Scuoto la testa e apro gli occhi. «No. Sapete una cosa? Vado a dire in segreteria che non mi sento bene, torno a casa e ne dico quattro a mamma e papà.»

«Io non lo farei se fossi in t-» Prima che Luis continui, lo interrompo. «Beh, allora meno male che non sei me. Ci sentiamo dopo, quando avrò risolto questa cosa. Vi amo fratelli!»

Chiudo velocemente la videochiamata e mi dirigo in segreteria. Io non passerò tutti i giorni con Mr. Arroganza.
Non ci penso proprio.

«Avanti.» Grida da oltre la porta la segretaria.
Quando entro, uso le mie carte da attrice professionista e fingo una faccia sofferente.

Alexa Oliver, la famosa segretaria storica della mia scuola, mi guarda da oltre i suoi spessi occhiali. «Morgan, ti posso essere d'aiuto?»

Sì, conosce il mio nome. E sì, lo conosce perché spesso vado nei casini, nonostante ho ottimi voti.

«Ciao.» Sforzo un sorriso mentre mi metto una mano sulla pancia. «Mi fa malissimo lo stomaco. Mi chiedevo se posso firmare per uscire prima.»

Ho diciotto anni, per cui non dovrebbe essere un problema. Non è la prima volta, per lo meno.
È la seconda volta che firmo per uscire prima, o forse la terza.

Ovviamente non quest'anno, dato che la scuola è inizia da una settimana.

«Ma certo, cara. Firma qui.» Alexa prende un foglio piccolo e me lo porge, con una penna.

Scrivo l'orario di uscita, la data e firmo dove c'è scritto di farlo.
«Grazie.» Accenno un altro sorriso quando le porgo il foglio firmato e lei mi fa uscire.

Fortunatamente non ho portato la borsa in mensa, quindi mi fermo solo al mio armadietto per prendere i libri che mi servono a casa.

Dieci minuti dopo, sto guidando tranquillamente verso casa.
Mamma e papà dovrebbero essere a casa adesso, per cui potrò parlarci senza problemi.

So che potevo aspettare, ma so anche che, se l'avessi fatto, avrei passato le prossime tre ore a trovare modi per uccidere Mr. Arroganza o discorsi da fare ai miei genitori.
Non possono levarmi la macchina, come se fossi una sedicenne che ha appena imparato a guidare.

Faccio un respiro profondo quando parcheggio fuori casa mia.
Ho la sensazione che questa chiacchierata non porterà a nulla di buono.

«Mamma! Papà!» Li chiamo appena mi chiudo la porta alle spalle.

Aspetto qualche secondo, nel silenzio più totale, prima di iniziare a sentire i tacchi di mia madre che scende le scale.
«Morgan?» Esclama, stranita. «Cosa ci fai qui?»

«Ho firmato un permesso per uscire prima da scuola.» Lascio cadere la cartella vicino la porta con un tonfo. «È vero quello che mi hanno detto Nate e Luis?»

«Che ti hanno detto?» Mio padre compare alle spalle di mia madre e le cinge la vita con un braccio.

«Che mi volete levare la macchina.» La mia voce é glaciale. «E che Mr. Arr- Kyle, volevo dire, e che Kyle mi dovrà fare da autista ogni mattina.»

Mia madre serra le labbra e, ci vuole qualche secondo prima di sentirli parlare di nuovo. «Beh, è vero.»

«È vero?!» Sbotto, strabuzzando gli occhi. «Voi lo sapete che non lo sopporto! Io in macchina con quello non ci entro!»

«Morgan.» Mio padre, calmissimo, mi richiama. «Ieri quello che hai fatto e detto è stato molto grave e Kyle, poverino, non aveva fatto nulla di male, solo risposto ad una tua provocazione. Non ti abbiamo mai detto niente, ma noi siamo i migliori amici della famiglia Anderson e tu e Kyle dovrete imparare a convivere. Abbiamo già parlato con i suoi genitori e sono più che d'accordo.»

«Voi... voi non...-» Sono così frustata e nervosa che balbetto cose senza senso. «Mi state trattando come una bambina di due anni!» Sbotto alla fine, alzando la voce.

«Bene.» Mia madre fa un sorriso sarcastico. «E ti tratteremo così, e non da diciottenne, finché non impari a convivere con le persone che non ti piacciono.»

Li guardo male per qualche secondo, facendo saettare lo sguardo da mia madre a mio padre e viceversa, ma quando capisco che non faranno niente, che sono irrisolvibili su questa cosa e che io non ho potere, urlo di frustrazione e mi rintano in camera mia.

Trovo numerosi messaggi quando prendo in mano il cellulare.
Sul gruppo con i miei amici mi chiedono dove sono finita, non rispondo e vado sul gruppo con i miei fratelli, dove mi chiedono come è andata.
Ma c'è un messaggio che, appena noto, mi fa venire voglia di andare lì e prenderlo a pugni.

Da Mr. Arroganza:

Saputo le novità, Hill?

Sì Anderson e vorrei anche strozzarti, vorrei rispondergli, ma non lo faccio.

Invece visualizzo e non rispondo, spegnendo poi il telefono e buttandomi a capofitto sul letto cercando con tutta me stessa di non urlare.

Se vi è piaciuto il capitolo vi chiedo gentilmente di lasciare una 🌟, mi farebbe davvero piacere. Grazie a tutti per aver letto/ votato/ commentato questa storia, vi amo tanto ❤️

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