Tanta bellezza.

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E Dio, quando le vedevo quel sorriso in viso impazzivo. Aveva uno di quei sorrisi che non poteva che essere considerato l'amore nella sua forma più semplice e ammaliante. Era senz'ombra di dubbio il suo migliore outfit. Non capii mai come potesse amare un difetto vivente come me, eppure lo faceva. Lei che colmava ogni mio vuoto lasciato da una vita ingiusta, senza chiedere nulla in cambio. Lei che mi aveva insegnato il valore della condivisione e dell'amorevole pazienza.
Non desideravamo feste o cene lussuose per divertirci. Eravamo solo io, lei e il nostro albero. Quell'albero che coronò il nostro primo bacio era ancora rimasto nei nostri cuori, così tanto da diventare la nostra meta preferita ogni qualvolta avessimo del tempo da spendere insieme. Questo era il nostro intimo mondo. Uscito da lavoro ogni tanto le prendevo un mazzo di fiori. Li aveva sempre amati così tanto da sorridere come una bambina ogni volta che glieli portavo, regalandomi un sorriso ancora una volta paragonabile alla felicità. Feci una promessa a me stesso il giorno in cui la incontrai: qualora quel sorriso si fosse spento a causa mia sarei stato l'uomo più sciocco sulla faccia della Terra ad aver privato il mondo di tanta bellezza.

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