16. «Cos'è successo?»

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Peter voleva solamente dichiararsi ad MJ.

Certo, non era più sicuro dei suoi sentimenti per la ragazza, ma forse lei l'avrebbe aiutato a far chiarezza.

Avrebbe solo voluto dirlo e poi baciarla, ma ogni volta che figurava il bacio al posto della ragazza vedeva Sybil.

Okay, Peter non era per niente sicuro di provare ancora qualcosa per MJ.

Sapeva, però, che si sentiva più felice e invincibile quando Sybil era con lui.

Che adorava passare il tempo con la giovane mutante.

Che sarebbe stato ore ed ore ad ascoltarla parlare.

Cambio di programma: Peter voleva chiedere ad MJ cosa doveva fare con Sybil.

«Okay MJ, io-»

«Sono Spider-Man.» Completò la ragazza, facendo strabuzzare gli occhi di Peter.

«Intendo, è parecchio evidente.»

«N-no, io non-»

«Ogni volta che c'è Spider-Man tu sparisci. E poi... il monumento a Whashington, il museo a Venezia, prima, quando ha attaccato il mostro di fuoco-»

«Io non sono Spider-Man. E poi è stato Night Monkey.»

«Usa le stesse ragnatele di Spider-Man?»

«Magari è una scimmia ragno.»

La ragazza prese dal suo zaino un proiettore. «Guarda.»

«Che cos'è?»

Lo toccarono e proiettò prima un elementale, e poi Beck che lo combatteva.

«Oh no.» Peter afferrò il telefono e digitò il numero di Sybil. «Io sono Spider-Man e ho fatto un casino.»

Stava per schiacciare il tasto per far partire la chiamata, quando si fermò e fu come se uno schiaffo l'avesse colpito in pieno volto.

Mysterio si era inventato tutto.

Mysterio aveva intentato il multiverso.

Questo voleva dire solo una cosa.

"Sybil..."

Il suo cuore si frantumò.

"No, ti prego."

«Stai bene?»

Il ragazzo scosse la testa, con le lacrime agli occhi.

«Cos'è successo?»

«Sybil... lei... lei veniva da un altro universo. Ma se il multiverso non esiste allora lei-»

Scoppiò in lacrime.

«Io mi fidavo di lei! Le volevo bene!»

Si coprì il viso con le mani.

«Web Head.»

Quando sentì la sua voce, scoppiò a piangere ancora più forte.

La ragazza si avvicinò a Peter, ignorando MJ che provava a fermarla.

«Ehy Web Head, non piangere, anche perché ho scoperto una cosa su Quentin e se piangi mi rendi difficile-»

«Era tutto finto. E tu lavori per Beck.»

Singhiozzò.

«No! Cioè, Beck aveva finto tutto, ma io non lavoro per lui.»

Gli tolse le mani da davanti al volto, e gli accarezzò il viso.

«Come posso esserne sicuro?»

«Devi fidarti.» Le tremava il cuore, alla vista del ragazzo piangente, e il fatto di essere il motivo della sua tristezza le faceva malissimo.

«Mi sono fidato di Beck e ho sbagliato, come posso fidarmi adesso?»

«Web Head...»

«No, niente "Web Head", io non mi fido. Non posso.»

«MJ, va via, devo parlare con Peter e sono abbastanza nervosa, non accetto un no.»

«Non ti lascio sola con lui.» Disse, mettendosi di fronte Sybil, tra lei e Peter.

«Tu non puoi aiutarlo, io sì.»

«Tu sei il motivo per cui è così, vederti non fa altro che intristirlo.»

Sybil fece due passi indietro, con gli occhi spalancati.

"Web Head, ti prego, fidati di me."

Pensò mentre, senza staccare lo sguardo dai due, iniziò a indietreggiare.

«Web Head, se decidi di fidarti... hai il mio numero. Chiamami.»

Voltò loro le spalle e iniziò a correre lontano, senza avere neanche idea di dove stesse andando, mentre calde lacrime le solcavano le guance.

«Mysterio, io ti ucciderò.» Bisbigliò tra le lacrime.

Aveva fatto piangere Peter. Aveva fatto soffrire Peter, e tutto questo per colpa di Beck.

"Ti conviene non farti trovare vivo da me, Quentin, perché giuro che ti farò tanto, tanto, male e ti farò desiderare la morte. E poi, dopo averti rotto tutte le ossa, dopo averti scuoiato vivo, dopo averti detto quanto tu sia un idiota, psicopatico e fallito, ti ucciderò."

La calda sensazione dello spirito Berserker iniziò a scorrerle per tutto il corpo, ma a Sybil non importava più nulla.

Aveva ferito Peter, per colpa di Beck, e allora, se Peter piangeva e si disperava, perché gli altri sarebbero dovuti essere felici?

Perchè la verità era che no, la giovane mutante non poteva nascondere i suoi sentimenti per il ragazzo e non poteva impedire al suo corpo e alla sua mente di volerlo proteggere.

Sarebbe andata da Beck e avrebbe vendicato Peter Parker.

***
Flash non riusciva a capacitarsi del fatto che stesse correndo via, lontano dalla gita, per cercare Sybil.

Non aveva mai messo una persona davanti a se stesso e ai suoi bisogni, e non pensava che lo avrebbe mai fatto.

Invece adesso si ritrovava alla ricerca di Sybil, preoccupato per l'amica.

Avevano legato molto, in quei giorni, ed era l'unica persona che Flash sapeva di poter chiamare "amica".

Anche se aveva gusti pessimi e andava dietro allo sfigato, ma nessuno è perfetto.

La richiamò un'altra volta al telefono, per la terza volta.

«Andiamo, Syb...»

«Pronto?» La voce tremante e singhiozzante della ragazza fece aumentare ancora di più l'ansia del ragazzo.

«Cos'è successo?»

«Ho... una persona da massacrare.»

Il tono era cambiato, e stava diventando sempre più furioso.

«Voglio sfregiare una persona. Distruggerla. Voglio vedere la vita di quella persona finire.»

«Sybil, calmati. Fai un respiro profondo e dimmi dove sei.»

«No! No! Tu non capisci, non hai idea di cosa abbia fatto quella persona.» Emise un ringhio, mentre iniziava a fiutare l'odore di Beck.

«No, tu devi calmarti, respira su. Dimmi dove sei e torniamo insieme in hotel. Poi, quando sarai più lucida ti aiuterò io stesso a picchiare quella persona.»

Flash non aveva idea del motivo per cui lo stesse facendo, ma voleva essere un buon amico, almeno per la ragazza. Faceva spesso video stupidi e battutine per piacere agli altri, perchè alla fine non era altro che un ragazzo insicuro, e finalmente aveva trovato qualcuno con cui poteva essere se stesso. Non avrebbe mai permesso a Sybil di affrontare... qualsiasi cosa fosse. Non da sola, almeno: lui ci sarebbe stato, e si sarebbe comportato da ottimo amico.

Dall'altro capo del telefono, Sybil sospirò

«Dimmi dove sei, Flash. Vengo io.»

Different Universe ||MarvelWhere stories live. Discover now