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" Maledetto telefono!".

Faccio riemergere pigramente la mano da sotto le lenzuola, e spengo il cellulare che suona la sveglia mattutina a più non posso.

Le sette. Apro prima l'occhio destro e poi, con molta fatica, il sinistro che si rifiuta cocciutamente di obbedire.

Raggiungo il bagno, e vedo allo specchio un paio di occhi nocciola gonfi e assonnati, che mi guardano imploranti per qualche ora di sonno in più.

Dopo essermi vestita e lavata il viso con abbondante acqua fredda, scendo al piano inferiore.

"Buongiorno tesoro. Pronta per il primo giorno di scuola?" mi domanda mia madre mentre sta preparando la colazione per me e papà che, come al solito, è immerso nella lettura mattutina del giornale.

"Diciamo di si. Ho dormito poco e sono un po' nervosa!".

Papà alza la testa dal giornale e si toglie gli occhiali da lettura: "Non ti preoccupare Isa, andrà tutto bene, vedrai". "Ti accompagno io a scuola questa mattina, se vuoi."

Finisco di bere il mio succo d'arancia e rispondo sorridente: "Grazie papà"

Saluto mamma con il solito bacetto sulla guancia stando attenta a non rovinarle il trucco sempre perfetto, e mi incammino verso l'auto.

Non mi sono ancora presentata...

Ciao! Io sono Isabella, Isa per tutti. Mi sono trasferita da poco in città da un anonimo paese di cui non sto neanche a dirvi il nome...tanto non lo conosce nessuno. Sino a pochi mesi fa mio padre faceva il pendolare dal suo lavoro in città a casa, ma poi ha avuto una promozione ed io e mia madre lo abbiamo raggiunto.

Durante il viaggio verso la scuola, non faccio altro che stropicciarmi di continuo i jeans. Ho indossato i miei preferiti: quelli con un piccolo Snoopy ricamato sulla tasca posteriore. Spero mi portino fortuna.

Papà accosta la macchina al marciapiede e prima che io scenda mi dice:

" vedrai, domani saranno tutti pazzi di te!"

" Sarò già fortunata se domani almeno qualcuno mi saluterà. Ciao papà, buon lavoro!".

Chiudo lo sportello, e mi incammino verso le strisce pedonali per raggiungere la scuola dall'altra parte della strada. Faccio pochi passi, quando una moto mi taglia la strada per parcheggiare proprio davanti ai miei piedi.

Rimango impietrita per un paio di secondi. Lo guardo in faccia ma non vedo niente, in testa ha un casco integrale nero con la visiera specchiata.

L'unica cosa che salta subito all'occhio, è la sua orribile e ipnotica felpa a scacchi bianchi e neri.

Non voglio certo rovinarmi la mattinata per colpa di un idiota che non conosce nemmeno le regole basilari di guida. Mi avvio verso la scuola con passo, spero, sicuro e deciso.

" La mia aula...dove sarà?". Penso tra me e me. Questa scuola, rispetto alla vecchia è molto più grande. Mi auguro di non dover chiedere informazioni a nessuno; già mi sento in completo imbarazzo così, non vorrei aggiungerne altro.

" Eccola...l'ho trovata!".

Entro il più velocemente possibile. Hanno già tutti un compagno o una compagna con cui sedersi accanto. Mentre le coppie si stanno già formando, noto una ragazza con una quantità infinita di riccioli rossi in testa e altrettante lentiggini in faccia.

Mi avvicino timidamente: " È occupato?".

Un sorriso raggiante le illumina il viso: " No, vieni pure!".

Mi siedo accanto a lei: " Ciao, io sono Isa!".

" Ciao, io sono Ginni...Ginevra per l'anagrafe. Odio questo nome, era di mia nonna paterna. Una donna veramente orribile!".

Rimango un po' allibita dalla quantità di informazioni che mi sono piovute addosso nel giro di cinque secondi; ma sono comunque contenta di aver conosciuto una nuova compagna di classe.

La mattinata scorre tranquilla fino all'ora di colazione, quando un paio di ragazze, tutte rossetto e unghie laccate, notano il piccolo Snoopy sulla tasca dei miei jeans.

" Guarda guarda, una fan di Snoopy. Ma da dove esci fuori tu, dalla preistoria?". Si guardano e si mettono a ridere tutte e due.

Abbasso lo sguardo e faccio per andarmene, quando vedo Ginni arrivare veloce come un fulmine: " Ehi! Brutte galline, fatela finita. Anche se uniste i vostri cervelli non riuscireste a svitare una lampadina rotta!".

" Ma le ciambelle farcite ora parlano anche?".

Capisco subito che fanno riferimento al fatto che Ginni non abbia proprio un fisico mozzafiato, ma persone di questo tipo ragionano con la minigonna e non con il cervello.

Pochi secondi prima che scoppi un putiferio, suona la campanella e fortunatamente torniamo tutti a sedere.

Il mio primo giorno di scuola è terminato, esco accompagnata dalla mia nuova amica. Prima di salutarci, ci scambiamo i numeri di cellulare.

Arrivo a casa e mi scaldo nel microonde il pranzo che mamma ha lasciato in frigo per me. Lei lavora come segretaria in uno studio medico e non esce prima delle quattro di pomeriggio.

Mentre aspetto che torni a casa mangio e riordino la cucina cosi, poi, posso ascoltare un po' di musica in camera mia.

La cena è volata via tra risate e i resoconti del mio primo giorno di scuola.

Mi sento veramente esausta e decido di salire in camera mia. Mi infilo a letto e controllo il cellulare prima di metterlo in carica e impostare la suoneria per il mattino.

" Buonanotte Isa " . Leggo sul display.

" Buonanotte Ginni ".

ME+TE ( #Wattys2019 )Where stories live. Discover now