Ricominciare da Balasov

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Partecipa alla terza manche della Flash Challenge di TenebrisIT

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"E ora cosa scrivo?"

Era successo di nuovo. Perché Pauline si era iscritta a una flash-challenge? Doveva ammetterlo, non era stata una buona trovata.

La challenge richiedeva di comporre brevi one-shot che includessero tre parole prefissate. Già quella era un'idea pessima. Valeria Rossi, anni prima, aveva rotto le palle un'estate intera cantando "dammi tre parole: sole, cuore, amore" e, benché i vocaboli scelti in quel caso appartenessero all'incirca allo stesso campo semantico, la canzone che ne era uscita era penosa. Perché a Pauline sarebbe dovuta andare meglio?

Già la prima parola l'aveva messa in crisi: Balasov. Una città russa, così interessante che Wikipedia vi dedicava a stento due righe. L'aspetto più singolare della città pareva essere lo stemma, che raffigurava due enormi cocomeri ben forniti di foglie e vistosi viticci. Cosa poteva farci una Baba Yaga laggiù, tra i campi di angurie? Forse voleva rifornirsi di frutta per attirare bambini, rapirli, e poi gustarne le deliziose carni? Forse era proprio Basalov il posto a cui le fiabe russe si riferivano quando incitavano i personaggi ad andare "non-so-dove" per procurarsi dei fantomatici "non-so-cosa" che, a questo punto, dovevano essere chiaramente dei cocomeri?

Pauline provò a contattare, via Telegram, alcune amiche in Russia.

"Ragazze, voi ci andreste a Balasov? Se sì, a fare cosa?"

"Eh? Che domanda del cazzo!"

"Cosa ti salta in mente, Paulinka?"

"Balasov? Mai sentita. Sarà un posto merdoso."

"Ma nulla, devo scrivere un racconto per Wattpad e..."

"Ancora quell'app assurda?"

"Paulinka, quando cresci?"

"Ti sei messa in testa di fare la scrittrice, invece dovresti pensare a cose più serie: ai bambini, per esempio. "

Sempre la solita solfa. Quando parlava con le amiche, il discorso cadeva sui bambini. Alla sua età, non si era ancora mossa sul versante marmocchi! Che fallita.

La depressione la colse, e con essa un pensiero suicida: si sarebbe uccisa ingoiando un intero barattolo di chiodi! Metodo insolito, ma suggeritole dalla terza parola da usare per la challenge. Rovistò in garage per tutto il pomeriggio, ma gli unici chiodi che infine trovò furono quelli di garofano. Ci insaporì l'arrosto, che mangiò con appetito.

Tentò quindi l'ultima carta a sua disposizione. Lo staff di TenebrisIT aveva fornito un link assieme alle parole per la Challenge: Pauline ascoltò la canzone linkata per circa sei ore filate al massimo volume, dopodichè, all'ennesimo "Woo-hoo", il vicino di casa, spazientito, le bussò alla finestra dicendo: "Allora, megera! La spegniamo questa radio? Sono le due di notte!"

Pauline, costernata, si scusò. Si scusò di nuovo, ancor più costernata, quando la sua casa, offesa per essere stata presa a pugni sui vetri, catturò l'uomo con una delle zampe di gallina sulle quali era poggiata, stritolandolo.

Che fare ora? Pauline non poteva rimanere nel luogo in cui la sua casa aveva ucciso un uomo.

Le ordinò allora di mettersi in cammino, nel buio della notte: destinazione Russia. "Vedrai, casetta, ti piacerà becchettare i cocomeri! E, chissà, magari io assaggerò finalmente un bambino".

Balasov, finalmente, avrebbe avuto la sua Baba Yaga.

Storie un po' cosìWhere stories live. Discover now