Capitolo 13

24 5 39
                                    

Quando entrai in camera mi bloccai davanti al mio letto: un biglietto simile a quello di stamattina giaceva su di esso, ripiegato. Mi avvicinai lentamente e con mani tremanti lo aprii leggendone il contenuto:

Ciao Dalila, vedo che non hai rispettato le condizioni, la cosa mi amareggia profondamente. Mi dispiace, ma ne pagherai le conseguenze.

Iniziai a provare paura, forse avevo sbagliato a non rispettare quello che il biglietto richiedeva, forse quella persona faceva sul serio. Ma perché? Non mi risultava di avere nemici in questa scuola, forse era solo qualcuno che si divertiva a fare scherzi alle persone e, vista la mia consueta sfortuna, aveva scelto proprio me, casualmente.

Ma questa persona come poteva conoscere un mio segreto? Non avevo nulla di grave da nascondere, se non... ma non poteva essere quello, chiunque fosse questa persona non poteva sapere del mio tentato suicidio. Solo una persona in questa scuola lo sapeva.

"Dalila stai tremando, cosa ti succede?"

Elisa mi posò una mano sulla spalla, la guardai leggendo preoccupazione sul suo volto, i suoi occhi color smeraldo mi osservavano in cerca di risposte. Non poteva essere lei, non la mia unica amica, perché avrebbe dovuto minacciarmi? Ero stata gentile con lei, l'avevo sostenuta, e si era confidata con me: mi aveva svelato le sue debolezze, il suo tentato suicidio, non aveva senso che mi minacciasse sapendo che anch'io avevo qualcosa contro di lei.

"Ti devo far leggere una cosa" dissi, tirando fuori il biglietto di stamattina, accartocciato nella mia tasca.

"Oddio Dalila" disse incredula dopo aver letto il biglietto. "Chi potrebbe averlo mai scritto? E come farebbe a conoscere un tuo segreto?".

"Non lo so, penso si riferisca al mio tentato suicidio, ma come può saperlo? L'ho confidato soltanto a te".

"Dalila io non l'ho detto a nessuno e ti giuro che non sono stata io a scriverlo, non farei mai una cosa del genere. Non ho avuto il coraggio di vendicarmi dei miei nemici a scuola, figuriamoci se me la prenderei proprio con la mia prima vera amica" disse Elisa con aria affranta. Io le credevo, non avevo dubbi, era innocente.

"Lo so Eli ti credo, non avrebbe senso che fossi tu, visto che anch'io so un tuo segreto importante. Solo che io non ho dato importanza a questo biglietto, sono stata con Luca tutto il tempo, ed ora ho trovato questo" spiegai, dando a Elisa il secondo biglietto.

"Oh no, dici che lo dirà a Luca?" chiese Elisa preoccupata.

"Non lo so, ma non posso permettere che lo faccia, non voglio che Luca lo scopra da qualcun altro" risposi agitata.

"Allora devi correre da lui e dirglielo tu, prima che lo faccio questa persona".

"Mi accompagneresti, ho paura..." dissi, la voce rotta dall'emozione.

"Certo Dalila, verrò con te, andrà tutto bene" mi rassicurò lei, stringendomi in un abbraccio.

"Poi scopriremo chi è questa persona che si diverte a far soffrire gli altri, e gliela faremo pagare, anche a costo di restare a turni a fare la guardia alla nostra stanza".

"Grazie Elisa, ora mi sento più forte, perché ho un'amica che mi sostiene".

"Anch'io, e poi abbiamo Luca e Andrea, anche loro saranno dalla nostra parte" aggiunse lei con un sorriso.

"Ora sbrighiamoci".

Uscimmo di corsa dalla nostra stanza, attraversando velocemente il corridoio, dirette verso la stanza di Luca e Andrea. Quando finalmente arrivammo avevo il respiro affannato, il cuore che batteva a mille per la corsa e l'agitazione. Bussai alla porta.

La selezione naturaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora