13. «Il mondo è pieno di sfigati»

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«Quindi? Che cos'era quello?» Domandò Flash con un sorrisetto sul volto. La ragazza arrossì, dandogli uno schiaffetto sul braccio. «Non era niente.»

«Oh, davvero? A me è sembrata una scena così dolce.» Sybil sbuffò, senza riuscire a trattenere un sorriso. «Sta zitto, Flash! È stato solo un bacio sulla punta del naso.» Flash ridacchiò. «Certo, ed io sono Spider-Man.» Si passò una mano tra i capelli. «Sai che non devi mentirmi, giusto? Alla fine, io so dei tuoi sentimenti per lo sfigato.» Iniziò a canticchiare la marcia nuziale, e la giovane mutante gli tappò la bocca con una mano. «Idiota.» Tolse la mano, scoccando un'occhiataccia al ragazzo. «E non farlo mai più.» Flash alzò gli occhi al cielo.

«Bene ragazzi, ora andate a cambiarvi e poi ci incontriamo qui. Avete venti minuti.»

«Non ho la più pallida idea di cosa mettermi.» Disse Sybil a Flash, mentre si incamminavano verso le stanze. «Insomma... cosa ci si deve mettere per andare a vedere l'opera?»

«Qualcosa di elegante, Weasel.» Peter si intromise nella discussione. «Ciao perdente.» Flash gli fece un cenno con la testa. «Comunque Pecora Parker ha ragione: devi mettere qualcosa di elegante.»

«Sapete di non essere d'aiuto, giusto?»

«Sarai fantastica con qualsiasi cosa Sybil.» Disse Flash, scherzoso, scompigliandole i capelli. «Flash. Io ti odio.» Gli diede una piccola spinta, per poi sistemarsi i capelli.

Peter ridacchiò, avvicinandosi alla ragazza e sistemandole una ciocca dietro l'orecchio. In tutta risposta Sybil arrossì.

"Devi smettere di essere così perfetto, Peter Parker."

«Va bene adesso dobbiamo andare a prepararci. Ci vediamo dopo ragazzi.»

***

Se c'era una cosa che Peter non aveva mai capito, quella era sicuramente perché le ragazze ci mettevano tanto per prepararsi. Aveva sperato che Sybil fosse diversa -non gli sembrava quel tipo di ragazza che ci metteva ore a prepararsi. A quanto pare si sbagliava.

«Quanto ci metti?» Urlò il ragazzo. Era seduto sul letto nella stanza della mutante da almeno dieci minuti -che al ragazzo sembravano un'infinità. «Devi darmi tempo.»

«Ti rendi conto che dovevamo già essere sotto, vero?»

Sentì la ragazza emettere un suono di frustrazione. «Nessuno è mai puntuale. Il problema è tuo.»

Peter sospirò. «Ci vuole ancora tanto?»

Si buttò sul letto, sbadigliando. «Non mettermi ansia.»

«Ti prego sbrigati. Per favore. Penso che se dovessi restare ancora un po' qui senza fare nulla morirei.»

La porta del bagno si aprì, rivelando una Sybil parecchio seccata -e, agli occhi del ragazzo- fantastica.

Aveva un vestito viola, lungo fino al ginocchio, col corpetto attillato e la gonna a pieghe, attorno alla vita aveva una cintura nera, i capelli erano acconciati in una treccia a cascata, agli occhi portava un filo di eye-liner -molto probabilmente il motivo per cui ci aveva messo così tanto- e le ciglia erano rese più voluminose dal mascara, alle labbra invece aveva messo un filo di lucida labbra color pesca.

«Stai benissimo.»

Sybil sorrise, facendo l'occhiolino al ragazzo. «Ti ringrazio Web Head. A proposito, sei uno schianto oggi.» Ridacchiò, mettendosi le scarpe. «Davvero? Metti le Vans?»

«Sono fantastiche. E non è finita qui, perchè mi porto anche il giubbotto di pelle.»

«Dai, almeno hai provato ad essere elegante.»

La ragazza alzò gli occhi al cielo, finendo di prepararsi e prendendo lo zaino -dove aveva messo il costume.

«Sei pronta, Weasel?»

La ragazza annuì, dirigendosi verso la porta della stanza.

«Sono nata pronta.»

«Beh, non esattamente, visto che mi hai fatto aspettare.»

«Oh, chiudi il becco, idiota.»

Peter ridacchiò, mentre provava a mettere un finto broncio.

***

«Ehy, siamo riusciti ad evitare la calca delle persone.» Disse il signor Harrington.
«Le persone che andavano alla festa, tra l'altro.» Sussurrò Flash.
«Sarà... divertente.» Provò a convincerlo Sybil, beccandosi un'occhiataccia da parte del ragazzo.
«Oh, ti prego, Syb, non iniziare.» Borbottò. La ragazza alzò gli occhi al cielo.

"È per il vostro bene."

Pensò, mentre entravano nel teatro.

«La sala è vuota.» Constatò qualcuno del gruppo. «Potremmo prendere i posti migliori allora.» Disse il signor Harrington, sorridendo.

Sybil e Flash si sedettero nei primi posti, guardando comunque i compagni dietro di loro.

Peter e Michelle stavano parlando, e Sybil aveva davvero tanta voglia di sentire cosa stessero dicendo.

"Beh, ho pur sempre i miei sensi..."

Chiuse gli occhi, mentre provava a concentrarsi sullo sui suoni intorno a lei.

"Concentrati sulla voce di Peter, Sybil. Andiamo."

Strinse gli occhi, provando ad acuire il suo udito.

"Andiamo, Sybil."

Strinse le labbra, mentre provava ad origliare.

Sorrise quando la voce di Peter si faceva sempre più chiara.

"Ma che sto facendo? Sono un'idiota."

Si schiaffò una mano in fronte, mentre riapriva gli occhi.

"Non posso invadere la privacy di Peter."

Scosse la testa, mentre osservava i due parlare.

"Mi guarderai mai con quello sguardo, Web Head?"

Sospirò, girando il capo verso Flash, accanto a lei, che la guardava dispiaciuto.

«Alla fine è solo uno sfigato, Syb. Il mondo è pieno di sfigati.»

«Ma nessuno è come lui.»

E in quel momento fu come se qualcosa avesse colpito Sybil in pieno volto.

Quel qualcosa era la realizzazione.

Aveva capito di provare qualcosa per il ragazzo, certo, ma non lo aveva realizzato a pieno. O almeno, non prima di quel momento.

«Ne troverai di migliori, fidati di me.» Flash le diede una pacca sulla spalla, stringendo le labbra e la ragazza si limitò ad annuire, poco convinta.

"Non importa," pensò, leccandosi il labbro inferiore "non può piacermi. Io e lui lavoriamo insieme, ed ora sono una supereroina. Wolverine non può farsi distrarre da queste cose. Quello originale non lo ha mai fatto, e io continuerò su questa linea."

Vide Peter andare via -segno che stava per raggiungere Beck- e si alzò di scatto, salutando Flash.

«Dove vai?» Domandò il ragazzo.

«Stai andando alla festa?» Chiese invece Betty.

«No, vado in bagno, torno tra un po', okay?» Contrasse i muscoli facciali in un'espressione addolorata, mentre si teneva la pancia. «Sto morendo dal mal di pancia.»

«Sei in quel periodo del mese?»

«Sì, Betty, sono in quel periodo del mese.» Strinse gli occhi e arricciò il naso, simulando una fitta particolarmente forte. «Ora vado.»

Corse verso il primo bagno disponibile e andò a cambiarsi, mettendo il costume.

"Bene Wolverine, è il tuo turno ora."

Corse via, verso il luogo prestabilito dal piano, pronta ad aiutare gli amici a distruggere l'elementale.

Ci sarebbe stato da divertirsi.

Different Universe ||MarvelWhere stories live. Discover now