14. «Guardati: sei patetica»

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Ci sarebbe stato da divertirsi.

Lo aveva seriamente pensato?

Quando era arrivata l'elementale era già comparso, iniziando a distruggere un po' tutto.

Peter aveva appena rotto un idrante, facendo andare l'acqua addosso all'elementale.

«Come va ragazzi? Certo che fa un po' caldino qui.» I due eroi si voltarono verso Sybil. «Weasel, che ci fai qui?»

«Non è Weasel ad essere qui, Web Head. È Wolverine.»

Quentin imprecò a bassa voce: come osava quella ragazzina arrivare e rovinare il suo piano?

Non gliel'avrebbe lasciato fare: sarebbe stato lui l'unico eroe.

«Ho bisogno di rinforzi. La ragazza è qui.» Disse ai suoi aiutanti.

«Chi ti mandiamo, Quentin?»

Osservò Sybil, mentre, con agilità, evitava tutti gli attacchi dell'elementale.

«Quella ragazza ha bisogno di calmarsi. È un po' troppo agile per i miei gusti, se capisci cosa intendo.»

Sorrise, mentre continuava con la sua sceneggiata.

La scena era un vero e proprio delirio: l'elementale non poteva essere toccato, e, ogni volta che andava in contatto con il metallo, si ingrandiva. Peter e Sybil provavano a contrastarlo, ma non avevano idea di come farlo, e Mysterio stava utilizzando la sua... "magia" per attaccare e proteggere.

«Night Monkey! Night Monkey! Siamo qui!» I due giovani si girarono, guardando verso l'alto e vedendo Ned e Betty intrappolati nella ruota panoramica. Immediatamente si fiondarono lì, in modo da tenerla ferma.

«Web Head, a loro ci penso io, tu va ad aiutare Beck. Attuate il piano B.» Urlò Sybil, mentre provava in tutti i modi a non far muovere la ruota.

Peter obbedì, iniziando a lanciare rocce e qualsiasi cosa l'elementale non poteva assorbire. Ad un certo punto il mostro di fuoco colpì la ruota, obbligando Sybil a mettere più forza nel tenerla, mentre i muscoli iniziavano a bruciarle.

«Hey Hellboy, sta' attento!» Urlò la ragazza, provando a far rialzare la ruota. Ad un certo punto però iniziò a girarle la testa, mentre tutto iniziava a farsi doppio e le veniva da vomitare. «Ma che cazzo?»

«Oh, ma chi abbiamo qui? Un X-Men.» La voce melliflua di una donna la fece voltare. «Sei adorabile.» Ridacchiò, mentre si avvicinava a Sybil -che effettivamente vedeva due donne, e non riusciva a capire quale avrebbe dovuto colpire-.

"Concentrati."

Sentiva ancora la sensazione di nausea, ed era pronta a vomitare.

«Chi sei?» Domandò, mentre -reggendosi a fatica- sfoderava gli artigli di una mano, mentre con l'altra reggeva ancora la ruota -o meglio: si reggeva alla ruota, dato che non riusciva a stare bene in piedi.

«Puoi chiamarmi Vertigo, zuccherino.» Sorrise, ormai vicina alla ragazza.

Più la donna con i capelli ed il costume verdi si avvicinava, più Sybil si sentiva disorientata. «Se hai intenzione di...» tossicchiò, interrompendo la frase «di far del male ai miei amici,» si mise la mano con gli artigli sfoderati sullo stomaco «sappi che non te lo permetterò.»

«Mi fai quasi tenerezza, caramellina.» Passò una mano tra le ciocche di capelli della ragazza -quelle che non erano coperte dalla maschera, ovviamente. «Ma ho detto quasi

Sybil spostò lo sguardo verso i suoi amici: erano in pericolo.

"Non posso permetterle di sconfiggermi. Peter e Quentin hanno bisogno di me. Ned e Betty sono intrappolati nella ruota panoramica.
Ho troppe cose da perdere.
Non posso permetterle di vincere."

Il suo sguardo tornò sulla donna, che la guardava con aria superiore.

«Non chiamarmi caramellina, cocca.» Arricciò il naso, mentre si leccava il labbro inferiore. «E non dirmi che ti faccio tenerezza.» Vacillò, quasi perdendo l'equilibrio, quando un'onda verde che partiva dalla donna la colpì. «Perchè io,» si avvicinò, reggendosi alla ruota panoramica «sono Wolverine.» Colpì Vertigo -una delle due figure in realtà, non vedeva bene- con i suoi artigli. Ma, per fortuna della donna, prese quella sbagliata. «Pensi davvero di potermi battere? Guardati: sei patetica.» Sybil stava sudando, non riusciva a stare in piedi, e aveva le vertigini, ma non si sarebbe mai fatta dire da una donna con una tutina in spandex verde di essere patetica.

E poi, aveva promesso a Peter che lo avrebbe aiutato a distruggere gli elementali.

"Se c'è un momento per infuriarsi, è questo." Pensò, mentre provava a colpire di nuovo la donna.

«Sei a dir poco A-D-O-R-A-B-I-L-E.» Scandì, mentre tirava un calcio nella tibia della ragazza, facendole per un attimo perdere l'equilibrio.

La ragazza ringhiò.

«Oh, il gattino gioca ad essere una tigre.» Le diede un pugno sul naso, ma questa volta Sybil riuscì a graffiare il braccio di Vertigo. «Sai che posso aumentare la portata del mio potere? Potrei usarla sui tuoi amici. Tipo... quello col costume nero sembra parecchio agile. È un peccato se gli succedesse qualcosa ve-» Venne interrotta da un'artigliata in pieno volto da parte della ragazza. Era stata veloce, e la donna non se l'era aspettato.

Nel frattempo, il petto di Sybil si alzava ed abbassava ripetutamente ad una velocità sorprendente. Aveva iniziato a farlo quando Vertigo aveva parlato del fatto di poter colpire anche i suoi amici.

In quel momento, per la prima volta, era felice di sentire che lo spirito Berserker stava prendendo il sopravvento.

Istintivamente si girò a guardare i suoi amici e rimase di sasso: Quentin si stava lanciando contro l'elementale.

«Mysterio!» Urlò la ragazza, mentre, in un esplosione, il mostro di fuoco scompariva.

Lasciò perdere Vertigo, Ned e Betty e, a fatica, andò dal signor Beck.

«Ti prego Beck. Ti prego. Dimmi che non sei morto.» Sussurrò, mentre prendeva la mano dell'uomo.

«Signor Beck...?» Peter era accanto a lei, chinato anche lui sull'uomo.

«È finita?» La voce di Beck li fece sorridere.

«È finita.» Sybil abbracciò Quentin, mentre Peter lo aiutò a rialzarsi.

«Dobbiamo andare a festeggiare allora! Vi offro da bere.»

«Ma io non ho ventun'anni.» Disse Peter.

Sybil si voltò verso la ruota panoramica: Vertigo non c'era, e Betty e Ned erano in salvo -ma sempre sulla ruota panoramica.

«A me non dispiace bere anche se non ho ventun'anni, sai Beck?»

Quentin sorrise, facendo l'occhiolino alla ragazza. «Non dirò a nessuno che non hai l'età per bere.»

La giovane mutante si avvicinò a Peter.

«Tutto bene?»

«Sì, anche se qualcuno mi aveva detto che non sarebbe comparsa e invece...»

«So che sei felice di vedermi.» Gli alzò di poco la maschera -fino al naso- e gli diede un bacio sulla guancia. «E poi... ero preoccupata per te e il signor Beck.» Il ragazzo arrossì -era abituato a Sybil ma alcune volte non riusciva a non arrossire o balbettare in sua presenza. «Oh- ehm, stiamo... bene.» Si abbassò la maschera. «Tu invece? Quella... quella tipa... chi era?»

«Si chiama Vertigo. E Dio, è fastidiosa.»

«Ma non può nulla, contro Wolverine l'immortale.»

La ragazza ridacchiò. «Wolverine l'immortale?»

«Sì, è carino, non trovi?»

«Già ma mai quanto...» ci pensò un po' su, e poi sorrise: «l'incredibile Spider-Man!»

Poi guardò Quentin. «Mentre tu sei... sei l'imbattibile Mysterio. Ti piace?»

Beck scosse la testa, ridacchiando: «Lo adoro.»

«E adesso, imbattibile Mysterio, offrici da bere.» Sybil prese a braccetto i due, e insieme si allontanarono.

Direzione: bar.

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