Capitolo 19

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ANDREA'S POV

Camminammo in silenzio per il cortile, non sembrava vero che mia madre fosse lì, non sapevo come sentirmi: volevo farle mille domande ma non riuscivo a dire nulla, fu lei a rompere il silenzio.

"Questi mesi non sono stati facili per me, speravo di avere tue notizie, non avendole mi preoccupavo, però non avevo il coraggio di venirti a trovare per paura di essere respinta. Così chiamavo la scuola una volta alla settimana, per sentire come stavi e come andava il tuo percorso, mi dicevano che stavi bene e ciò mi faceva stare meglio. Però mi mancavi". 

Mi stupii che avesse chiesto notizie di me, in fondo si era preoccupata di sapere che stessi bene, anche se non aveva avuto il coraggio di venirmelo a dire di persona.

"Sono anche venuta a parlare con la preside e con qualche professore: mi raccontavano cosa facevate e mi avevano accennato del tuo nuovo gruppo di amici, che ti eri legato molto a una ragazza, poi recentemente si erano aggiunti altri due ragazzi al gruppo. Insomma eri felice, non volevo turbare il tuo benessere, anche se volevo terribilmente vederti, per una volta ho voluto pensare a quello che era meglio per te invece che per me".

A quelle parole non riuscii a trattenermi, era ciò che avevo sempre sperato, che mia madre per una volta mettesse prima il mio benessere del suo. E lo aveva fatto finalmente.

"Ma io ho bisogno di te mamma". A quelle parole un gran sorriso le si formò in volto.

"Tesoro mio non avrei mai pensato di sentirti dire queste parole, non sai quanto mi renda felice" disse abbracciandomi. Mi lasciai cullare in quell'abbraccio.

"Mi spiace di tutto amore mio, sono stata terribile, ho fatto delle scelte pessime, ma ora basta: ho ripreso in mano la mia vita, ho deciso di dare più valore a me stessa e soprattutto a te, ora sei tu la mia priorità" disse mia madre stringendomi forte.

Sentii le lacrime rigarmi il volto, non riuscii a trattenere le emozioni, non sembrava vero sentirle pronunciare quelle parole.

"Grazie mamma, ti voglio bene anch'io" dissi abbracciandola a mia volta.

"Se mai vorrai tornare a casa sai che sarai il benvenuto" disse staccandosi e guardandomi con un sorriso. A un tratto mi gelai.

"Paolo è ancora lì?" chiesi timoroso.

"No, l'ho mandato via un mese dopo che sei entrato all'Istituto Della Rosa" rispose lei. Tirai un sospiro di sollievo.

"Ne sono contento, ma adesso io sono felice qui, con i miei amici, non me la sento di separarmi da loro: voglio finire qui il liceo, poi tornerò a casa" dissi.

Per un attimo mia madre sembrò dispiaciuta, ma poi mi sorrise.

"Va bene tesoro mio, però spero che mi permetterai di venirti a trovare nel giorno di visite, per trascorrere un po' di tempo insieme, e mi farai conoscere meglio i tuoi amici".

"Certo mamma".

"In particolare quella ragazza, che conosci da più tempo, lei non è solo un'amica vero?" chiese con un sorrisetto.

Rimasi sorpreso dal fatto che mia madre avesse capito i sentimenti che provassi per lei: già Elisa mi piaceva da impazzire, eppure non riuscivo a dichiararmi apertamente con lei, nonostante sospettassi che lei ricambiasse i miei sentimenti.

"Elisa... lei è speciale" dissi, mia madre annuii sorridendo.



DALILA'S POV

Andrea e sua madre trascorsero un po' di tempo insieme, dopodiché arrivò l'ora di cena; io e i miei amici trascorremmo una serata serena insieme. Era stata una giornata tosta, soprattutto per Andrea, ma per fortuna si era risolta per il meglio tra lui e sua madre: ne eravamo tutti felici, meritava un po' di felicità e per fortuna tutti noi la stavamo trovando all'Istituto, per quanto non ce lo saremmo mai aspettati.

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