Capitolo 4

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Sentii chiamare diversi nomi, mentre ragazzi intimiditi e a testa bassa si facevano avanti sul palco, rivolgendo un sorriso imbarazzato alla preside, ai professori e al pubblico, mentre la preside li salutava calorosamente.

"Stefano Leoni" disse la preside con un sorriso. Un ragazzo di bassa statura, dai capelli biondi lisci, con dei ciuffi ribelli che gli ricoprivano la fronte, salì sul palco con passo incerto. Alzò lo sguardo e i suoi occhi scuri si puntarono sul pubblico, incontrando i miei; l'intensità del suo sguardo mi fece rabbrividire, un misto di rabbia e tristezza sembrava riempirli, rendendolo misterioso e quasi intimidatorio, a dispetto della sua statura e della sua esile corporatura. Mi chiesi cosa dovesse aver passato e cosa lo avesse condotto qua.

"Dalila Gentile" sobbalzai nel sentire pronunciare il mio nome, Elisa mi guardò con un sorriso incoraggiante, io trassi un profondo respiro e mi diressi verso il palco. Rivolsi un sorriso alla preside che ricambiò poggiandomi una mano sulla spalla, poi osservai i professori e infine mi diressi accanto agli altri, lanciando uno sguardo al pubblico e sentendo l'ansia salire.

"Luca Nobili" chiamò la preside. Guardai il pubblico e vidi il ragazzo che aveva catturato la mia attenzione alzarsi e dirigersi sul palco, sorridendo alla preside e dirigendosi verso noi altri.

Era a pochi passi da me e mi rivolse un sorriso, guardava proprio me ne fui certa. Rimasi qualche secondo incredula, poi ricambiai il sorriso.

"Siamo felici di avervi qui e curiosi di conoscervi meglio, se avete qualcosa da dire saremo contenti di ascoltarvi" disse la preside. Nessuno fiatò, dopo qualche secondo di silenzio la signora Rosati riprese parola. "Non preoccupatevi, avrete tempo di prendere confidenza e aprirvi quando e con chi sarete pronti, potete accomodarvi, vi sarà consegnato l'orario di lezione e potrete fare affidamento sul vostro compagno o compagna di stanza, che sarà vostra guida e mentore in questa scuola e perchè no, amico o amica nella vita". 

Quando tornai al posto guardai Elisa divertita. 

"Sarai tu il mio Virgilio in questa selva oscura che è la scuola?" le chiesi con tono solenne facendola ridere.

"Certamente mio caro Dante, sarai mia discepola e io sarò il tuo maestro jedi, ti insegnerò a conoscere le vie della forza" rispose Elisa con altrettanta solennità, facendo ridere anche me.

"Che la forza sia con te maestro jedi" aggiunsi divertita.

"Non ci posso credere, sto sognando o mi ritrovo veramente accanto delle ragazze fan di star wars?" la voce proveniva alla mia destra, mi voltai incontrando gli occhi blu oceano di quel ragazzo, Luca, che mi guardava con un misto di curiosità e ammirazione. Inizialmente provai imbarazzo, aveva appena ascoltato la nostra conversazione da nerd sfegatate, ma non sembrava trovarci ridicole nè squilibrate, a quel punto fui io quella convinta di sognare.

"No caro, siamo fantasticamente e pazzamente reali!" esclamò Elisa facendo sorridere Luca.

"Per caso sei anche tu fan di star wars?" chiesi affascinata.

"Ovvio, come potrei non esserlo? Quella saga è vita per me, come anche molte altre" commentò lui.

"Non dirmi che ti piace anche leggere libri, altrimenti sarò io quella che penserà che tu non sia reale" ribattei io.

"Non mi piace leggere... io amo leggere, è decisamente la miglior droga che esista e di cui non potrei mai fare a meno" rispose lui con un sorriso. Lo guardai incredula e ammirata, incapace di proferire parola.

"Beh allora benvenuto nel club" disse Elisa facendogli l'occhiolino.

"Ne sono onorato. Comunque mi presento, anche se il mio nome è stato annunciato già a tutta l'aula: Luca, piacere di conoscervi" disse sorridendo e tendendomi la mano.

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