia la mia bocca e si abbassa sul mio collo, causandomi brividi a causa del suo respiro, dritto sul mio orecchio. Le sue labbra posano baci leggeri sulla pelle, lasciandola umida e rossa dall'imbarazzo.
Alzo la testa verso l'alto, cogliendo tutta la forza di volontà rimasta in me, e sospiro.
Poi, chiudendo gli occhi, maledicendomi più volte, porto una mano sulla sua spalla e lo allontano.
«Che?» chiede, con la voce roca, mentre tengo ancora gli occhi chiusi.
«Fermati.» dico in un sussurro, avendo paura di come la mia voce potrebbe uscire in queste situazioni.
«Hai ragione.»
Apro gli occhi e lo vedo allontanarsi un po' da me, mentre le mani si portano i capelli all'indietro. La sua espressione frustrata mi fa incurvare le labbra verso il basso.
«Scusa, hai ragione.» continua. «Ma non penso avrei fatto niente in ogni caso. Non così, non qui.»
Lo guardo negli occhi, annuisco.
«Neanche tu avresti voluto, giusto?» chiede, inclinando la testa e facendo spuntare, un'altra volta, le fossette sulle sue guance.
Annuisco. «Non qui, non ora.» preciso.
Mi allungo verso di lui, sul divano, facendo leva sui cuscini e gli lascio un veloce bacio a stampo, sorridendo alla fine.
«Sarai la mia rovina.» aggiunge, mentre ricambia il gesto.
Ci guardiamo negli occhi per secondi, minuti interminabili, finché un forte 'splat' ci fa girare verso l'ingresso.
Mia madre, ferma davanti alla porta, ha appena lasciato cadere la sua super torta mimosa sul pavimento, la quale ha combinato un vero e proprio disastro che io dovrò pulire.
Mio padre, dietro di lei, è ancora troppo occupato a chiudere l'ombrello per accorgersi della scena.
Mi affretto a prendere una coperta, metterla in testa a Namjoon e mi alzo subito in piedi.
«Mamma, calma, posso spiegare.» dico, con i vestiti stropicciati, le labbra gonfie e il collo arrossato.
Vedo i suoi occhi farsi lucidi, la sua bocca aprirsi leggermente e le mani allungarsi verso la torta davanti a lei, che ha oltretutto sporcato il suo vestito per le occasioni speciali.
«Allora? Hai trovato gli occhiali? Possiamo tornare indietro?» chiede mio padre, ignaro di tutto, mentre si toglie il berretto di lana.

*️⃣*️⃣*️⃣

Hey!
Avevo intenzione di terminare la storia con lo scorso capitolo (il 15), ma ho notato che sempre più persone la stanno leggendo, quindi hey non posso fermarmi proprio ora ㅜㅜ

Spero, come sempre, che vi sia piaciuto, e grazie per aver letto!
Alla prossima xx

P.s.: come vi sembra la nuova canzone di V? Io sto ancora piangendo, quindi preferirei non esprimermi...

Blind Date // Kim NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora