3

13 3 0
                                    


I primi mesi di scuola sono volati via come il vento che questa mattina soffia gelido sul mio viso.

Arrivo davanti a scuola dove mi accoglie sorridente Ginni.

" Cosa fai questa sera? Esci? ". Mi dice tutto d'un fiato.

" No, non vado da nessuna parte. Perché mi fai questa domanda? ". Le rispondo con un punto interrogativo stampato in faccia.

" Dato che questa sera ci sono feste di Halloween ovunque, pensavo che se non eri stata invitata ad una di queste, ti avrebbe fatto piacere venire a cena a casa mia! ". Come ultima arrivata in questa scuola, non avrei nemmeno osato pensare che qualcuno mi avesse invitato ad una festa di qualsiasi genere; figuriamoci a cena.

" Ne sarei molto felice " risposi sorridente. " Però vorrei prima parlarne con mia madre. Posso avere il numero dei tuoi genitori?. Così mamma potrà informarsi meglio! ".

Ginni prende subito il cellulare e mi invia il numero della madre.

All'uscita saluto Ginni dicendole: " Ti faccio sapere nel pomeriggio!".

Notai che vicino al marciapiede, ad attenderla, c'era un grosso SUV con il motore acceso. Lei salì e l'auto ripartì subito.

Mentre aspetto l'autobus, sento l'inconfondibile rombo della moto di " felpa a scacchi". Mi giro e vedo che ha sostituito la felpa con un giubbotto di pelle nera.

Gli dona in una maniera imbarazzante.

Non appena mamma torna, le chiedo se posso andare a cena a casa della mia compagna di banco. Lei , come prevedibile, si fa dare da me il numero di telefono e chiama la madre di Ginni.

Dopo circa cinque minuti di convenevoli, complimenti e ringraziamenti; mi dice che mi verranno a prendere alle sette. Aggiunge che, se volevo, potevo restare a dormire a casa loro.

Sono al settimo cielo. Preparo lo zaino con il pigiama, qualche vestito di ricambio e il mio beauty.

Alle sette in punto sento squillare il mio cellulare: " Isa scendi, siamo arrivati! ".

Saluto mia madre e scendo le scale con un gran sorriso stampato in faccia. Ad attendermi c'è il SUV che questa mattina è ripartito con Ginni a bordo. Salgo e non posso non notare l'uomo al volante. 

 Grossi baffi neri, capelli quasi inesistenti e grande pancia prominente.

" Ciao Isabella. Io sono il papà di Ginevra. Come stai? ". Mi dice con voce roca da accanito fumatore.

" Bene! Grazie per l'invito signore! " rispondo un po' intimidita.

" Puoi chiamarmi Antonio, se preferisci! ".

" Se lei però mi chiamerà Isa, la prego! " dissi.

" va bene Isa, come vuoi! ".

Partiamo subito. Dopo aver attraversato il traffico della città, ci dirigiamo in aperta campagna. L'auto si ferma davanti ad un grande cancello in ferro che, dopo pochi secondi, si apre automaticamente; richiudendosi alle nostre spalle.

La casa di Ginni è veramente grande. Due piani, con un grande portico all'ingresso, un giardino enorme che circonda la villa e, per finire, una piscina.

Scendiamo dall'auto e Ginni mi fa subito strada verso l'ingresso.

Di fonte a me si apre un salone molto grande, dove si nota subito una maestosa  scala in legno pregiato che porta al piano superiore.

" Vieni, andiamo a posare lo zaino in camera mia! " mi dice precedendomi sulle scale.

La camera è grande e luminosa, arredata con gusto. C' è un letto matrimoniale dove sicuramente dormiremo comodamente anche in due.

Scendiamo in cucina, dove una donna piuttosto bassa con un grembiule a fiori, si muove con assoluta padronanza vicino ai fornelli. Ginni le corre in contro.

" Ciao Miranda! ". " Lei è Miranda, la nostra domestica. Si occupa della cucina, delle pulizie e, quando mamma e papà sono via per lavoro...controlla anche che la casa non vada a fuoco! ". Una sonora risata si sprigiona dalle sue labbra.

Mentre stiamo bevendo un bicchiere di acqua ciascuna, vedo entrare da una porta di servizio che dà sul giardino una signora. È l'esatta copia di Ginni.

Non faccio in tempo a pensare: " la madre di Ginni! ", che mi porge la mano e mi dice: " Ciao! Io sono la mamma di Ginevra! Tu devi essere Isabella! ". Rispondo timidamente: " molto piacere signora! Grazie del suo gentile invito! ".

Mi guarda sorridente.

" Di niente, fa come fossi a casa tua! ". Poi aggiunge: " vado in bagno a lavarmi le mani, tra poco ceniamo! ".

Io e Ginni rimaniamo in cucina con Miranda, che danza tra mestoli, pentole e fornelli.

Stiamo guardando le meravigliose rose presenti in abbondanza nel giardino, quando sento dei passi dietro di me, e una voce che dice: "Miranda non resto a cena, esco con degli amici. Ci pensi tu a dirlo ai miei genitori? "

Ginni ed io giriamo la test nello stesso istante....a me quasi viene un infarto.

In cucina si è appena materializzato " felpa a scacchi ".

ME+TE ( #Wattys2019 )Where stories live. Discover now