"Grazie Andre" risposi con un sorriso, poi sentii una forte emozione montarmi dentro: nessuno mi chiamava Lil, a parte mio fratello.. vorrei tanto che anche Lorenzo fosse qui a farmi gli auguri e festeggiare con me, come l'anno scorso.

"Auguri mia bella Dalila" disse Luca, riportandomi alla realtà. Il suo sorriso riuscì a scacciare ogni traccia di tristezza e malinconia. E poi quelle parole: era stupendo sentirgli dire che ero bella, e ancora di più quell'appellativo, mia, come se gli appartenessi, anche se non eravamo fidanzati. 

Però quel legame speciale che sentivo con lui era qualcosa di tanto forte, che non saprei descriverlo; sentivo davvero di appartenergli e che lui appartenesse a me, come se qualcosa di profondo ci legasse, oltre alle esperienze di sofferenza del passato. Qualcosa in più, qualcosa di intenso, di bello.. la cosa più simile all'amore che avessi mai provato, e in effetti quella era l'unica parola che potesse descrivere quello che provavo per Luca.

"Grazie mio dolce Luca" risposi io, dandogli un bacio sulla guancia e accendendo un sorriso ancora più grande sul suo volto.

A quel punto mi sedetti a gustare la torta, dopodiché uscii nel parco con i miei amici, incontrando la preside che chiacchierava con un uomo e una donna girati di spalle. Poi lo sguardo della preside Rosati si sollevò e mi sorrise, mentre anche le due figure si voltarono verso di me, con un gran sorriso. Li avevo già riconosciuti, ma vedere i loro volti mi fece provare una gioia ancora più forte, tanto che sentii le lacrime scivolarmi sulle guance. 

"Mamma, papà!" esclamai, correndogli incontro.

Abbracciai forte la mamma, poi papà, che mi strinsero di nuovo in un unico abbraccio. 

"La mia piccola 17enne, auguri tesoro" disse la mamma, la voce rotta dall'emozione.

"Sei così bella principessa; tanti auguri Dalila, ci sei mancata" aggiunse mio papà altrettanto emozionato.

"Grazie, mi siete mancati anche voi" risposi io.

"Vi lascio parlare un po' da soli, muovetevi pure liberamente per la scuola, se vorrete fare qualche domanda sarò a vostra disposizione" disse la preside, salutandoci.

Mi allontanai con i miei genitori, passeggiando per il parco; ero così felice di averli con me, stavo così bene con i miei amici che non mi ero resa conto di quanto mi mancassero, anche se erano passate solo due settimane da quando mi avevano lasciata qui.

Gli raccontai un sacco di cose: della scuola, dei professori e soprattutto dei mie amici, di Luca. Mi fecero un sacco di domande e finalmente nei loro sguardi non lessi dispiacere e pena, ma gioia e soddisfazione.

"Sembri davvero felice Dalila, era quello che speravamo, non sai quanta gioia ci dà vederti così" commentò mamma con un sorriso.

"Sì sono felice, vi ringrazio per avermi mandata qui, so che l'avete fatto per il mio bene e avevate ragione, mi spiace avercela avuta con voi, mi spiace per tutto" risposi prendendogli le mani.

"Non preoccuparti tesoro, l'importante è che tu sia felice, questo rende felici anche noi, ti vogliamo bene" disse papà mettendomi un braccio intorno alle spalle.

"Vorrei che anche Lorenzo fosse qui, che potesse vedermi felice, che potesse conoscere i miei amici Elisa, Andrea e soprattutto Luca" commentai con tristezza.

"Lo so amore, ma Lorenzo è nei nostri cuori sempre e comunque, sarebbe felicissimo di vederti adesso e dovunque sia sono sicura che ti sta sorridendo" disse mamma stringendomi a sé.

Annui sorridendo, con gli occhi lucidi per l'emozione. 

Seguii qualche momento di silenzio, rotto dalla voce di mio papà: "Allora ci fai conoscere questi tuoi amici di cui ci hai tanto parlato? Siamo curiosi di vederli di persona".

"Esatto, da come li hai descritti sembrano stupendi, soprattutto questo Luca" aggiunse mia mamma con un sorrisetto d'intesa. Arrossii e sorrisi.

"Sì lo sono. E non vedo l'ora di presentarveli" risposi, facendogli strada. 

Li trovai seduti su una panchina del parco, quando mi videro arrivare sorrisero e mi fecero un cenno che ricambiai. Poi li raggiunsi e feci le presentazioni. 

"Mamma, papà questi sono i miei amici Elisa, Andrea e Luca"dissi indicandoli. "Ragazzi questi sono i miei genitori".

"Piacere di conoscervi ragazzi, io sono Celeste" disse mamma stringendo loro la mano.

"E io sono Giorgio, piacere" aggiunse mio papà facendo lo stesso mentre i miei amici si presentavano a loro volta- 

"Dalila ci ha parato tanto di voi".

"Spero solo cose belle" scherzò Andrea facendoci ridere.

"Certo, ci ha parlato bene di voi" concordò papà con un sorriso.

"Sembra abbiate legato molto, ci fa piacere che Dalila abbia trovato in voi dei buoni amici" commentò mamma.

"Già, Dalila è un'ottima amica, siamo un bel gruppo unito, insieme ci divertiamo e ci confidiamo senza problemi" spiegò Andrea.

"Vero, siamo diventati molto amici in poco tempo. Io e Andrea ci conoscevamo già, poi sono arrivati Dalila e Luca ma abbiamo subito legato. Dalila è la migliore amica che abbia mai avuto" disse Elisa rivolgendomi un sorriso che ricambiai calorosamente, sia verso di lei che verso Andrea.

"Concordo, non ho mai avuto degli amici così veri. Ogni momento che passo con loro mi fa stare bene; e Dalila è una ragazza stupenda, dolce e simpatica, sono fortunato ad averla conosciuta" aggiunse Luca, guardando i miei genitori e poi me con un sorriso, arrossii e sorrisi a mia volta, per poco non piansi per quanto mi avevano commosso le sue parole. 

Notai lo sguardo di mia madre che si soffermò su Luca con tenerezza, poi si rivolse a me annuendo, come se mi stesse dicendo che approvava quel ragazzo, senza però esprimerlo a parole. Anche papà sembrava colpito positivamente dalle sue parole, come da quelle dei miei amici.

"Wow Dalila non si sbagliava, siete davvero delle belle persone, ed è vero, nostra figlia è una ragazza speciale, sono contenta che avete trovato un'amica in lei, e che lei abbia trovato degli amici in voi" disse mia mamma felice.

"Sono d'accordo, si vede che siete dei buoni amici, ne sono felice" aggiunse mio papà.

La giornata trascorse serenamente, mentre io e i miei amici mostravamo ai miei genitori la scuola, raccontandogli delle lezioni, dei professori e presentandogliene alcuni. Rimasero colpiti soprattutto dal prof Belli, non me ne stupii, faceva una buona impressione su tutti, era davvero un ottimo professore e una persona dalla grande sensibilità. Poi arrivò l'ora di cena e i miei dovettero salutarmi.

"A presto Lila, ci sentiamo al telefono come ogni sera, siamo stati davvero felici di passare questa giornata con te e conoscere quei ragazzi fantastici" disse mamma abbracciandomi.

"Anch'io ne sono stata felice, ci sentiamo stasera e a presto" dissi, abbracciando anche papà.

"A presto principessa, continua a sorridere come oggi, ti vogliamo tanto bene e non vediamo l'ora di rivederti" disse papà accarezzandomi i capelli.

"Vi voglio bene anch'io, a presto" dissi salutandoli, per poi guardarli allontanarsi e incamminarmi verso l'edificio che ormai stava diventando come una casa.

La selezione naturaleWhere stories live. Discover now